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(15 Luglio 2006)
Caro Giacomo,
ti scrivo per il tramite dei mezzi di informazione, nella speranza che
ritengano opportuno pubblicare queste poche righe, ricordando una lunga frequentazione politica e personale.
Apprendo dalla lettura dei giornali che il Partito che tu rappresenti, nella nostra Regione, si appresta a stringere rapporti ancor più vincolanti con lo schieramento di centrosinistra, addirittura annunciando di voler contrattare candidature da Sindaco nei comun capoluogo, o da Presidente della Provincia, laddove nel 2007 si svolgeranno elezioni amministrative (Genova, La Spezia),
Davvero pensate di far questo?
Davvero ciò che sta accadendo nel governo della nostra Regione, in particolare al riguardo dell'uso del territorio, non suscita in voi alcun altro livello di riflessione, che non quello riferito all'allargamento del vostro potere?
Se non fossero bastati gli allarmi lanciati in questi mesi (penso a Repubblica e Micromega) provo a riassumere lo stato dell'arte, con il massimo dell'obiettività possibile.
In Liguria, principalmente sull'asse Regione/Savona (e, quindi, in piena continuità fattuale con l'antica eredità teardiana) si sta concretizzando un disegno di vero e proprio assalto al territorio, di chiusura delle prospettive di sviluppo, di grave danno ambientale: tutto ciò allo scopo di favorire gli interessi, di tipo corporativo, di un pugno di privilegiati (esageratamente privilegiati, se pensiamo alle vicende delle deindustrializzazione, che pure dovresti conoscere bene, a partire dalla tua Sestri Levante).
In Liguria sta avvenendo, come è stato - ripeto - ampiamente denunciato un connubio ed una spartizione per zone d'influenza tra i due principali schieramenti, su questo assolutamente non bipolari ed assolutamente non competitivi, anzi ben consociativi tra loro.
Tutto ciò è evidente, documentato, tangibile: non credo si possa stare nelle Giunte facendo finta di niente, dicendo di opporsi a determinati progetti, limitarsi a "specializzazioni" marginali.
La vostra (così come si legge da certe interviste) sembra proprio una riproposizione dell'antica politica della doppiezza: in chiave, però, di bassa cucina di gestione del potere.
Perchè anticipare e accentuare in Liguria quella sindrome da "sfarinamento governativo" che pare prevalente: perchè non contrastare questo stato di cose, lasciando lor signori soli nelle loro pratiche distruttive; perchè fornire loro alibi e coperture a sinistra?
Avete analizzato, per restare a Savona, il ruolo di un partito come quello dei DS all'interno di tutta questa vicenda?
Davvero questo ragionamento è patrimonio di qualche moralista, fuori dalla politica o di sussiegose minoranze elitarie, come è accaduto nelle ultime elezioni comunali di Savona, con la presentazione della nostra lista?
Non riesce più, il partito che rappresenti,a fare un ragionamento collocato al di fuori dalle esigenze, ritenute evidentemente, esaustive di una governabilità che sarà pagata a caro prezzo dai cittadini?
Grazie per l'attenzione
Franco Astengo
A SInistra per Savona
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