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(31 Maggio 2006)
Quale scenario politico si presenta, a Savona, nel dopo – elezioni?
L'esito delle urne aperte nel pomeriggio di Lunedì 30 Maggio ha fornito, sostanzialmente, due indicazioni che rappresentano altrettanti punti di – almeno – parziali novità, pur provenienti da processi politici e sociali aperti da tempo nella nostra realtà locale.
Savona non può più essere definita come una “isola rossa”, così come era sempre stata storicamente considerata per via dell'egemonia esercitata dal PCI e, successivamente, da suoi eredi (salvo brevissime parentesi: dal 1966 al 1970; dal 1994 al 1998).
La Città, infatti, a partire dalla tornata amministrativa che sta per iniziare sarà governata, secondo la definizione di Kirchhmeir, da una “coalizione dominante” politicamente non connotata, rappresentativa semplicemente della “res privata”.
Il bipolarismo, a Savona, riveste soltanto una sorta di “funzione scenica”.
Una “coalizione dominante” molto vasta dal punto di vista dell'estensione di schieramento i cui confini, però, sono determinati semplicemente da meccanismi di spartizione del potere.
In questo ambito risalterà l'assoluta debolezza strategica delle forze rappresentative della cosiddetta “sinistra radicale”, che risulteranno oggettivamente del tutto subalterne ai meccanismi avvolgenti dell'esercizio della quotidianità del potere, che sarà determinata dalla formazione di una Giunta non certo rappresentativa della tradizione di sinistra, ma basata sul semplice assolvimento delle funzioni tecniche richieste dalle vestali della “res privata”;
Su questa base, ben percepita dai cittadini, si sono realizzati due fenomeni del tutto evidenti: la forte disaffezione al voto (meno del 70% degli aventi diritti si sono recati alle urne: un vero record negativo per una città della storia politica di Savona). Sul piano numerico, in conseguenza di ciò, è bene ricordare che il 60% di oggi corrisponde grosso modo al 52% di 4 anni fa, e la totale inconsistenza elettorale, programmatica, di presenza politica del centrodestra.
Per quel che ci riguarda la conseguenza di questo ragionamento appare chiara.
Esiste, a Savona, una sola opposizione “tout court”, ed è una opposizione di “sinistra” per scelte di contenuto e di rifermento ideale: “ A Sinistra per Savona”.
La nostra lista è stata l'unica, in tutta Italia, tra tutte le liste di sinistra alternativa presentatesi in questa tornata elettorale, a passare il guado della rappresentanza istituzionale, pur misurandosi in condizioni difficilissime, di sostanziale isolamento, soprattutto nella denuncia dell'intreccio tra potere politico e potere economico.
In questo senso possiamo ben dire di aver individuato con precisione il nodo politico del contendere, in questa vicenda savonese: la necessità , cioè, di una presenza di opposizione, dopo l'inopinato ed ingiustificato passaggio di Rifondazione Comunista dall'opposizione alla maggioranza.
Particolarità tecniche legate alla possibilità di espressione del voto; il peso oggettivo ed insuperabile della personalizzazione della politica, all'interno del sistema elettorale vigente;
l'ottusità dimostrata dagli esponenti di altri soggetti politici che, pure, avrebbero potuto fornire un utile contributo, hanno finito con il ridurre la portata numerica del risultato potenzialmente acquisibile (oggi sicuramente stimabile attorno al 6%, in luogo del 5,45% realizzato dalla candidata a Sindaco, e del 3,68% conseguito dalla coalizione).
Non è questo il punto, in conclusione: la sostanza di questa prima analisi ci dice che è necessario andare avanti, accentuando il nostro ruolo in senso precipuamente “politico”, senza concedere nulla al semplice “civico” (mantenendo, quindi, una chiara collocazione “a sinistra”, anche per ragioni di carattere generale che sarebbe troppo lungo spiegare in questa sede), mantenendo intatto il dato della nostra “diversità”, con una posizione forte di autonomia organizzativa, programmatica, di forte contraddittorio politico.
Si tratta, infatti, molto semplicemente di difendere a Savona l'esistenza, nel dibattito politico, del concetto di “res publica”, tornando all'idea di Platone dell'idea del governo come “prendersi cura”.
Savona, li 31 Maggio 2006
Franco Astengo
Coordinamento “ A Sinistra per Savona”
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