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Ladri di acqua

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(19 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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    (Imperialismo e guerra)

    Sugli avvenimenti in Medio Oriente…

    Non facciamo come Ponzio Pilato!

    (30 Luglio 2006)

    Come Ponzio Pilato, i partecipanti alla Conferenza internazionale sul Medio Oriente, si sono lavati le mani delle distruzioni e delle migliaia di vittime della nuova guerra lanciata dai sionisti nell’area Mediorientale. Vergognosamente, D’Alema e gli altri, aldilà della retorica formale, hanno concesso il nulla-osta all’invasione del Libano, rinunciando al cessate-il-fuoco e riservandosi la possibilità di formare l’ennesima “coalizione dei volenterosi”, che avrebbe come obiettivo quello di consolidare le posizioni imperialiste, dopo il lavoro sporco condotto dai sionisti contro la Resistenza libanese e palestinese.

    Ma proprio la Resistenza araba in Libano, capeggiata dai partigiani di Hezbollah, è la novità che sta scombinando i piani imperial-sionisti. Infatti la tenace resistenza dei guerriglieri arabi al confine tra il Libano del Sud e la Palestina del Nord, ha fatto saltare l’agenda della Conferenza internazionale che, troppo ottimisticamente nell’idea dei suoi organizzatori, doveva sancire lo status quo raggiunto sul campo dall’esercito sionista. Che invece è inchiodato pressappoco alle posizioni di un paio di settimane fa, nuovamente impantanato nel ginepraio libanese. Non sono bastati i criminali bombardamenti di rappresaglia contro la popolazione civile - quasi mille morti e migliaia di feriti, secondo fonti della Croce Rossa -, ed il pesantissimo martellamento delle posizioni dei guerriglieri, a piegare la volontà della Resistenza arabo-libanese che, col proprio esempio di eroismo, sta annullando gli sforzi fatti dalla quinta colonna araba filoimperialista, di manipolare cinicamente le sofferenze imposte dagli israeliani alla popolazione, contro la Resistenza stessa.

    La posta in gioco strategica, resa plateale proprio dalla Conferenza di Roma, è la realizzazione di quel “Nuovo Ordine nel Grande Medioriente” che, dall’attacco all’Afghanistan ed all’Iraq, gli Usa e le altre potenze imperialiste, stanno cercando di imporre manu militari. Un progetto che con il passare del tempo, si è sempre più impantanato ed indebolito e che, quindi, ha reso necessaria l’entrata in gioco nella guerra imperialista, della potenza militare sionista. La quale sta diligentemente procedendo secondo il piano, “coprendo” il fianco ovest del lungo fronte di guerra Mediorientale, che va dalla Palestina fino all’Afghanistan, passando per Libano, Siria, Iraq ed Iran e che contrappone le forze imperialiste e i loro servi - i cosiddetti “regimi arabi moderati” -, alle forze della Resistenza arabo-islamica - comprensive dei cosiddetti “stati canaglia” -.

    Un nuovo passo verso il baratro di una guerra totale regionale, nel quale gli imperial-sionisti, pur di destabilizzare e dividere chi gli resiste, sono pronti a giocarsi anche la carta della guerra etnico-religiosa (arabi sunniti contro sciiti), così come stanno già sperimentando nel crogiuolo iracheno. Una sfida mortale che segnerà il futuro dell’area per i prossimi decenni e, bisogna comprendere, mettendo in gioco i rapporti di forza strategici nell’area, ha come obiettivi imperialisti: 1) nell’immediato, la sconfitta della Resistenza libanese e palestinese; 2) nel medio termine, una volta conquistato il Libano, l’aggressione diretta alla Siria; 3) a lungo termine, la sconfitta dell’ascesa dell’Iran a potenza strategica regionale, nucleare e antisionista. Un piano che ammette solo l’accondiscendenza da parte dell’Onu (risoluzione n.1559) e, laddove questa manifesti incertezze, ci sono sempre i bombardamenti premeditati delle sue postazioni in loco, e il diritto di veto. Con buona pace del diritto internazionale, di guerra e umanitario.

    In questo quadro è indecente la posizione di quelli schieratisi nel condannare il presunto casus belli del conflitto (la cattura dei militari sionisti da parte di Hamas e di Hezbollah), “dimenticando” le migliaia di arabi rapiti tenuti prigionieri nelle carceri sioniste e le centinaia di assassini mirati eseguiti dai sicari israeliani, di cui hanno sofferto le legittime forze della Resistenza araba, democraticamente elette al governo della Striscia di Gaza, della Cisgiordania e del Libano, e illegittimamente osteggiate dagli Usa e dalla UE, che definiscono “libero e democratico” solo chi gli si sottomette.

    La mobilitazione di classe è un’arma, usiamola contro l’imperialismo e il sionismo.

    Contro i progetti imperialisti e sionisti in Medio Oriente!

    Fuori le truppe di occupazione imperial-sioniste dalle terre arabe!

    Libertà per tutti i prigionieri arabi antimperialisti!

    Cessare il fuoco immediato e incondizionato in Libano e Palestina!


    27/7/2006

    Lotta e Unità
    per l’organizzazione proletaria

    Fonte

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