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    Occupazione: sempre meno posti fissi

    (30 Agosto 2006)

    Il posso fisso è ormai diventato un sogno per i giovani italiani. E lo è ancor di più se si pensa alla pubblica amministrazione: su 100 lavoratori, secondo l’ultimo rapporto del Censis, ben 10 hanno un contratto cosiddetto atipico. Un comparto quello del lavoro statale, che ha superato anche quello industriale, dove il tasso di atipicità raggiunge l’8%.

    Il comparto dell'istruzione, pur non includendo solo dipendenti pubblici, realizza addirittura il 20,2% di contratti atipici. Si tratta in prevalenza di contratti a tempo determinato che negli ultimi anni si è sempre più orientato verso una logica di temporaneità degli incarichi (si pensi alle docenze universitarie), e delle attività di organizzazioni associative (sindacati, circoli, associazioni di vario tipo), dove la presenza di atipici è del 18,3%), di noleggio (14,9%), di servizio alle imprese (13,1%).

    L'unico elemento di omogeneità che il Censis ha riscontrato nell'universo del lavoro atipico e' la tendenziale giovane età: il 57% dei lavoratori a termine o con contratti di collaborazione, a progetto od occasionali ha infatti meno di 35 anni. Vi è poi una maggiore incidenza tra le donne, pari al 14,7%, piuttosto che tra gli uomini (8,7%); e tra quanti posseggono livelli di istruzione più elevati: 14,1% tra i laureati, 11% tra i possessori di un diploma superiore, con una particolare incidenza del lavoro a progetto od occasionale proprio nei segmenti di istruzione più alti.

    A livello territoriale, sono il centro e il sud a detenere il primato: la percentuale di atipici si attesta rispettivamente all'11,5% e al 13,9%, contro l’8,8% del nord ovest e il 9,9% del nord est; a causa non solo della maggiore debolezza strutturale del tessuto produttivo ma, rileva il Censis, anche della sua specifica vocazione delle due aree contigue, più terziaria nel centro, più agricola nel meridione.

    Quanto ai profili professionali dei lavoratori atipici emerge una trasversalità del fenomeno: da un lato il lavoro atipico incide sull'universo delle professioni non qualificate, dove si contano 22,4 atipici ogni 100 occupati. Dall'altro, all'opposto, l'atipicità dei contratti tende ad addensarsi nei gradini più alti della piramide professionale: il 10,5% nelle professioni intellettuali, il 18,4% in quelle tecniche intermedie e il 13,3% in quelle esecutive amministrative.

    22 agosto 2006

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