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Esopo ad Assisi

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(26 Settembre 2011) Enzo Apicella

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Il pacifismo e il sabotaggio

(14 Settembre 2006)

Il recente FSE (forum sociale europeo) svoltosi ad Atene ha indetto per il prossimo 30 settembre una giornata internazionale di mobilitazione contro la guerra. L’appello unanimemente approvato chiede il ritiro di tutte le truppe imperialistiche che stanno occupando paesi sovrani, comprese quelle che abbiano ricevuto un mandato dell’ONU. Niente di nuovo, si tratta della posizione classica del movimento contro la guerra. L’aggressione israeliana del Libano e la susseguente decisione delle nazioni Unite di inviare truppe armate fino ai denti (a guida NATO), allo scopo dichiarato di proteggere Israele, disarmare la Resistenza nazionale libanese e mettere la Siria sotto tutela, ha trasformato il 30 settembre da mobilitazione rituale in una straordinaria occasione per rilanciare la lotta per la pace e rianimare il movimento che proprio della pace aveva fatto la sua bandiera. Accade invece che la gran parte dei pacifisti italiani non solo non vogliono impegnarsi per fare del 30 settembre una grande giornata di protesta, accade che si stanno mettendo di traverso per far fallire la manifestazione. Il perche’ e’ presto detto: la gran parte dei pacifisti nostrani sostiene il governo di centro-sinistra e la sua decisione di inviare le truppe in Libano. Essi stanno cosi apertamente sabotando l’iniziativa. Il primo gruppo di sabotatori, quelli agli ordini dei ministeri degli esteri e della difesa, vorrebbero organizzare una contromanifestazione: una marcia Perugia-Assisi che, come gia’ accadde durante la guerra in Iugoslavia, aiuti il governo di centro-sinistra a presentare la sua decisione bellicista come “missione di pace”. Di questo primo gruppo fanno parte non solo diessini e bertinottiani, ma alcuni pezzi del mondo cattolico. Il secondo gruppo di sabotatori, fingendo di stare nel mezzo, propone una aleatoria manifestazione verso dicembre o gennaio. Di questo gruppo fanno parte cio’ che resta di ATTAC, le sinistre di Rifondazione, apparentemente la FIOM.

Questi sabotatori fanno un ragionamento che ha la sua logica: una manifestazione antiguerra adesso sarebbe non solo contro il governo Prodi, contro le truppe in Libano, sarebbe obiettivamente una manifestazione antimperialista e di solidarieta’ con le Resistenze. Per cui va fatta fallire. Del Social Forum ormai moribondo solo i COBAS hanno tenuto una posizione coerente, quella di dire No alle missioni militari a prescindere dal governo che le promuove. Su questa strada i COBAS hanno trovato l’appoggio di tutti gli antimperialisti: del Campo, del Forum Palestina, dei compagni appena usciti dal PRC, di tanti collettivi e soggetti non assimilabili dal centro-sinistra.

Rivolgiamo un appello accorato a tutti i nostri lettori, a tutti i comitati e le realta’ territoriali che non hanno ammainato le loro bandiere, affinche’ la manifestazione del 30 settembre abbia successo. Non sara’ per niente facile, lo sappiamo. Il fronte dei sabotatori ce la mettera’ tutta affinche’ il corteo del 30 settembre a Roma fallisca. Se invece sara’ una grande manifestazione avremo difeso l’indipendenza del movimento dai partiti di sistema, e con essa avremo impedito il soffocamento dell’opposizione anticapitalista e antimperialista in questo paese.

Notiziario del Campo Antimperialista ... 14 settembre 2006

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