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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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Via le truppe dall’Afghanistan

Piu’ spese sociali, meno spese militari

(22 Luglio 2006)

Nelle prossime settimane il Parlamento dovrà discutere il rinnovo della presenza militare italiana in Afghanistan.

Si tratta di una brutale occupazione militare, senza giustificazione alcuna, funzionale soltanto agli interessi del governo statunitense e di poche multinazionali.

A causa di questa guerra insensata hanno già perso la vita migliaia di afghani e alcuni militari occidentali (anche italiani), mentre prosperano il fondamentalismo islamico e la produzione di oppio.

I militari italiani devono ritirarsi dall’Afghanistan il più rapidamente possibile, ma deve cambiare l’impostazione generale della politica estera e militare italiana.

Anche in quelle situazioni dove non vi è resistenza armata, e quindi è minore l’attenzione dell’opinione pubblica, le missioni militari all’estero, per quanto mascherate da “ingerenza umanitaria” o “esportazione della democrazia” sono in realtà funzionali agli interessi economici e geopolitici occidentali, con costi elevati anzitutto per lo sviluppo democratico di quei paesi, ma anche per l’occupazione e le finanze pubbliche italiane.

Emblematici sono i casi del Kossovo, devastato da una guerra preparata e voluta dai precedenti governi di centrosinistra, e dell’Albania, da quasi 10 anni sotto occupazione militare italiana, dove si sono trasferite (dopo aver chiuso e licenziato in Italia) migliaia di imprese italiane, approfittando dei salari bassissimi (80-100 euro al mese) e dell’assenza di vincoli ambientali e prelievo fiscale, mentre i contribuenti italiani pagano i costi della missione e il popolo albanese subisce lo sfruttamento e la mancanza di libertà politica.

Chiediamo il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan e dalle altre missioni militari all’estero e una drastica riduzione delle spese militari (che l’anno prossimo sfioreranno i 27 miliardi di euro, con un’ulteriore, ennesimo aumento), con il ritorno delle forze armate all’unico compito loro assegnato dalla Costituzione, cioè la difesa del territorio nazionale da aggressioni armate esterne, per una politica estera che rispetti il diritto all’autodeterminazione e allo sviluppo democratico di ogni popolo.

Così come ci siamo sempre opposti alla guerra in Afghanistan, come a quella in Irak o in qualsiasi altra parte del mondo, quando al governo c’era Berlusconi, così continueremo a opporci se il governo di centrosinistra continuerà le stesse politiche.

“Bisogna sentire sulla propria guancia
lo schiaffo dato a chiunque,
in qualsiasi parte del mondo”
Ernesto “Che” Guevara

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Circolo di Bussoleno – Valle Susa
Circolo di Piossasco-Cumiana
Circolo Trasporti (Torino)
Circolo Universitario (Torino

Fonte

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