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Contro il dogma cosmologico del “big-bang”

Appello e proposta ai firmatari italiani della Lettera aperta alla comunità scientifica, pubblicata su New Scientist del 22 maggio 2004, e a tutti i materialisti

(17 Settembre 2006)

“Pertanto si chiami alla sbarra Aristotele, il peggiore dei sofisti, stordito dalla sua propria inutile sottigliezza, vile ludibrio delle parole….Dal suo seno sono stati generati e hanno tratto nutrimento quei cavillosi chiacchieroni che, essendosi allontanati da ogni indagine mondana e dalla luce della storia dei fatti, son giunti con l’aiuto della duttile materia dei precetti e delle tesi di costui e grazie al perpetuo agitarsi del loro spirito, a porre di fronte a noi gli innumerevoli cavilli della Scolastica….. Si chiami ora alla sbarra Platone, questo sfacciato cavillatore, questo gonfio poeta, questo delirante teologo”
Francis Bacon

Le nuove generazioni sono costrette, dalle scuole elementari all’università, ad apprendere dai loro manuali il dogma cosmologico del “big-bang”.

Da quando il gesuita Charles Lemaitre espose la prima formulazione del “big-bang”, e poi fu promosso direttore dell’Accademia pontificia delle scienze, questa giustificazione del fideismo ha conquistato l’egemonia non solo nella comunità scientifica ma anche nell’istituzione scolastica e universitaria.

E’ ora di finirla.

Perciò proponiamo una campagna per inserire nei testi scolastici, accanto alle varie formulazioni del “big-bang”, la cosmologia del plasma di Hannes Alfvén, i contributi filosofici di Eric J. Lerner e di tutte le alternative cosmologiche che si attengono alla ragione fondamentale della conoscenza scientifica: spiegare i fenomeni della natura con le uniche forze della natura e che “quel che non sappiamo oggi lo sapremo domani”( A. I. Oparin).

Le nuove generazioni dopo aver appreso la lezione galileiana della progressività della conoscenza umana e che i limiti conoscitivi sono determinati storicamente e non in assoluto si imbattono nella mitologia della impossibilità di conoscere le “condizioni iniziali” della “grande esplosione”, e di certo non vengono in loro aiuto i tentativi di coloro che ritengono di aggirare l’ostacolo rimanendo nel quadro del”big-bang”, avviluppandosi in barocche fantasticherie, quali quelle di S. Hawking e di Lee Smolin. Dopo aver appreso che il deduttivismo è stato uno dei principali ostacoli al progresso scientifico si trovano davanti al platonismo imperante di coloro che affermano che sono sufficienti “eleganti equazioni” per dedurre il mondo così come è. Dopo aver appreso che la nostra esperienza non ci autorizza a ipotizzare alcun inizio assoluto sono costretti a perdere tempo per sapere cosa è successo prima “ dell’era di Planck”. Dopo aver appreso la grande lezione del fisica del microcosmo, l’inesauribilità della materia, si imbattono nei miti alchemici delle “teorie del Tutto”. Dopo aver appreso i grandi principi di conservazione, le nuove generazioni vengono confuse con il “nulla quantistico” dietro il quale si nasconde la mistica creazionista del nulla. Dopo aver appreso la critica galileiana al finalismo e all’antropocentrismo se li ritrovano, senza essere tanto mascherati, nel principio antropico.

Ma la gioventù studentesca dai buoni manuali di storia della filosofia ha imparato che tutti i tentativi di confutare Galileo non erano solo degli espedienti truffaldini ma colpi assestati per difendere una visione dell’universo che giustificava una gerarchia sociopolitica e un sistema di potere, quello dell’aristocrazia feudale. Forti di queste conoscenze i giovani potranno comprendere, senza grandi difficoltà, che il “big-bang funziona da giustificazione principale per costruire giganteschi acceleratori di particelle”(Lerner) e gli interessi economici dell’oligarchia dominante. Quest’oligarchia che nel suo passato rivoluzionario aveva sostenuto una visione del mondo antimetafisica e infinitista, oggi vede rabbiosamente la propria fine e la estende a tutto l’universo. Questa è la ragione per cui la ricerca sulla fusione nucleare non viene posta ai primi posti della ricerca. L’oligarchia nega all’umanità le condizioni tecnico-conoscitive per la futura navigazione galattica ed extragalattica con mezzi di trasporto dotati di reattori a fusione controllata. La rivoluzione della cosmologia del plasma permetterà alla nostra specie di sfuggire alla fine che le toccherebbe, altrimenti, con l’esaurimento dell’energia solare. La condizione per sopravvivere al meglio è quella di essere produttori di strumenti, ricercatori e viaggiatori . La rivoluzione della cosmologia del plasma è una tappa della nostra evoluzione. Di predeterminato dalle origini non c’è traccia e quindi il nostro destino non è segnato a condizione che si marci verso nuove e più grandi battaglie e si vinca.

Ozieri 16/9/2006

sez.di Ozieri - Partito Comunista dei Lavoratori

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