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Pellicano Malinconico

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Rapallo: contro il Governo “Prodi – Padoa Schioppa”

E' necessario costituire il Partito Comunista dei Lavoratori

(15 Agosto 2006)

Perché un altro partito comunista? Non ce sono già abbastanza?

Rifondazione Comunista è entrata nel Governo “Prodi – Padoa Schioppa” (i massimi sacerdoti dell’Europa di Maastricht, liberista e imperialista) con il chiaro intento di fornire a questa maggioranza, insieme al resto della cosiddetta “sinistra radicale” (Verdi, Comunisti Italiani e sinistra D.S.), una necessaria copertura a sinistra, che possa far digerire ai lavoratori le politiche antipopolari e guerrafondaie che i veri Padroni d’Italia (industriali e banchieri) richiedono a gran voce, e che i vari ministri, ciascuno per parte sua, si sono già detti prontissimi ad eseguire, anzi, lo hanno già scritto nel famoso “programma dell’Unione” e nel recente DPEF (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria):

_ taglio del cuneo fiscale: 10 miliardi di euro regalati alle imprese e sottratti all’INPS, con conseguente e necessario successivo intervento sulle pensioni;
_ blocco dei salari nel pubblico impiego;
_ tagli a sanità, poste, ferrovie,
_ leale alleanza con gli U.S.A. e con la N.A.T.O:, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti;
_ nessuna parola sull’abolizione della Bossi-Fini, della Riforma Moratti e della Legge 30 (c.d. “legge Biagi”).

A questo punto è necessaria la formazione di un Partito che possa fornire una rappresentanza, un punto di riferimento, uno spazio di auto-organizzazione a milioni di lavoratori, di giovani studenti e precari, di pensionati che non sono disposti ad accettare guerre, licenziamenti, tagli ai servizi sociali, finanziarie “lacrime e sangue” e quant’altro in cambio di un paio di poltrone per qualche “compagno eccellente”e di un po’ di “folklore” demagogico nelle grandi occasioni.

C’è bisogno di un polo autonomo delle masse lavoratrici: destra e sinistra usano un linguaggio diverso ma fanno le stesse cose.

Le esperienze degli ultimi anni ci hanno insegnato che le classi dominanti, cioè i manager e gli azionisti di maggioranza delle grandi multinazionali che gestiscono banche, industrie, compagnie d’assicurazione, utilizzano indifferentemente governi di centro destra o di centrosinistra per condurre una politica di oppressione nei confronti delle classi subalterne, riducendone costantemente il reddito, i diritti, gli spazi politici.

I cinque anni di governo Berlusconi ( 2001/2006) hanno fatto registrare un assalto continuo, agli interessi dei lavoratori, ai diritti sanciti ( pur se in buona parte solo a parole) dalla Costituzione Italiana, perfino alla libertà di espressione, facendo leva sui più bassi istinti del proprio elettorato, fomentandone l’odio razziale, alimentando la repressione poliziesca, accentuando la subalternità agli U.S.A. ed ampliando gli interventi militari sull’onda della retorica patriottica.

Va però detto che anche i 5 anni precedenti di governi di centro-sinistra (1996/2001: Prodi- D’Alema- Amato), al di là della propaganda “sinistrese” furono caratterizzati dagli stessi elementi: fedeltà atlantica assoluta, con la partecipazione in prima linea nella guerra alla Yugoslavia (80 giorni di bombardamenti), liberismo sfrenato in economia, con un autentico record mondiale di privatizzazioni (ENEL, ENI, Banche, Compagnie di Assicurazione, ecc………), liberalizzazione del mercato del lavoro, con l’introduzione del lavoro in affitto (pacchetto Treu), limitazione ai già pochi diritti degli immigrati (i CPT, autentici lager, furono istituiti dalle Legge Turco-Napolitano), smantellamento progressivo della scuola pubblica ( legge sulla parità scolastica, con tagli alla scuola pubblica e finanziamenti a pioggia alla scuola privata, e riforma Berlinguer, poi abortita). Così come un altro “parto” da iscrivere ad un precedente governo di centro-sinistra fu la Riforma Dini delle pensioni.
Va detto che tutte queste politiche passarono quasi senza resistenza e pochissime ore di sciopero (eccezion fatta per la scuola) complice la “concertazione” e la conseguente “pace sociale” che i sindacati confederali seppero garantire.
Come disse l’avvocato Agnelli: “a volte per fare cose di destra ci vogliono governi di sinistra”.

Ma il vero carattere di classe del centro sinistra, vero rappresentante degli interessi della alta borghesia, è apparso chiaro in occasione del Referendum per l’estensione dell’articolo 18, che impedisce i licenziamenti senza giusta causa: tutti i partiti dell’Ulivo insieme a tutti i partiti della Casa delle Libertà invitarono a non andare a votare, per far fallire il referendum.
Nonostante questo ben 11 milioni di persone andarono a votare SI’.

Questo fatto dimostrò una volta di più che il potere dei mass media, di chi ha in mano i mezzi finanziari per condizionare l’opinione pubblica, e delle burocrazie partitocratriche non è illimitato: i lavoratori sono ancora in grado di distinguere chi sono i loro nemici.

E’ per questo motivo che gruppi di ex militanti di Rifondazione, del PdCI, del sindacalismo di base, della sinistra storica e di quella extraparlamentare, di giovani studenti, di precari, hanno deciso di unirsi per dare vita a un soggetto politico che metta al primo posto l’organizzazione dei lavoratori per la difesa e la conquista di diritti, al di fuori della vecchia politica dei palazzi, sull’esempio delle lotte che in questi anni dall’America Latina alla Francia masse di operai, di studenti, di disoccupati organizzati hanno saputo combattere e vincere per diritti fondamentali, quali la difesa delle proprie risorse naturali, il diritto alla salute, allo studio, ad un lavoro sicuro, ad un futuro.

L'articolo originale all'indirizzo: http://www.pclavoratori.it/index.php?c3:o113

La sede del Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori a Rapallo si trova in centro, in Passo degli Orti 22 – telefono 338 6674727

andrea botto - mPCL Rapallo

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