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Trayvon

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Solidarieta’ ai compagni di "A manca pro s’indipendentzia"

(13 Luglio 2006)

La repressione di questi ultimi giorni contro aree di compagni del movimento indipendentista sardo che in particolare ha voluto colpire l’organizzazione di A Manca Pro S’Indipendentzia, deve trovare una ferma e ampia risposta da parte di tutti i sinceri democratici, dei comunisti e dei lavoratori più coscienti e combattivi.

Si tratta di un grave atto che in generale è volto ad attaccare ulteriormente la libertà di opposizione e di organizzazione e che in particolare cerca di impedire che la lotta per l’indipendenza del popolo sardo possa coniugarsi con l’orizzonte internazionalista della prospettiva di una federazione di stati socialisti dell’Europa del Sud.

È evidente che questo attacco trova la sua spiegazione nella preoccupazione crescente della corrotta e parassitaria classe dominante, asservita al capitale finanziario ed industriale ‘nazionale’ ed ‘internazionale’, di fronte alla possibilità dello sviluppo di una vasta lotta politica e sociale per una società fondata su rapporti di produzione e di proprietà collettivi, su una reale democrazia e partecipazione dei lavoratori e su una politica di pace e coesistenza pacifica.

Chi aveva votato contro Berlusconi ritenendo che un governo di centro-sinistra si sarebbe fatto maggiormente garante delle regole democratiche più elementari deve fare oggi i conti con una realtà ben diversa. Centro-destra e centro-sinistra competono per spartirsi lo Stato, gli spazi di potere e la gestione dei flussi della spesa pubblica, ma si rivelano pienamente intercambiabili sul piano dell’attacco alle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, sul versante della politica guerrafondaia contro i popoli oppressi -dall’Irak all’Afghanistan- e sul terreno di una crescente fascistizzazione dello stato.

I compagni di A Manca devono tornare subito in libertà al loro posto di lotta all’interno del movimento comunista sardo e del movimento del proletariato internazionale.

Collettivo Comunista Gramsci
Redazione MaoismoNepal

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