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Il Prc dalla parte dei sionisti

Tiziana Valpiana chiede repressione per le scritte contro israele

(28 Luglio 2006)

Premessa: la notte tra il 15 e il 16 luglio sui muri di Padova sono apparse numerose scritte del tipo "Israele = Nazisti", "sionisti assassini", accompagnate dal disegno di una stella di david (la bandiera israeliana) "=" una svastica.

L'episodio avvenuto nelle ore immediatamente successive all'attacco dei sionisti contro il Libano ha avuto una eco notevole anche sulla stampa nazionale, che ha giocato molto, come al solito, a mistificare l'antisionismo con l'antisemitismo.

Ora a distanza di due settimane dai fatti riceviamo da Tizana Valpiana, deputata del PRC questa incredibile interrogazione parlamentare che pubblichiamo senza ulteriori commenti.

Atto n. 4-00350

Pubblicato il 24 luglio 2006
Seduta n. 23

VALPIANA - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:
nella notte tra il 14 e 15 luglio 2006, sui muri di Padova, sono apparsi volantini e scritte contenenti svastiche, minacce e frasi ingiuriose rivolte alla popolazione israeliana;

gli edifici presi di mira sono quelli simbolo della storia e della cultura della città: la sinagoga di via San Martino, il palazzo del Monte di pietà di piazza Duomo, la sede universitaria di via VIII febbraio;

la notte anti-israeliana ha poi visto un prosieguo teppistico nella zona di Prato della Valle dove sono stati incendiati tre cassonetti di rifiuti; simili incidenti si sono verificati la notte tra il 9 e il 10 luglio, in cui il quartiere ebraico di Roma è stato imbrattato con croci celtiche, svastiche e scritte antisemite,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda avviare inchieste sulla nuova ondata di antisemitismo che sembra colpire il Paese;

quali iniziative intenda intraprendere per arginare questi atti vandalici che colpiscono la comunità ebraica italiana.

Precisazione da Tiziana valpiana

Cari compagni, davvero vi ringrazio per avermi fatto accorgere degli errori materiali commessi nello scrivere l'interrogazione dai collaboratori del Gruppo parlamentare, la cui inesperienza (siamo agli inizi della legislatura e si sono aggiunti funzionari del tutto nuovi) unita alla mia mancanza di tempo (non ho riletto prima che venisse ufficialmente consegnata, l'interrogazione sommariamente spiegata al telefono) ne ha distorto il senso.
Mi scuso per l'imperdonabile errore e la superficialità ed ho immediatamente chiesto agli uffici del Senato di poter almeno modificare l'uso improprio dei termini. Lo spero, anche se l'errore rimane. Sicuramente nel futuro non accadrà più che io firmi atti ufficiali senza averli attentamente controllati (anche se questo vorrà necessariamente dire non poter fare fronte a tutte le urgenze e le necessità). Ma molto meglio non fare delle cose che ripetere errori, anche se involontari, tanto gravi.

Quello che, però, mi sorprende è il tono del vostro titolo e di alcune mail ricevute.
Può un singolo errore, anche se pesante come questo, far dimenticare (e ringrazio chi, come il compagno Lucio Costa, pur giustamente contestando, non lo fa) la condotta corretta di ben tre legisature, durante le quali mai ho dato motivo di dubitare della mia precisa scelta di campo in questa materia (ne sono testimonianza le lettere e "diffide" giuntemi dall'Ambasciatore israeliano in Italia per alcuni miei atti di sindacato ispettivo e interventi in Parlamento), la mia amicizia e il mio lavoro per il popolo palestinese, la mia non casuale testimonianza al Cairo al funerale del Presidente Arafat?
E poi, ammesso e non concesso che io fossi diventata 'sionista', come estendere questa follia a tutta Rifondazione Comunista? Come dimenticare tutta la linea politica del partito? Come non vedere che la scelta di candidare nelle nostre liste il compagno Alì Rashid è non solo un riconoscimento per la sua persona ma anche per l'alto valore simbolico di una tale presenza in Parlamento?
Contesto come voi e come tutta Rifondazione Comunista le scelte politiche e militari del Governo Israeliano, ma da sempre distinguo tra Governi e Popoli e, soprattutto, non accetto che le errate politiche di un Paese possano far dimenticare l'orrenda persecuzione che il popolo che a questo Paese ha poi dato vita ha subito da parte del regime nazista e fascista. Non accetterò mai l'antisemitismo (che ben so distinguere dall'antisionismo), nè che ancora esista chi, qualsiasi sia la parte politica da cui proviene, possa pensare di imbrattare con una croce celtica una sinagoga, un muro in un quartiere, una lapide in un cimitero, nè chi possa pensare di accomunare la stella di David (che prima che bandiera israeliana è il simbolo giallo cucito sui vestiti di milioni di innocenti avviati ai forni crematori) a una svastica, orrendo simbolo di chi, guidato dall'inaccettabile e folle idea di 'superiorità' di una razza (!?!), ha programmato e portato avanti lo sterminio di chi ad altre 'razze', religioni, partiti, idee o minoranze apparteneva...
Davanti alla riproposizione sotto qualsiasi forma e da qualsiasi parte di questi incubi del passato mai tacerò, sia per convinzione politica, sia per vissuto personale, come nipote di un perseguitato politico antifascista deportato e assassinato nel lager nazista di Mauthausen per essersi opposto, mentre molti altri tacevano o erano conniventi con il regime fascista, a un'ideologia violenta e intollerante.
Mi auguro che questa mia abbia chiarito e chiuso una polemica che, giusta se non spiegato l'errore, rischia però ora di essere amplificata e di eccedere nei toni e, soprattutto, di far perdere di vista i reali problemi e gli avversari politici comuni.

Vi ringrazio per la segnalazione e vi invito a diffondere questa mia nota.

Con i migliori saluti

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Commenti (1)

Interrogazione Tiziana Valpiana

Trovo sbagliatissima e quindi non condivisibile l'interrogazione della compagna Tiziana Valpiana, persona che stimo.
Io considero cretini coloro che accomunano la "stella di david" alla "svastica nazista" e chi brucia la bandiera di Israele.
Considero cretini anche coloro che imbrattano i muri dei ghetti ebraici di qualunque città.
Mi chiedo però se protestare contro la politica dei governi israeliani i cui disastri sono sotto gli occhi di tutti e pluridenunciati persino dagli organismi internazionali sia da considerarsi sempre e comunque "antisemitismo" e se sia "naturale" che gli ebrei della diaspora ( compresi i cittadini italiani) debbano essere sempre e comunque fiancheggiatori e sostenitori di tutte le scelte politiche e militari dei governi israeliani.

(28 Luglio 2006)

Lucio costa

costa.lucio@libero.it

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