">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Good morning Egypt

Good morning Egypt

(12 Febbraio 2011) Enzp Apicella
Dopo 30 anni al potere, Hosni Mubarak si è dimesso travolto dalla rivolta popolare

Tutte le vignette di Enzp Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Pensioni: il PRC dell’Umbria si dissocia da Padoa Schioppa

No alla manomissione del sistema previdenziale. Il ministro Padoa - Schioppa colpisca i privilegi, ma non li cerchi tra i lavoratori dipendenti.

(3 Settembre 2006)

Riteniamo che in materia pensionistica e sull’innalzamento dell’età pensionabile le considerazioni avanzate dal Ministro Padoa-Schioppa circa l’allungamento della vita media non siano certamente nuove nel panorama politico italiano: di certo per chi lavora nei cantieri, nelle fonderie, nelle campagne, è del tutto inaccettabile che possano valere gli stessi criteri e le stesse possibilità del lavoro intellettuale.
Noi crediamo che attualmente il sistema pensionistico italiano sia tra i più equilibrati a livello europeo: questo è stato possibile grazie ai sacrifici degli attuali pensionati, con pensioni rivalutate in modo inadeguato, e dei futuri pensionati che hanno rinunciato a condizioni normative e reddituali ben più favorevoli. In Umbria pensionati e lavoratori hanno già pagato e non sono più disponibili a subire la crisi: l’Inps nel suo rapporto 2005 ha attestato infatti come l’importo medio regionale pensionistico di appena 583,4 euro mensili sia tra i più bassi in Italia, con un importo medio umbro annuo, al lordo, di soli 8.228,89 euro, contro una media nazionale di 9.132,52 euro. Se a questi dati si aggiunge un numero di contratti a tempo determinato (molti dei quali precari) che rappresentano il 44,4% del totale e una situazione salariale che vede i lavoratori dipendenti umbri percepire retribuzioni inferiori del 7,7% rispetto a quelle medie italiane, risulta evidente che proprio dall’Umbria possa e debba partire un no chiaro alla manomissione del sistema pensionistico nazionale.
Dopo la riforma Dini in 10 anni i risparmi prodotti sono stati molto superiori a quelli preventivati: il rigore tecnocratico di Bruxelles non può essere dunque scaricato ancora una volta sui giovani, sulle donne, su tutti coloro che vivono una maggiore precarietà nel lavoro con retribuzioni più basse e discontinue. Per affrontare questi problemi non c'è bisogno di sconvolgere il sistema già riformato con la Legge Dini, in particolare non c'è nessun bisogno di innalzare l'età pensionabile, a partire da quella delle donne, né di pensare a sistemi penalizzanti per chi intende uscire prima dell'età pensionabile. Si può discutere semmai sul prolungamento volontario con incentivi: l’innalzamento dell'età pensionabile deve essere una scelta libera del lavoratore, cominciando ad incidere sulle espulsioni precoci che sono ancora oggi una politica praticata da gran parte delle imprese sia con processi di mobilità sia con espulsioni senza alcun diritto. Condividiamo pienamente l’idea di colpire i privilegi, ma deve essere chiaro al Ministro Padoa-Schioppa che questi non stanno più nel lavoro dipendente: infatti nel programma dell’Unione è chiaramente scritto che ci deve essere un risarcimento verso quel pezzo di società, appunto i lavoratori dipendenti, colpito dalle politiche del governo Berlusconi.
Al momento l’unico effetto prodotto dalle dichiarazioni del Ministro Padoa-Schioppa è un crescente allarme tra i lavoratori e i pensionati umbri e la corsa al pensionamento appena raggiunti i requisiti anche in persone che in circostanze più serene rimarrebbero al lavoro con effetti esattamente opposti a quelli necessari.
Per questo chiediamo più attenzione al senso e al modo in cui escono le notizie su questa materia delicata e l'attivazione immediata di un tavolo formale con le parti sociali che cominci ad affrontare seriamente l'insieme di questa tematica: ipotizzare oggi che, nel nome del rigore e della responsabilità della decisione, il Governo possa decidere da solo, rappresenterebbe invece una strada molto diversa da quella indicata nel programma dell’Unione.

Perugia 1 settembre 2006

Stefano Vinti Presidente Gruppo regionale Prc-SE
Gruppo consiliare Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Finanziaria 2007»

4636