">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

The Idiot

The Idiot

(10 Luglio 2013) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(No basi, no guerre)

No alla costruzione di una nuova base militare a Vicenza

(10 Luglio 2006)

Il progetto di trasformare l’area dell’aeroporto “Dal Molin” in una base militare USA ha trovato la ferma ed immediata opposizione della popolazione della città di Vicenza che organizzata in comitati spontanei, ha promosso manifestazioni di protesta ed una petizione popolare, superando in pochi giorni le cinquemila firme.

Il progetto appare, infatti, devastante per l’impatto ambientale e sociale che produrrebbero sia la cementificazione di circa 700.000 metri cubi, ora quasi interamente verdi, che l’arrivo di oltre 2000 militari reduci dai teatri di guerra dove l’amministrazione Bush ha deciso di intervenire.

Le preoccupazioni dei cittadini riguardano, infatti oltre alla questione della viabilità e dell’inquinamento, anche i rischi per la sicurezza che deriverebbero da una presenza così massiccia di persone che hanno subito esperienze scioccanti in zone di guerra e che sono sostanzialmente immuni rispetto alla legislazione del nostro Paese.

Registriamo quindi l’esistenza di un progetto di raddoppiare la presenza militare USA nella nostra città, sottraendo una altra vasta area del territorio comunale, oltre a quella già attualmente occupata dalla Caserma Ederle, al controllo democratico della popolazione.

Oltre alla presenza della Gendarmeria europea ciò significherebbe militarizzare completamente la città.

Nel merito della questione, noi ribadiamo che l’art.11 della Carta Costituzionale stabilisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali ed in questo senso non possiamo essere favorevoli all’uso del nostro territorio per fini che rispondono ad una politica di aggressione che giorno dopo giorno mostra il suo fallimento.

La situazione odierna dell’Irak, così come quella dell’Afghanistan, dove secondo il New York Times negli ultimi cinque anni è stata sganciata la stessa quantità di esplosivo di quello lanciato dagli alleati nella seconda guerra mondiale, mostrano chiaramente come la politica della “guerra preventiva” non porti progresso e democrazia per la popolazione civile, ma solo morte e devastazione ambientale e indicano la necessità di una svolta nella politica internazionale delle grandi potenze, la necessità di una strategia di uscita.

Sul piano del metodo appare grave che gli amministratori della città di fronte ad un vasto movimento di opposizione continuino ad esprimere il loro parere favorevole a tale scellerato progetto.

Di fronte all’arroganza dei vertici istituzionali che governano la città come fosse una loro proprietà privata, è necessario che la popolazione si organizzi invece su basi democratiche ed unitarie per esercitare il proprio diritto a decidere sull’utilizzo del territorio comune su basi di solidarietà sociale e nel rispetto della qualità della vita e dell’ambiente.

Il Partito della Rifondazione Comunista è a fianco della popolazione ed è impegnato affinché l’attuale governo respinga questo progetto antipopolare, mostrando in tal modo la volontà di discontinuità rispetto alla politica del governo precedente, sfiduciato con il voto del 9 e 10 Aprile.

Partito della Rifondazione Comunista-Federazione di Vicenza

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «No basi, no guerre»

Ultime notizie dell'autore «Partito della Rifondazione Comunista»

7812