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Londra: 400.000 no alla guerra

(4 Ottobre 2002)

28/9/02 - Si e' svolta oggi pomeriggio a Londra la manifestazione nazionale contro la guerra all'Iraq e in solidarieta' con il popolo palestinese. Organizzata da Stop the War Coalition e dalla Muslim Association of Britain, ha raccolto l'adesione di partiti, associazioni pacifiste ed ecologiste, comunita' di immigrati, sindacati e decine di parlamentari. Secondo gli organizzatori piu' di 400.00 persone hanno partecipato a quella che rappresenta, con questi numeri, la piu' grande manifestazione nella storia del Regno Unito. Un fiume di gente si e' riversato per le strade del centro di Londra, passando davanti al Parlamento e a Downing Street fino a raccogliersi a Hyde Park, e ha praticamente bloccato il centro della capitale per un pomeriggio intero; quando la testa del corteo stava prendendo posto a Hyde Park e gli oratori cominciavano a parlare, la coda del corteo doveva ancora partire da Embankment, punto iniziale di ritrovo.

La marcia era stata indetta da parecchio tempo per manifestare, in concomitanza con l'anniversario della seconda intifada, solidarieta' al popolo palestinese. Visti i recenti eventi e le intenzioni bellicose di Bush e Blair, la giornata ha assunto poi un particolare significato per esprimere la contrarieta' del popolo britannico a un'ennesima guerra sanguinaria nel nome degli interessi militari/economici/energetici statunitensi e britannici. D'altronde i due temi (la guerra in Iraq e il conflitto arabo/israeliano) sono intimamente legati nel complesso scenario medio-orientale e storicamente la Gran Bretagna ha parecchie responsabilita' nell'area: la colonizzazione, lo sfruttamento delle risorse energetiche, la dichiarazione di Balfour, l'appoggio militare ed economico al regime iniziale di Saddam, la vendita di armi ad Israele, la partecipazione alle guerre nel golfo, gli attuali quotidiani bombardamenti in Iraq...

Inoltre proprio pochi giorni fa Blair ha presentato in parlamento il dossier sull'Iraq, atteso come prova determinante e dimostratosi in realta' ben poco consistente; in quell'occasione 56 membri del partito laburista hanno espresso la loro contrarieta' alla guerra.

Oggi era attesa la risposta della gente, ed e' stata ben chiara negli slogan e nei cartelli dei 400.000 manifestanti, accompagnati anche da una sorprendente giornata di sole (per Londra in questo periodo dell'anno e' abbastanza raro...).

Straordinaria anche la composizione multietnica dei partecipanti: oltre a tutte le principali comunita' di immigrati (iracheni, palestinesi, libanesi, iraniani, algerini, arabi, afgani, pakistani, indiani, ecc ecc) e' stata particolarmente significativa la presenza dei cittadini britannici, che evidentemente non si sentono rappresentati dal governo attuale e sentono il dovere di prendere posizione contro la guerra. Altrettanto importante la caratteristica pacifica e nonviolenta della manifestazione (non e' stato segnalato nessun incidente) e la varieta' generazionale: famiglie intere, anziani e bambini (anche se cio' ha creato qualche imprevisto problema per gli organizzatori e per la polizia, che hanno avuto parecchio da fare per rimettere insieme i bambini e i genitori che si erano persi a vicenda...)

Gli oratori hanno parlato per piu' di due ore sul palco in Hyde Park; molto attesi (ed applauditi) gli interventi del sindaco di Londra Ken Linvingstone, dell'ex-parlamentare Tony Benn, dell'ex-ispettore dell'ONU Scott Ritter e dei rappresentanti della comunita' palestinese.

I prossimi appuntamenti sono le manifestazioni di fronte alle basi militari statunitensi coinvolte nell'eventuale guerra, Lakenheath (6 ottobre) e Menwith Hill (12 ottobre), e un'altra manifestazione nazionale il 31 ottobre.

francesco iannuzzelli
associazione peacelink

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