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Referendum torri all’Arcella (Padova): niente spazi elettorali!

Comune e quartiere dimenticano i tabelloni elettorali

(7 Giugno 2006)

LEGAMBIENTE: “FAVORITA INVECE LA PROPAGANDA DEL PROGETTO VALLI. PARTITO IL RICORSO AL DIFENSORE CIVICO"

Nessuno spazio d’affissione elettorale è stato previsto, dal Comune o dal Consiglio di Quartiere, per la consultazione popolare che riguarda oltre ventinovemila abitanti del quartiere n. 2, chiamati a votare Domenica 18 giugno.
Insomma il “referendum anomalo” sulla realizzazione delle nuove torri da 13 piani da costruire tra san Carlo e Piazza Azzurri d’Italia, continua a rivelarsi sempre più anomalo. Ora si scopre che non è stato previsto neanche uno di quei tabelloni elettorali mobili che si montano per qualsiasi consultazione elettorale. Persino l’ex Sindaco Destro, per il referendum sul Tram nel 2000, pur restringendone il numero rispetto all’usuale, li fece allestire.

La scoperta l’ha fatta Legambiente, nel tentativo di comunicare agli aventi diritto al voto, la propria indicazione a votare per la soluzione “A”, cioè “No agli ecomostri a San Carlo è successivo nuovo progetto partecipato”
Racconta Andrea Nicolello, Vice presidente di Legambiente. “E stata un’esperienza conturbante. Prima ho chiesto alla segreteria dell'Assessore Scortegagna, poi all'ufficio decentramento e poi all'URP (ufficio informazioni del Comune) quali spazi pubblici erano accessibili da parte di comitati ed associazioni che volessero partecipare alla campagna elettorale per la consultazione del 18 giugno. Chi non sapeva, chi cadeva dalle nuvole, chi dimostrava imbarazzo. Alla fine è saltata fuori la verità. Non sono stati previsti spazi d’affissione ad hoc.

Al contrario però C.d.Q. e Comune si sono premurati di garantire all'Immobiliare Valli di esporre un proprio plastico all'interno della galleria della Torre Gregotti già realizzata, per una settimana.”

”Nessuno – termina Nicolello - si sta occupando di garantire il pluralismo dell'informazione, e si penalizza che propaganda il voto per la soluzione “A”. Evidentemente la cosa non preoccupa al Sindaco, che ha già scritto ai 30.000 eventi diritto invitandoli a votare per le torri. E' questa democrazia partecipata? Anzi, è questo la democrazia? Di tutto questo abbiamo immediatamente a già investito il difensore civico, ma la cosa potrebbe non finire qui… “

Al comune e al quartiere Legambiente chiede, a parziale risarcimento di una “par condicio” assolutamente massacrata che tutte le forze favorevoli al quesito “A” possano
• accedere gratuitamente e in autogestione a metà degli spazi di affissione pubblica del quartiere;
• idem per quanto riguarda le bacheche delle sedi istituzionali del quartiere, in deroga all'attuale regolamento di esposizione interna;
• che in tutte le iniziative pubbliche organizzate da Comune o quartiere sul tema della consultazione tra relatori sia sempre invitato chi sostiene le ragioni della soluzione.

Padova, 2 giugno 2006

Legambiente Padova

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