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Consigli sul fine settimana

Il consiglio di Enzo Apicella

(25 Giugno 2006) Enzo Apicella
Il 25 e il 26 giugno vota NO al referendum costituzionale sulla "devolution"

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Salviamo la Costituzione!

Votiamo “NO” al Referendum del 25-26 giugno 2006

(3 Giugno 2006)

La Costituzione Italiana, entrata in vigore il 1 gennaio 1948, sicuramente frutto di un compromesso fra le forze popolari e le forze borghesi, ha comunque rappresentato un passo avanti rispetto alla legislazione del fascismo, in cui la libertà e la dignità della persona umana erano misconosciute e negate, e oggi, che questa Costituzione è gravemente insidiata, risulta opportuno difenderla.

La cosiddetta “devolution” minaccia di introdurre disuguaglianze nella fruizione
di diritti fondamentali, come il diritto alla salute e il diritto all'istruzione.

Per la storica, e non superata, diversità nelle risorse, differenze geografiche si trasformano in discriminazioni economiche.
La disuguaglianza da superare diventa disuguaglianza stabilizzata.

La modifica della “forma di governo” è la più inquietante e la più grave
sotto diversi aspetti.
Il potere del "Primo Ministro" è ampliato a dismisura, sottraendo prerogative
al Presidente della Repubblica da un lato, dall'altro al Parlamento.
Il “Primo Ministro”concentra in sé poteri di una tale dimensione che sovvertono
il senso dello Stato Costituzionale concepito dalla Lotta di Liberazione e dalla Resistenza,
come Stato costruito intorno ai limiti al potere.
Non c’è nessuno in grado di opporsi al “Primo Ministro”, non esiste nessuno che possa limitarlo.

Questa concentrazione di poteri in una sola carica si trasforma in concentrazione di poteri in una sola persona. Siamo in presenza di un progetto reazionario di trasformazione dello Stato di Diritto in uno Stato autoritario, che garantisca con il “decisionismo” senza limiti la “governabilità” e le garanzie del grande capitale. Prospettiva questa, resa più grave
dal diffondersi di una "politica spettacolo" che favorisce la personalizzazione, la costruzione della figura del "capo".
E' ciò che, con preoccupazione quasi ossessiva, la Costituzione del 1948 ha voluto evitare,
con esplicito riferimento e in esplicita opposizione alla tragica esperienza del fascismo.

Queste preoccupazioni e queste domande riguardano la libertà, la dignità, i diritti, la giustizia; in definitiva la convivenza e la pace. Coinvolgono significati essenziali e valori fondamentali.

N.B. Il Referendum Costituzionale non prevede il “quorum”: quindi, una testa, un voto, e il risultato è comunque valido! Partecipiamo tutti con un “NO” sulla scheda. Chiudiamo la porta al neo-fascismo, e dopo la vittoria vigiliamo per dare alla nostra Costituzione una nuova legittimazione e una nuova prospettiva!

Soccorso Popolare di Padova
Circolo comunista “Gastone Foco”di Padova

Fonte

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