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Tenere aperta una ipotesi comunista in Italia

articolo del nuovo numero di Contropiano

(27 Settembre 2006)

Con la prossima costituzione del Partito della Sinistra Europea viene portato a conclusione il processo avviato con la Bolognina. E’ la liquidazione dell’opzione comunista dallo scenario politico italiano. La II Assemblea Nazionale della Rete dei Comunisti intende, al contrario, tenere aperta una ipotesi comunista nel nostro paese. Sulle proposte si apre il dibattito

Nelle prime settimane di governo, a Romano Prodi, intervistato dai giornali tedeschi, “sfuggì” una sintomatica battuta: “I comunisti in Italia sono ormai solo folkloristici”. Prodi fu costretto poi a rettificare ma il segnale era chiaro e forte.
A marzo del prossimo anno, Bertinotti, una parte della sinistra DS e alcune associazioni daranno vita al Partito della Sinistra Europea facendo così biodegradare dentro un soggetto più ampio il Partito della Rifondazione Comunista. Il PdCI appare tuttora subalterno a questo processo e qui e lì perde pezzi (cossuttiani, rossoverdi) in quella direzione senza avanzare ipotesi alternative concrete sul piano europeo e nazionale.
Il 2007 dunque potrebbe vedere uno scenario in cui la presenza comunista scomparirà dallo scenario politico o sarà ridotta, come appunto dice Prodi, ad un elemento folkloristico ma innocuo della vita politica e sociale del nostro paese?
Ci sono voluti quindici anni dalla Bolognina, per portare a compimento un processo di liquidazione che per molti versi è stato più lungo e tortuoso di quanto avvenuto in altri paesi. L’idea di liquidare il PCI e i residui di una robusta sinistra extraparlamentare, ha dovuto infatti fare i conti con una resistenza spesso più identitaria che politica ma che aveva rivelato una consistenza assai rilevante sia sul piano elettorale che sul suo insediamento sociale e culturale.
Il composito melting pot comunista in Italia si trova così di fronte a quel bivio di fronte al quale fu messo nel 1991 e che vide centinaia di migliaia di compagne e compagni respingere – spesso con motivazioni assai diversificate – la liquidazione di una ipotesi e di una presenza comunista nel nostro paese.
Volendo e dovendo aprire un dibattito serio sulle conseguenze di questo scenario e sul come impedirne la realizzazione, occorre estrema onestà politica ed intellettuale, perché se esiste il rischio della liquidazione rappresentato dalla Sinistra Europea, esiste anche il rischio di dare ragione a Prodi sul carattere “folkloristico” dei comunisti in Italia.
Non possiamo nasconderci che in questi anni abbiamo verificato come esistano “mille modi diversi di essere e dirsi comunisti”. Questa ecletticità ha convissuto conflittualmente o pacificamente dentro la concezione dei partiti comunisti di massa come il PRC o il PdCI dove potevi sostanzialmente trovare di tutto, tant’è che le file di questi partiti talvolta si ingrossano di iscritti che provengono dal PSI o addirittura dalla vecchia DC o dalle identità “leggere” delle nuove generazioni politiche.
Affermare dunque una identità e una ipotesi comunista in Italia significa anche fare i conti con questo eclettismo dominante e con le macchiette che spesso ne sono derivate.

Seconda Assemblea Nazionale della Rete dei Comunisti: mettere i piedi nel piatto

All’inizio del 2007 la Rete dei Comunisti terrà la sua seconda Assemblea Nazionale e la questione della riaffermazione di una ipotesi comunista in Italia sarà uno dei temi centrali del dibattito.
La stessa Rete dei Comunisti, se da un lato ha riaggregato un pezzo di diaspora di militanti, collettivi e intellettuali comunisti provenienti da esperienze diverse, dall’altro ha cercato di ricostruire un punto di vista comunista della realtà mettendo i piedi nel piatto dei nodi strategici (l’imperialismo, il conflitto capitale-lavoro, il ruolo dell’Europa, la storia dei comunisti nel Novecento) per ridefinire una identità comunista adeguata alle caratteristiche del conflitto di classe del XXI° Secolo.
La scelta di partire dalle domande giuste piuttosto che da risposte consolatorie, ha aiutato la crescita dei compagni e ha dato credibilità ad un progetto che scontava tutti i rischi dell’ennesima esperienza gruppuscolare.
Torniamo dunque alla domanda: è credibile una ipotesi comunista per l’Italia (e l’Europa) del XXI° Secolo che non sia solo residuale o folkloristica?
L’Assemblea Nazionale della Rete dei Comunisti è chiamata dunque a mettere anche in questo caso i piedi nel piatto sia sul piano progettuale e organizzativo, sia sul piano delle proposte politiche con cui affrontare il nuovo scenario.
Sono in molti a chiederci: ma quando si fa il Partito? Qualche bravo compagno, magari con più impazienza di altri, guarda già a quello che offre la situazione. Altri, al contrario, intendono lasciare i partiti che ci sono e guarda con fiducia e interesse all’esperienza della Rete.
Le questioni dell’identità e dell’organizzazione dei comunisti saranno dunque punti di discussione inevitabili nell’Assemblea Nazionale, così come lo saranno le proposte di cooperazione concreta con le altre organizzazioni e aree comuniste nel nostro paese (Essere Comunisti, PdCI, PCL ed altre) sul terreno internazionalista, nel movimento contro la guerra, nelle lotte sociali e sindacali.
Ma sarà soprattutto sulle proposte con cui affrontare il problema della riaggregazione,attiva dell’esigenza di confronto e di azione di migliaia di compagne e compagni “scorticati” dalle vicende di questi anni, compagni con una forte domanda di dibattito e di identità politica ma con scarsa o prudente disponibilità alla militanza, del come essere egemoni dentro la leggerissima politicizzazione della generazione del movimento dei movimenti, che si dovrà discutere seriamente.
Nell’Assemblea Nazionale, i militanti della Rete e i compagni invitati a discutere, saranno chiamati a confrontarsi senza dare risposte scontate né affermazioni di principio. Non vogliamo liquidare l’ipotesi comunista in Italia ma non vogliamo neanche che i comunisti diventino un elemento di folklore.
Una prima bozza del documento politico per l’assemblea nazionale è già in discussione nei vari nodi della Rete a livello nazionale. Quanto prima sarà disponibile nella sua stesura definitiva e sarà a disposizione di tutte le compagne e i compagni che vorranno contribuire a questo dibattito e alle sue ricadute politiche concrete.

Contropiano

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