">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Thatcher

Thatcher

(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Capitale e lavoro:: Altre notizie

Sulla Fiat - Sata di Melfi

Lettera aperta alla CUB ed a tutti i lavoratori.

(13 Settembre 2006)

Tra la fine degli anni ’80 ed inizio ’90 le scelte di vari gruppi di lavoratori avevano apportato nuova linfa all’esperienza dell’autorganizzazione sindacale, abbandonando il precedente percorso degli anni ’70 improntato più al movimentiamo, ma che non era riuscito o non aveva voluto emanciparsi dalla rete organizzativa della triplice sindacale CGIL – CISL – UIL.

Finalmente -quantomeno per noi propugnatori dell’Unione Sindacale Italiana- vedevamo concretizzarsi la possibilità della costruzione di un sindacato alternativo a quello riformista/statalista, (così come lo era stata l’USI dal 1912 al 1925 prima della dittatura fascista) rincuorati in tale convinzione dalla proclamazione nel 1991, del primo sciopero generale nazionale, indetto fuori dalla triplice, contro la guerra nel Golfo Persico e dallo svilupparsi di nuove rivendicazioni, ad esempio le lotte dei Cobas nella scuola.

Ben presto tutto ciò andò a sfociare purtroppo nella creazione di una moltitudine di sigle sindacali nei vari settori lavorativi ed alla creazione addirittura di varie confederazioni del sindacalismo alternativo.

Oggettivamente ciò ha reso e sta rendendo più debole il percorso sopra auspicato, soprattutto alla luce della deleteria concorrenzialità tra le stesse sigle del sindacalismo alternativo, che nel caso della fabbrica FIAT-SATA di Melfi (PZ) stanno assumendo un aspetto paradigmatico.

Come molti sapranno, le lotte forse più importanti di questi ultimissimi anni, sono state quelle dei lavoratori dell’ATM di Milano e della SATA, contro la “compatibilità salariale” ed in particolare per quest’ultimi, contro il clima repressivo di fabbrica (migliaia di richiami) e per i tempi di lavoro.

Tra i lavoratori protagonisti della lotta alla SATA, quelli aderenti all’organizzazione locale regionale “Alternativa Sindacale” sono stati tra i più determinati, pagandone le conseguenze con licenziamenti, note disciplinari e vessazioni. Nonostante ciò continuano a portare avanti scioperi partecipati contro le cosiddette “comandate” ovvero un uso irrituale dell’orario di lavoro domenicale.

Nel tentativo di difendersi dagli attacchi dirigenziali Alternativa Sindacale ha chiesto aiuto all’USI e, nell’ottica priotaria, che innanzitutto vanno difesi i lavoratori e poi viene tutto il resto, li abbiamo supportati da un punto di vista burocratico/legale e propagandato le loro lotte.

Siamo coscienti che contrapporsi oggi alla gestione della fabbrica di Melfi, sia toccare il nervo scoperto del gruppo FIAT Auto a livello nazionale e quindi ci aspettavamo e ci aspettiamo che tutti i sindacati in particolar modo quelli alternativi solidarizzino con i lavoratori più combattivi.

La realtà cui stiamo assistendo purtroppo sembra invece un gioco al massacro in cui è difficile non pensare a tradimenti e doppi giochi, in cui sindacalisti o presunti tali, non fanno altro che pugnalare alle spalle chi è in prima linea.

In un comunicato della CUB di fine giugno viene addirittura asserito che essa è all’ottava proclamazione dello sciopero domenicale.

Noi siamo convinti, come i lavoratori di A.S., che in realtà fino ad allora gli scioperi li hanno indetti solo loro! Pagandone le conseguenze!

Riportiamo integralmente, a parziale specificazione della situazione di Melfi, una nota emessa recentemente dai lavoratori interessati.

La verità sugli scioperi della domenica sera alla Fiat di Melfi.

Nel Sindacalismo di Base, sembra essere diventata una consuetudine vantarsi di meriti altrui.

Noi comprendiamo le difficoltà di chi cerca di sopperire con la propaganda la carenza di consensi, ma riteniamo che la propaganda non possa in alcun modo sopperire l’assenza di iniziative per contrastare l’offensiva padronale.

Succede a Melfi che due sigle, lo “Slai Cobas per il Sindacalismo di Classe” e la “FLMU-CUB”, inesistenti nella realtà di fabbrica, cercano di accreditarsi come lottatori contro la Fiat-SATA per via Internet e sulla Stampa locale.

Il falso SLAI, abbondando nelle dichiarazioni giornalistiche su un’attività che si esaurisce appunto in Comunicati Stampa e la CUB vantandosi di essere l’unico soggetto sindacale ad indire gli scioperi della domenica sera per il diritto al riposo.

Procedendo per ordine:

dopo la lotta dei 21 giorni del 2004, nell’elezione per il rinnovo della RSU di fabbrica a Melfi è scomparso lo Slai-Cobas, che rifiutando un’alleanza con Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici, non ha eletto alcun Delegato e subito dopo un “esponente” lombardo dello “Slai Cobas per il Sindacato di Classe” si è “insediato” vicino allo Stabilimento e si presenta quotidianamente davanti ai cancelli della fabbrica per “contattare” operai.

Dopo circa 2 anni di assidui appostamenti non è riuscito a conquistare un solo operaio e, tantomeno riceve ascolto, tanto più si vanta di averlo con la costruzione virtuale di una serie di iniziative che nessuno avverte in fabbrica ma che stranamente trovano il consenso dell’Azienda che lo invita addirittura (da singolo individuo che non rappresenta un solo iscritto) ad incontri per risolvere presunte vertenze aziendali (!), quando la stessa Azienda con un’assidua attività antisindacale si rifiuta di incontrare “Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici” presente in fabbrica con due Delegati RSU ed impedisce sistematicamente la sua partecipazione alle Assemblee.

Il secondo caso riguarda la CUB che, sempre per autodichiarazioni su Siti e Stampa, sembra essere il Sindacato che sta mettendo in ginocchio l’Azienda Torinese.

Costituitasi per annuncio giornalistico nel Giugno 2006, ad iniziativa di un allontanato dalla Failms-CISAL (per velleità carrieristiche), rivendica di essere l’unico Sindacato ad indire gli scioperi della domenica sera contro lo straordinario comandato.

Peccato che l’esponente della CUB abbia firmato, come FAILMS, l’Accordo del 28 settembre 2005 sui 17 turni e le “Comandate” della domenica sera ed ora si vanta degli scioperi contro quell’Accordo, a cui si è accodato dopo 8 mesi che Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici li proclama e li organizza da sola.

Dubitiamo seriamente che si tratti di un ripensamento critico e pensiamo che prevalga più la volontà di arginare il consenso che cresce intorno ad Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici.

Per ristabilire un minimo di verità c’è da ribadire che gli scioperi della domenica sera alla Fiat-SATA di Melfi sono iniziati la prima domenica di ottobre del 2005, appunto dopo l’Accordo siglato tra azienda, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl metalmeccanici e Failms-CISAL, per iniziativa ed in “perfetta” solitudine dell’unico Sindacato che ha lottato contro tale Accordo cioè Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici, fra l’ostracismo di tutti compreso l’ex sinistra FIOM e quei pochissimi che ora sono nella CUB.

Senza l’aiuto di nessuno questi scioperi hanno raggiunto, quasi subito l’adesione di circa il 70% degli operai.

Una sigla sindacale costituitasi a giugno 2006 che ha per “esponente” locale uno che ha firmato quell’Accordo, farebbe bene ad essere più cauta nelle proclamazioni menzognere se ha qualche intenzione d’opposizione nella fabbrica di Melfi.

Noi di Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici nel continuare a fare i fatti, denunciamo l’attività virtuale di questo vecchio Sindacalismo di Base che continua a mettere bandierine su Melfi senza occuparsi dell’organizzazione della lotta operaia ed invitiamo i responsabili nazionali dei COBAS e della CUB a desistere da questo comportamento solo propagandistico e concorrenziale contro Alternativa Sindacale che ora sta combattendo contro le minacce di licenziamento ai propri Delegati proprio per gli scioperi della domenica sera su cui abbiamo sconfitto la tracotanza aziendale e la concertazione dei confederali.

Si impari a dare a “Cesare quello che è di Cesare”, a smetterla con la propaganda fasulla ed autoreferenziale ed il settarismo becero che in tanti anni non hanno prodotto nessuna vera presenza nell’industria privata.

Melfi, luglio 2006

Francesco Ferrentino ed Antonio Sabato
Delegati R.S.U. della Fiat-SATA
Alternativa Sindacale-Federazione Metalmeccanici
Federata con l’U.S.I. – A.I.T.

Non è con la propaganda via internet od altri mezzi di comunicazione che si trasforma la società!

In certe situazioni forse fare un passo indietro può risultare più utile per intraprendere realmente un percorso che privilegi gli interessi di tutti i lavoratori ovvero in definitiva, riteniamo che il sindacalismo alternativo abbia senso e si diversifichi da quello riformista, di destra o corporativo, solo se si pone l’obiettivo della presa di possesso dei mezzi di produzione per l’autogestione sociale.

Per l’unità dei lavoratori contro sfruttatori, capi, capetti, burocrati e parassiti vari.

Segreteria Nazionale USI
v.le Bligny,22 20136 Milano

Il Segretario Nazionale USI Zanchi Fabrizio

5943