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(4 Agosto 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Padova: per una nuova riqualificazione dell’Arcella

NO al progetto VALLI-GREGOTTI

(17 Giugno 2006)

Se c’è qualcosa di cui questo quartiere non ha bisogno, è di altro cemento. Questo un quartiere non necessita di un mega progetto dal chiaro contenuto speculativo. Infatti l’area dove l’impresa VALLI vorrebbe costruire la seconda torre e altri edifici (35.000 metri cubi nell’area verde di fronte alla chiesa di S.Carlo) non è edificabile in quanto destinata a verde pubblico. L’impresa quindi senza una modifica al piano regolatore NON PUO’COSTRUIRE. Non siamo quindi di fronte ad un fatto inevitabile, ma ad una precisa scelta dell’amministrazione comunale.

Non capiamo e non condividiamo questa scelta per questi motivi:

Il progetto in qualsiasi sua forma (detta in breve o con una sola altra torre o con altre tre torri) non convince e non piace poiché le cubature sono ingenti (35.000 nel primo caso 105.000 nel secondo caso). Il complesso andrebbe ad inserirsi in un contesto urbano già fortemente antropizzato e cementificato, oltrechè inquinato.

La costruzione delle torri mortificherebbe le aspettative dei cittadini che si aspettavano una discontinuità rispetto alle tendenze palazzinare e cementificatrici caratteristiche delle amministrazioni di centrodestra. In questo senso le posizioni contrarie al progetto Valli-Gregotti di loschi individui della precedente giunta Destro sono da considerarsi subdolamente strumentali e biecamente opportuniste.

La riqualificazione dell’area è necessaria e la costruzione del Centro Civico di quartiere anche. Ma non crediamo che altro cemento rappresenti una riqualificazione. La costruzione del Centro Civico garantita dall’impresa in cambio della costruzione delle torri è un contentino insoddisfacente. Infatti se la costruzione di strutture pubbliche da parte delle imprese, connessa alla realizazione di progetti privati non è una ipotesi da scartare a priori, questo non è il caso. Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto.

Per la costrizione del centro civico si possono utilizzare complessi già esistenti. (palazzina ex-CONI, Centro per ciechi Configliachi). Potrebbe essere finanziato almeno in parte, con un mutuo sostenuto dai soldi che il comune già paga (circa 75.000 euro l’anno) per l’affitto dei locali del consiglio di quartiere.

DISCUTIAMO DI UN NUOVO PROGETTO PER VALORIZZARE L’AREA, SENZA FRETTA E CREANDO VERA PARTECIPAZIONE.
Il 18 giugno vota il quesito “A”

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