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IL PRC vota i crediti di guerra e lo fa in perfetta sintonia - ed alleanza - con gli USA

Lettera aperta al Partito della Rifondazione Comunista

(22 Luglio 2006)

C’è una cosa che deve sempre uniformare l’azione politica di un Partito Comunista che voglia acquisire credibilità, stima e fiducia da parte dei cittadini che vorrebbe e dovrebbe rappresentare: la assoluta coerenza nel dire e nel fare, nel promettere e nel mantenere, ma, specialmente, la più stretta osservanza dei propri principi.

Il voto di ieri in Parlamento sul rifinanziamento della missione di guerra italiana in Afganistan, da parte della quasi totalità dei deputati di Rifondazione, entra in rotta di collisione frontale con questo enunciato.

I quattro deputati che hanno votato contro (Burgio, Pegolo, Cannavò, Caruso) e il deputato che si è rifiutato di votare il decreto legislativo abbandonando il Parlamento (Paolo Cacciari), sotto questo profilo rappresentano il meglio di Rifondazione. Non sono stati loro, quindi, a perpetrare “l’atto di violenta rottura della comunità politica di Rifondazione Comunista” che viene loro addebitato dal pesantissimo (per non dire rozzo) comunicato della segreteria nazionale.

E’ stata la maggioranza del nostro partito che, uscendo da qualsiasi prospettiva di rifondazione del comunismo, e rompendo drammaticamente con la propria storia (legami profondi con il poderoso movimento per la pace, critica antimperialista, numerosi voti contrari alla missione in Afghanistan espressi a più riprese in un passato anche recente, ecc.) vota oggi i crediti di guerra e lo fa in perfetta sintonia - ed alleanza - con gli USA, mascherando il tutto con la inconsistente e invereconda trovata della “riduzione del danno”.

Altro che “contro la Guerra senza SE e senza MA”! “Dentro il Governo senza SE e senza MA”!: questa è la vera parola d’ordine odierna. Furono molto più coraggiosi i socialdemocratici Turatiani di fronte alla prima Guerra Mondiale, quando espressero la loro posizione col detto “Nè aderire nè sabotare”.

Non basta: in nome della "compatibilità" del PRC con la "borghesia buona" (leggi Schioppa) - definizione di Bertinotti - il partito si appresta probabilmente anche a votare una prossima finanziaria di lacrime e sangue per i soliti noti, avendo, nel frattempo, "dimenticato" qualsiasi rivendicazione in tema di commissione parlamentare sui fatti di Genova, di revisione della Legge 30 e via tristemente enumerando.

Noi siamo con i “disobbedienti” del Parlamento. Li sosterremo fino in fondo, perchè questo è il dovere di ogni comunista degno di tale nome.

20/7/2006

LUCIO COSTA – coordinatore del Veneto Area “Essere Comunisti” del PRC
EZIO SIMINI – membro del Comitato Politico Nazionale del PRC
EZIO LOVATO – segretario della Federazione di Vicenza del PRC
GIANMARCO ANZOLIN – segretario del Circolo “P.Tresso di Schio” del PRC

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