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Se votare ha ancora un senso ...

(27 Luglio 2006)

Il Governo porrà la questione di fiducia è anche i senatori dissenzienti hanno dichiarato che la voteranno.
Un triste finale, quindi, per chi aveva risposto in questi senatori la fiducia e il compito di rappresentare in Parlamento le ragioni del No alla guerra e del rispetto dell'art. 11 della Costituzione.
Niente da fare: la maggioranza di centrosinistra, compatta, voterà per il rifinanziamento della missione militare in Afghanistan.
E anche l'aver "costretto" (virgolette d'obbligo) il Governo a porre la questione di fiducia per avere il voto positivo dei senatori dissenzienti non può essere considerato un risultato accettabile.
Piuttosto, è vero il contrario: l'eccesso di ricorso al voto di fiducia non può essere tollerato ed andava quindi imposto un percorso di rottura con i ricatti della logica bipolare, e questo per due motivi.

1) L'approvazione del rifinanziamento senza il voto autosufficiente della maggioranza uscita vincente dalle elezioni non implica l'automatica caduta del Governo Prodi.
Votare contro, quindi, senza provocare la caduta del Governo era ed è ancora tecnicamente possibile.
La questione è certamente politica, ma proprio per questo andava rispedita al mittente: chi vuol far cadere il Governo Prodi su questo punto vada lui a spiegarlo agli elettori. Ci vada Parisi a spiegare agli elettori di centrosinistra che domani il Governo cade perché un provvedimento che investe le coscienze è stato approvato senza l'autosufficienza della maggioranza. Una volta tanto, che le colpe ricadano sugli altri.

2) Approvare il provvedimento grazie ai voti del centrodestra avrebbe reso più visibile la continuità, in politica estera, di alcune componenti (certamente maggioritarie) del Governo Prodi con quello Berlusconi. Sarebbe stato quindi più semplice mettere di fronte alle proprie responsabilità questi settori nei confronti di un'opinione pubblica certamente demotivata ma largamente contraria alla presenza dei soldati italiani in Afghanistan.

Con il voto di fiducia, compreso quello favorevole dei senatori dissenzienti, è divenuto tutto più complicato. Perché c'è un paradosso che sarà difficile riassorbire: per evitare che la maggioranza possa slittare a destra, sostituendo alcuni elementi (che poi non sarebbero alcuni ma almeno 40 al Senato) si è deciso che i provvedimenti indigeribili è meglio votarseli da soli anziché farli votare dalla destra. E se la sostanza delle cose ha ancora un senso ...

Franco Ragusa

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