">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Tea Party

Tea Party

(3 Agosto 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

L'articolo 18 e la normativa europea

Una ricerca della Rsu dell'Italtel di Milano mette a confronto le legislazioni dei 15 paesi (articolo di Liberazione)

(7 Marzo 2002)

Sergio Cofferati lo ripete in ogni assemblea e in ogni riunione, «la tutela contro il licenziamento ingiustificato è prevista dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea».
E quindi è falso ciò che sostiene il ministro del Welfare a proposito di una prerogativa tutta italiana sul reintegro.

La Rappresentanza sindacale unitaria dell'Italtel di Milano si è presa la briga di mettere su carta un confronto a tutto campo tra le legislazioni dei quindici paesi europei.

A non prevedere alcun tipo di reintegro è solo il Belgio.
Tutti gli altri ce l'hanno, anche se in forme più o meno deboli e con un mix di risarcimenti.

Ben nutrito il gruppo di paesi in cui è prevista la «prevalenza della reintegrazione», che sono: Austria, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Grecia, Olanda e Svezia.
Quest'ultima ha il sistema più preciso e severo e quindi con maggiori tutele per il singolo lavoratore.

L'Italia rientra tra i Paesi con una tutela "mista" in quanto prevede la famosa soglia dei quindici dipendenti.
Nello stesso gruppo anche la Francia che ha qualche tutela in più sotto il profilo del risarcimento economico.

In tutti gli altri paesi, e cioè Danimarca, Finlandia, Spagna e Lussemburgo, prevale una impostazione che guarda più al risarcimento.

Debole per il lavoratore la tutela nel Lussemburgo dove il giudice può ordinare la reintegrazione che però ha effetto solo con il consenso del datore di lavoro.
Più o meno la stessa situazione anche in Finlandia.
Persino in Belgio, poi, è prevista una tutela particolare per quanto riguarda i sindacalisti.

Il limite dei 15 dipendenti è un'invenzione tutta italiana.
In Germania il limite è fissato a 5.

Particolarmente dure le sanzioni in Svezia, dove se l'imprenditore nega il reintegro deve corrispondere una indennità che varia da 16 a 48 mensilità a seconda dell'età o dell'anzianità di servizio.

In Germania la legge di tutela per i licenziamenti individuali risale al 1951 ed è imperniata su criteri simili a quelli della normativa italiana.
La legge tedesca, comunque, assume il criterio del licenziamento come "misura estrema".

In Francia, infine, c'è una maggiore tutela per i licenziamenti collettivi.
Le imprese oltre al rispetto della procedura di informazione e consultazione hanno anche l'obbligo di predisporre un piano sociale atto ad attenuare le conseguenze del licenziamento per i lavoratori coinvolti.

Fa. Seba.

Fonte

  • da Liberazione

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Articolo 18 per tutti»

Ultime notizie dell'autore «Liberazione»

5169