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Le bombe esplose a Diyarbakir

Una provocazione contro il popolo Kurdo, il giorno del 26° anniversario del Colpo di Stato militare

(14 Settembre 2006)

Il risultato dell’attentato perpetrato la scorsa notte a Baglar-Diyarbakir, ad una fermata dell’autobus, è la morte di 12 ed il ferimento di più di 10 innocenti persone del nostro popolo. Noi vogliamo condannare con forza questo attacco contro il popolo kurdo. Facciamo le condoglianze ai loro familiari ed a tutta la loro gente e auguriamo tempestiva guarigione ai feriti.

Il luogo e il momento dell’attentato sono fortemente provocatori. L’attacco è stato effettuato il 12 settembre, 26° anniversario del Colpo di Stato militare. Il fatto che obiettivi della starge siano stati la città di Diyarbakir e la società civile è un chiaro messaggio di minaccia e di vendetta. Questa atrocità dimostra come la mentalità del 12 settembre desideri prosperare e continui ad agire in Kurdistan. Lo Stato sta diventando seriamente pressante in molti campi, compreso quello militare, facendo agire le proprie forze paramilitari, dimostrando come esso chieda vendetta sul popolo kurdo. L’accaduto è perfettamente in continuità con l’attentato di Semdinli e dimostra come i “bravi ragazzi”, così definiti da Yasar Buyukanit (Capo stato magiore dell’esercito turco) in seguito all’arresto di Ali Kaya accusato dell’attentato, sono al lavoro.

Inoltre, l’attentato è stato effettuato in un periodo caratterizzato da una crescente richiesta di pace e di una soluzione politica alla questione da parte di molti rappresentanti della società civile, di intellettuali e di pacifisti turchi. Proprio per questo, l’attentato di ieri è un tentativo di sabotare e provocare gli sforzi per una soluzione pacifica. Un attacco come questo perpetrato proprio dopo la diffusione del nostro documento intitolato “Dichiarazione per una soluzione pacifica e democratica” della Questione Kurda, dimostra che l’attentato è opera del sistema delle forze paramilitari turche, spaventate da una soluzione democratica e dal dialogo e desiderose di sabotare il processo pacifico.

Questo attacco, inoltre, cade in un periodo in cui si sta ampiamente discutendo della questione kurda a livello internazionale con importanti sviluppi. Non è una coincidenza che sia stato perpetrato durante la preparazione del rapporto dell’UE, mentre sono in corso discussioni in merito alla questione kurda nel parlamento Europeo e mentre Joseph Ralston , proposto dagli USA come Coordinatore sul problema kurdo si trovava ad Ankara.

Con questo comunicato chiediamo alle forze pacifiche e democratiche di impegnarsi per far luce sull’accaduto, e all’opinione pubblica democratica e alla nostra gente di essere sensibile ed attenta.

PRESIDENZA DEL KONGRA-GEL

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