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(25 Aprile 2011) Enzo Apicella

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L’antifascismo non si arresta!

Tutti in piazza a Milano sabato 17 giugno

(4 Giugno 2006)

E' da tre mesi che il carcere ha inghiottito 25 compagni/e per essersi opposti alla sfilata neo-nazifascista dell'11 marzo a Milano.

Quel giorno, circa 300 antifascisti - giovani, operai, studenti, precari - che non volevano accettare a nessun costo l'ignobile parata fascista, sono stati pestati selvaggiamente e rastrellati dai fascisti in divisa, che proteggevano quelli della fiamma tricolore, del governo Berlusconi e della ricca borghesia milanese.

E' ora di fare i conti con le contraddizioni di questa Repubblica Demokratica, ora che si prospetta un periodo paralizzante di "contentini" e riconciliazione sociale, ora che è passata la "fanfara" elettorale che ha speculato, per qualche voto in più, su qualsiasi evento, dalla solidarietà internazionalista al popolo palestinese, espressa a Roma il 13 febbraio, alla coraggiosa e doverosa manifestazione antifascista dell'11 marzo a Milano, dove, ad accanirsi con maggiore livore sui compagni, sono stati gli organi d'informazione, che hanno scatenato una campagna di criminalizzazione orchestrata ad ampio raggio con la classe politica istituzionale sull'onda della campagna elettorale.

E' necessario affermare con forza che la versione data dai mass-media è falsa, perché travisa i fatti accaduti e dipinge come criminali i compagni e le compagne, mentre tace sulla vera violenza e sui veri crimini, quelli del fascismo storico e moderno e quelli delle forze dell’ordine, che hanno dimostrato, per l’ennesima volta, che ci troviamo, di fatto, in uno stato di polizia.

Uno Stato che reprime e incarcera, con la scusa del "teppismo", chiunque esprima la propria contrarietà a chi consegna una città Partigiana a gruppi di estrema destra, lasciandoli sfilare con i propri simboli di morte e in apologia al fascismo, in beffa alla Costituzione e alla Democrazia, alle vittime di tante stragi rimaste impunite!

Uno Stato che sequestra e tortura, dietro lo spauracchio manicheo del terrorismo, i proletari rivoluzionari e i Resistenti nel mondo.

Uno Stato che risponde con l'indifferenza o la repressione alla legittima domanda e rivendicazione di diritti fondamentali (eguaglianza, lavoro, cittadinanza, casa, salute, istruzione, spazi sociali, Resistenza, ecc.), criminalizzando chiunque esprima un disagio sociale con la lotta di classe e si opponga con radicalità alla guerra, all'imperialismo, al neocolonialismo, alla riabilitazione del fascismo e al revisionismo storico, alle leggi razziste, al negazionismo, alla precarietà, allo sfruttamento delle risorse umane e ambientali, all'egemonia dell'integralismo cattolico nella vita della Repubblica. Come se questi fossero effetti collaterali ineluttabili di una "democrazia" avanzata e non di un sistema capitalistico scelleratamente neoliberista.

Uno Stato che risponde invece al "diritto" forcaiolo di "sicurezza", invocato dalla borghesia imperialista, con la repressione degli antifascisti e con una viscida parata in Corso Buenos Aires, accarezzando, a fini elettorali, il ceto della media e ricca borghesia di Milano. Borghesia che ha gridato al "teppismo" quando i compagni esercitavano il legittimo diritto all'autodifesa innalzando barricate contro le cariche della polizia, ed ha accolto il corteo della fiamma tricolore a "botteghe aperte", anziché chiudere quel giorno i negozi in segno di protesta e di lutto cittadino per la consegna della Città ai neofascisti.

25 compagne e compagni arrestate/i a Milano sono ancora in carcere!
Piena e incondizionata solidarietà agli antifascisti/e sequestrati dallo Stato!
Tutti in piazza a Milano!


Sabato 17 giugno, ore 15.00 in Piazza Duomo: MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Per gridare uniti: LIBERE/LIBERI TUTTE/TUTTI SUBITO!

Rete Antifascista Perugina

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