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Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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Malabarba-Cannavò-Grassi: continuano gli esercizi di stile!

i doppisti al lavoro: sostengono il governo ma scoprono solo ora che esiste un posto chiamato Afghanistan. Siamo vicini ai compagni onesti dell' "Ernesto" e della "Sinistra Critica": fatevi forza!

(29 Giugno 2006)

Da “La Repubblica”:
”In una conferenza stampa a Mosca, dove oggi ha partecipato alla riunione dei ministri degli esteri del G8, D'Alema ha affermato che la maggioranza di governo "deve essere in grado di sostenere la politica estera del governo" anche perché "non è pensabile" una maggioranza di governo che non ha la capacità di sostenere i provvedimenti di politica estera del governo”.

Da “Il Manifesto”:
«Ne va della nostra storia, stiamo rischiando il rapporto con la nostra gente». Stefano Zuccherini, senatore di Rifondazione, non fa parte di quelle che il presidente del consiglio giudica «fokloristiche minoranze» dell'Unione.

“…E deputati come Franco Russo e Paolo Cacciari, del resto, hanno già espresso le loro riserve sulla vicenda afghana. Le minoranze, come sempre, affondano i colpi (sono quattro i senatori di Ernesto e Sinistra critica). Giudicano l'intesa come una conferma in toto della missione berlusconiana, inesistenti le possibilità di un ritiro e perfino le promesse su una futura exit strategy.

Per tutto il pomeriggio di ieri, i parlamentari pacifisti hanno raccolto firme per un documento che giudicava «prioritario» l'impegno dell'Unione al ritiro dall'Afghanistan. Molte le adesioni, trasversali nell'arco che va dalla sinistra Ds al Prc. L'elenco era vasto, tra gli altri c'erano le firme di Venier (Pdci), Bulgarelli e De Petris (Verdi), Caruso, Burgio, Grassi, Siniscalchi, Frias, Menapace, Rashid, Paolo Cacciari, Cannavò, Turigliatto, Malabarba, Deiana, (Prc), Pisa e Buffo (Ds). I primi a «sfilarsi», in serata, sono dell'ex correntone e in molti altri ritirano la propria firma.”

Lasciando D’Alema al proprio destino di testa di ponte ed a prescindere dall’esito di questa penosa gazzarra, volgiamo lo sguardo a questi “doppi della politica” che sono i pacifisti filogovernativi, compagni dalla lacrima facile che pigliano i voti agli italiani con la scusa di avere un programma comune anche sul ritiro dalle missioni di occupazione imperialista, che poi scoprono che non è vero niente, che quindi si dissociano raccogliendo firme come se fossero ancora all’opposizione (forse per espiare chissà quale colpa), che domani continueranno, incuranti del loro fare ipocrita, a sedere ancora sugli scranni parlamentari invece di dimettersi dalle cariche di deputati e senatori per partiti del non-senso.

Stare al governo ed opporsi ad esso fa ridere e fa piangere allo stesso tempo: siamo vicini ai militanti che seguono questa gente senza pudore, sperando che prima o poi aprano gli occhi sulla fregatura.

Intanto Fausto che è nei cieli delle Istituzioni chissà cosa ne pensa di questa situazione.
Non lo possiamo sapere perchè il suo ruolo non gli consente più di esprimersi (pure il gandhismo fa un pochetto schifo alla sinistra imperialista e quando è possibile ti votano a Presidente così ti togli dalle balle) , ma crediamo auspichi una larga intesa su “problemi così drammaticamente sconvolgenti come può esserlo soltanto una guerra”.
Ormai il vocabolario è questo, non serve nemmeno più che questi signori parlino con la stampa per capire cosa pensino di questo o quell’altro affaire.

E’ lo stesso frasario che i compagni Malabarba, Cannavò, Grassi hanno utilizzato per cercare di dire tutto ed il contrario di tutto.

Ora manifestano contro, però se il rifinanziamento passa loro rimangono nell’Unione.
Non mi pare un grande esercizio di coerenza.

Quello che rimane di Rifondazione è tutto qui: davvero ciò che resta di un vuoto.

francesco fumarola

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