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Madrid - Roma

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(30 Settembre 2012) Enzo Apicella
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    (Flessibili, precari, esternalizzati)

    Contestati il Ministro del lavoro Damiano Cesare ed il segretario nazionale dell CGIL Epifani Guglielmo

    alla festa nazionale della “Rinascita” dai Precari Atesia

    (14 Settembre 2006)

    Il Collettivo PrecariAtesia e l’Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà ieri sera 13 settembre hanno interrotto il dibattito, su lavoro e sviluppo, della festa nazionale della “Rinascita” (organo del PdCI), di cui erano protagonisti il Ministro del lavoro Damiano Cesare ed il segretario nazionale dell CGIL Epifani Guglielmo, responsabili della condizione di precarietà che caratterizza il mercato del lavoro.

    Malgrado il tentativo del servizio d’ordine della festa di impedirci di parlare abbiamo imposto un nostro intervento dal palco del dibattito: sottolineando le contraddizioni di questi uomini di partito che parlano di precarietà e ne sono gli artefici, ribadendo la nostra lotta contro gli accordi sindacali che spacciano per stabilità i contratti di apprendistato ed inserimento e affermando la nostra determinazione a perseguire l’obiettivo del contratto a tempo indeterminato come unica soluzione reale per garantire la stabilità lavorativa a proletarie e proletari e chiedendo a Ministro e Segretario una chiara presa di posizione sulla vertenza Atesia e sulle risultanze dell’indagine dell’ispettorato del lavoro (indagine nata dall’esposto del collettivo).

    Naturalmente gli imbarazzati interlocutori hanno “abilmente” usato le chiacchiere da politicanti per eludere le nostre domande cosa che ci ha fatto decidere ad abbandonare quel triste luogo al grido di “andate a lavorare”.

    Di seguito il volantino che abbiamo distribuito per non fargli “dimenticare” le nostre posizioni.

    Non accetteremo compromessi sulla pelle dei lavoratori

    Dopo l’esito degli accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro, nati dalla denuncia delle lavoratrici e dei lavoratori del collettivo precariAtesia, che ha riconosciuto il carattere subordinato dell’attività lavorativa sia inbound che outbound, del resto evidente a chi lavora in Atesia e a chi conosce l’organizzazione del lavoro, i lavoratori di Atesia devono essere assunti a tempo indeterminato. Questo è quanto prevede la legge.

    Non si capisce perché non dovrebbe essere applicata, a meno che non si consideri il proprietario di Almaviva/COS/Finsiel/Atesia, Alberto Tripi, al di sopra della legge.

    Ma chi è Alberto Tripi? l’ennesimo imprenditore diventato tale grazie alle amicizie politiche (Prodi, Veltroni, Rutelli ma anche il gruppo Fininvest) da cui ottenere: appalti pubblici, l’impunità di licenziare, far fallire aziende in modo dubbio (XCos), acquistarne altre senza presentare neanche un piano industriale (Finsiel), il tutto sfruttando i lavoratori senza neppure rispettare le leggi compreso la 626 sulla sicurezza sul lavoro. Tutto ciò è stato reso possibile anche per l’assoluta complicità dei sindacati confederali del resto l’illegalità di Atesia si protrae da oltre 15 anni perché prima di Tripi era la Telecom a gestire questa enorme fabbrica di precarietà e sfruttamento con le stesse complicità.

    Per questo è nato il collettivo PrecariAtesia perché le lavoratrici ed i lavoratori non ce la facevano più a sopportare ricatti e arbitrio ed hanno sperimentato sulla propria pelle il comportamento delle OO.SS. CGIL-CISL-UIL. Per questo abbiamo da subito rivendicato il contratto a tempo indeterminato e abbiamo pubblicamente denunciato l’illegalità di Atesia e le complicità di partiti e sindacati. Per questa nostra sacrosanta lotta abbiamo subito licenziamenti, circa 400 solo lo scorso 31 maggio di cui molti membri attivi del collettivo (attendiamo ancora il reintegro che il Ministro Damiano aveva detto di aver richiesto all’azienda), e denunce: solo per aver richiesto che anche Atesia rispetti le leggi. Per oltre un anno e mezzo si è cercato di isolare la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Atesia - istituzioni, partiti del centrosinistra e sindacati confederali nel migliore dei casi ci davano degli avventuristi perché osavamo chiedere i contratti a tempo indeterminato – ma senza riuscirci grazie al forte movimento di sostegno che si è sviluppato fra le lavoratrici ed i lavoratori non solo dei call center.

    Mentre noi lottavamo i sindacati confederali hanno continuato a firmare accordi ILLEGALI, l’ultimo lo scorso 11/4, dove si supera in peggio persino la legge 30. Per inciso facciamo notare che anche recentemente ad una interrogazione dei consulenti del lavoro sulle modalità di proroga previste dalla legge 30 per i co.co.co. si è confermato che tali proroghe (possibili fino all’ottobre 2005) potevano essere concesse solo dalle strutture sindacali aziendali e non territoriali o nazionali e dunque la proroga concessa dalla SLC-CGIL FISTEL-CISL e UILCOM-UIL nazionali ad Atesia era illegale così come illegale è la modalità di applicazione dei contratti di inserimento part time previsti dagli accordi sindacali.

    Assunzioni a tempo indeterminato in tutti i call center d’Italia. Ma la realtà di Atesia è solo l’iceberg della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center, simbolo di precarietà e palestra per le politiche di abbattimento dei diritti e del peggioramento delle condizioni dei lavoratori favorite dai governi di questi anni (sia di centrodestra che di centrosinistra) e dai sindacati confederali, per questo la nostra lotta è la lotta di tutti. Non può il Ministro ritenere che la recente circolare, che in una paginetta e mezza propone un’inesistente distinzione tra inbound e outbound, e le successive dichiarazioni frenino il sacrosanto diritto del lavoratori all’assunzione. Non staremo a guardare mentre per aiutare imprenditori amici, che in questo caso non avendo pagato il dovuto all’INPS hanno truffato tutti non solo i lavoratori di Atesia, vengano calpestati i nostri diritti.

    Ma magari il Ministro del Lavoro Damiano si è trovato ad affrontare la vertenza Atesia dopo poco tempo dall’insediamento, senza dunque conoscerla a fondo ed è stato mal consigliato, può rimediare: si attivi SUBITO per dare piena applicazione alle conclusioni a cui è giunto l’Ispettorato del Lavoro di Roma.

    Ad Epifani segretario della Cgil, chiediamo di ritirare la firma della sua organizzazione da tutti gli accordi firmati in Atesia in questi anni, di riconoscere le pesanti responsabilità del sindacato che ha firmato accordi ILLEGALI, e finalmente di mettersi al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori sostenendo con forza la lotta per il contratto a tempo indeterminato e impegnando la propria organizzazione nelle prossime scadenze di lotta organizzate autonomamente dalle lavoratrici e dai lavoratori a cominciare dalla manifestazione nazionale dei call center del prossimo 29 settembre a Roma.

    Per quanto ci riguarda sappiamo che l’assunzione a tempo indeterminato è un nostro diritto, non accetteremo altro.

    PARTECIPIAMO TUTTE E TUTTI ALLA
    manifestazione nazionale a Roma
    DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEI CALL CENTER
    il 29 settembre 2006


    al termine della manifestazione chiederemo un incontro al Ministro del Lavoro Cesare Damiano;

    la manifestazione si concludera’ con uno spettacolo/denuncia sulle condizioni del lavoro precario con la partecipazione di Ascanio Celestini e altri artisti

    Per info:
    http://precariatesia.altervista.org
    precariatesia@yahoo.it
    http://www.claronet.it
    tappabuchi@claronet.it
    http://icc2006.oltreover.org
    iniziativecc2006@yahoo.it


    Roma, 13 settembre 2006

    Collettivo PrecariAtesia
    Assemblea Coordinata e Continuativa Contro la Precarietà

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