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(14 Aprile 2010) Enzo Apicella
I leader di 47 Paesi negli Stati Uniti per una conferenza sulla non proliferazione atomica, anzi sulla non proliferazione... in mano a regimi ostili

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    (Imperialismo e guerra)

    La guerra terrorista di Israele fomentata dagli Usa!

    Prossimo obiettivo: Damasco e Teheran!

    (1 Agosto 2006)

    Che Israele abbia approfittato della situazione caotica nell’area e di propria iniziativa abbia scatenato l’inferno, o che tutto sia stato concordato con gli USA non siamo in grado di affermarlo con certezza: fatto sta che Bush, tramite Condoleeza Rice, appoggia incondizionatamente la guerra scatenata da Israele (compresi gli effetti collaterali, cioè il massacro di civili inermi tra cui donne e bambini alla ricerca di un riparo dai bombardamenti!) con l’obiettivo di costruire il pretesto (che cerca da più di un anno e gli sfugge per la situazione irachena) per chiudere i conti con la Siria e attaccare l’Iran. Nel caso sciagurato di allargamento del conflitto infatti Israele non sarebbe lasciato solo a sostenere la guerra cont ro Siria e Iran.

    Lo Stato di Israele, fondato sul sionismo, cioè sulla dottrina che definisce i diritti dei cittadini di Israele sulla base di criteri etnico-religiosi (dunque razzisti) - così come i governi israeliani (di ogni colore) - rappresenta ormai un pericolo per la stabilità del Medio Oriente, essendo fondato fin dal 1948 sulla criminale ingiustizia della cacciata del popolo palestinese dai territori su cui si è costituito.

    La nascita e lo sviluppo dello Stato di Israele si sono attuati attraverso lo scientifico genocidio e la dominazione violenta del popolo palestinese. Israele è innanzitutto un paese asservito agli interessi “vitali”, economici e geopolitici, di dominio dell’area mediorientale, degli Stati Uniti. Senza l’incondizionato appoggio degli USA, Israele non avrebbe mai potuto costruire la sua storia criminale, potendo ignorare per 60 anni decine di risoluzioni dell’ONU che stigmatizzavano la sua politica imperialista. Contemporaneamente il movimento di liberazione della Palestina, proprio perché laico, democratico e socialista, è stato avversato e colpito anche dai regimi arabi dittatoriali e dalla infingardia europea.

    In queste ore il regime sionista di Israele mostra ancora una volta, senza veli, il suo vero volto. Come gli americani in Irak e in Afghanistan, emula il comportamento dei nazisti: torture, stupri, massacri di civili inermi, stragi di donne e bambini. Ma a differenza di Hitler che era costretto a tenere nascosta la Shoa agli occhi del mondo, Israele invece conduce il suo genocidio alla luce del sole e con l’approvazione della più grande potenza militare mondiale. Senza questo appoggio Israele sarebbe considerato uno “stato canaglia”, riceverebbe sanzioni e rischierebbe che una qualche “coalizione dei volenterosi” lo colpisse per “eliminare le armi di distruzione di massa” (che possiede) e per “portare la democrazia” (poiché è uno Stato basa to sulla discriminazione razziale).

    Israele è una delle maggiori potenze militari del mondo (nonostante sia grande più o meno come la Lombardia!) e vomita vigliaccamente la sua enorme potenza di fuoco (sempre minacciando l’uso dell’arma atomica che possiede) sui popoli che opprime e che tentano di resistere alla sua oppressione. In questi giorni l’esercito Israeliano sta “testando” contro la popolazione civile libanese e palestinese nuovi armamenti micidiali (che oltretutto partono dalla base militare USA di Camp Darby!) che rendono impossibile anche il riconoscimento dei corpi da parte dei loro familiari: lo fa radendo al suolo intere città dal mare, d al cielo e da terra, ma se si arrischia al “corpo a corpo” contro i resistenti è costretto a ritirarsi, come a Bint Jbeil da dove i guerriglieri Hezbollah hanno cacciato l’invasore.

    Autorevoli esponenti del centro-sinistra hanno pochi giorni fa manifestato a Roma la loro solidarietà ad Israele insieme a fascisti e forza-italioti; l’ONU è come sempre inerme, il Consiglio di Sicurezza è bloccato dai veti degli Usa, l’Europa balbetta su “forze di interposizione” che dovrebbero in realtà fare il “lavoro sporco” di rafforzamento del dominio israeliano in Medio Oriente per conto di Israele e degli USA. Intanto, Bush e Blair lavorano perché l’ONU dia mandato ad una forza multinazionale, presumibilmente sotto le insegne della NATO,

    Israele e gli USA (così come Al Queida) non accetteranno mai uno stato palestinese sovrano e indipendente; non esiste una “comunità internazionale” in grado di imporre l’unica possibile realpolitik: due popoli e due stati, dove Israele rientri nei “suoi” confini pre-1967 e sia privato di tutti gli armamenti non necessari alla difesa del suo Stato. Il Muro israeliano continuerà a disgregare la nazione palestinese in bantustan – sull’esempio del regime razzista dell’apartheid sudafricano - , i palestinesi e gli altri popoli che si opporranno all’imperialismo israeliano continueranno a morire, l’Europa continuerà nel migliore dei casi a dichiarare la sua “equivicinanza”; si proseguirà con la “guerra permanente”, intanto contro l’Iran e la Siria.< /P>

    In questa situazione nessuno può inalberare la propria “coscienza morale” contro gli attentati kamikaze: un popolo oppresso e disperato reagisce con i mezzi che ha e chi si fa saltare in aria, in queste condizioni, è un martire, un resistente e non un terrorista! L’effetto (cercato, voluto?) della guerra scatenata da Israele a Gaza e in Libano non è quello di indebolire il cosiddetto fondamentalismo radicale: è semmai vero il contrario, cioè che Hamas per i palestinesi e adesso anche Hazbollah per i libanesi sono considerate le uniche forze politiche in grado di unificare il popolo in un movimento di resistenza contro l’aggressione e l’invasione israeliana del proprio Paese.

    Vediamo nel mondo e anche in Israele molte persone di origine ebraica che si oppongono a questo genocidio e a questa politica di guerra senza sbocchi: non sentiamo invece nessuna voce levarsi dalle Comunità Ebraiche sempre più subalterne alla strategia di sterminio dei governi israeliani.

    Noi comunisti abbiamo sempre distinto, e continueremo a farlo, tra popolo ebraico e Stato di Israele, ma è necessario che ogni persona di origine ebraica dica oggi con forza che la politica assassina dello Stato di Israele non la rappresenta e manifesti esplicitamente la propria volontà di pace: in queste fasi drammatiche il silenzio è connivenza!

    SOSTEGNO ALLA LOTTA DEL POPOLO PALESTINESE E LIBANESE!
    NO ALL’IMPERIALISMO ISRAELIANO E NORDAMERICANO!
    NO ALLE FORZE DI OCCUPAZIONE IN IRAK E AFGHANISTAN!
    NO ALLA FORZA MULTINAZIONALE (NATO?) IN MEDIO ORIENTE!
    NO A PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA A OPERAZIONI DI GUERRA DEFINITE DI PEACE KEEPING!
    NO ALL’AGGRESSIONE PROSSIMA VENTURA A SIRIA E/O IRAN!
    VIA LE BASI USA E NATO DALL’ITALIA E DALL’EUROPA!

    Associazione Comunista IL PIANETA FUTURO

    Fonte

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