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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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    NO alla Finanziaria di Prodi.

    (11 Settembre 2006)

    Che la Finanziaria sia stata ridotta da 35 a 30 miliardi non cambia nulla. I punti caldi rimangono tutti.

    Per quanto riguarda le pensioni si abolisce il gradone berlusconiano del 2008 (passaggio dell’età per il pensionamento di anzianità direttamente dai 57 ai 60 anni), per fissare un’età minima di 58 anni ed una consigliata di 62, nel senso che si potrà andare in pensione partendo da un minimo di 58 anni di età e 35 di anzianità ma con penalizzazione che diminuisce man mano che ci si avvicina ai 62 anni, per ricever un premio che aumenta man mano che aumentano gli anni che si resta al lavoro oltre i 62; il tutto avverrà volontariamente, in realtà si costringerà i lavoratori a lavorare almeno fino a 62 anni per non subire penalizzazioni economiche.

    Altra nota dolente il Pubblico Impiego: c’è almeno 1 miliardo da risparmiare di cui 480 milioni nella scuola; i tre quarti dei dipendenti pubblici che andranno in pensione non saranno sostituiti; per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego sono stati stanziati solo 4 miliardi in 3 anni e solo 1 per il prossimo anno, se pensiamo che per gli ultimi striminziti rinnovi contrattuali sono stati stanziati più di 5 miliardi in 2 anni, figuriamoci che goduria…

    Altri 4 miliardi e mezzo saranno tagliati dai trasferimenti agli enti locali.

    Nella scuola si vogliono aumentare gli alunni per classe, nessuna stabilizzazione dei precari; si taglieranno in modo particolare gli insegnanti di sostegno e quelli della scuola media, mentre Fioroni propone di aumentare i fondi per le scuole private.

    Nella sanità si prevedono tagli per 4 miliardi anche con l’introduzione di nuovi ticket.

    Occorre quindi cominciare a ragionare su come opporsi a questa manovra d’autunno, non dimenticando che il governo continuerà a pigiare sul tasto delle liberalizzazioni di cui sono sponsor Padoa Schioppa e Bersani; l’ottica è quella di allargare il mercato e favorire concentrazioni industriali, finanziarie e bancarie, privatizzazioni ed esternalizzazioni.

    Per noi l’obiettivo è arrivare allo sciopero generale, valutando anche l’opportunità di alcuni passaggi di lotta a livello settoriale e/o categoriale, unendo la battaglia per i contratti a quella contro i tagli e l’attacco allo stato sociale, la precarietà, il carovita, presumibilmente attorno all’ultima decade di novembre.

    Ci prepariamo intanto anche a scaldare i motori per rilanciare la battaglia contro i fondi pensione, perché il governo ha già detto chiaramente che vuole anticiparli al 2007 ed estenderli al resto del Pubblico Impiego; per cui sarà probabile che dal 1° gennaio prossimo ci si dovrà mobilitare contro la truffa del silenzio/assenso.

    Confederazione Cobas

    Fonte

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