Stato e istituzioni :: Dove va il governo Prodi

Solidarietà ai taxisti in lotta

(7 Luglio 2006)

Apprezzo il fatto che, dopo qualche giorno di entusiasmo liberalizzatore, ieri, sul quotidiano del mio partito, Liberazione, sia apparso un articolo di Ugo Boghetta che spezza una lancia nei confronti di una categoria che sta diventando un capro espiatorio. Nei prossimi giorni sarò nelle strade di Genova a manifestare la mia solidarietà ai taxisti in lotta perché:

1) Nell'Italia dei "furbetti", di Moggi e dei Savoia, Prodi (col plauso di Maroni e Casini) colpisce per primi taxisti, panettieri e dipendenti pubblici dietro al paravento della "difesa dei consumatori". In realtà ai lavoratori e ai consumatori si dà 1 per togliere 10; a notai, banchieri e coop si toglie 1 per regalare 10. E chi eredita un milione di euro oggi come ieri non pagherà imposta di successione.

2) I taxisti non sono una lobby, perché difendono dei diritti e non dei privilegi. Non cogliere la differenza è pericoloso perché allora chiunque è lobby, il comitato contro la chiusura dell'ospedale come l'ordine degli avvocati: il modo migliore per legittimare lo strapotere delle vere lobbies.

3) I cittadini e i consumatori si difendono rafforzando la loro capacità di regolare e controllare l'economia, non abolendo qualsiasi forma di regola e di controllo. Berlusconi è figlio della liberalizzazione della televisione, Fiorani della liberalizzazione delle banche, Cirio della privatizzazione dell'industria pubblica.

4) Non è vero che aumentando il numero delle licenze dei taxi il costo delle corse scende. Il Secolo XIX ad esempio dice che a Genova ci sono 1,44 taxi per 1000 abitanti e il costo medio della corsa è 7,75 euro. A Londra 3 e il costo è 11,05; a Berlino 2,08 e 10,05 euro; a Stoccolma 3,99 e 10,56 euro; a Copenhagen 1,80 e 13,18 euro.

Genova 6 luglio 2006

Marco Veruggio - Segreteria Regionale Prc Liguria