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4 Novembre

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(4 Novembre 2009) Enzo Apicella
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Crema: corteo cittadino contro la guerra, al fianco della resistenza dei popoli oppressi

e per il ritiro dell’esercito imperialista da tutti i fronti di guerra

(2 Ottobre 2006)

MERCOLEDì 4 OTTOBRE, ORE 20,
P.zza GARIBALDI -CREMA-


Dalla Jugoslavia all’Afghanistan, dall’Iraq al Libano: con la fine della guerra fredda gli USA e l’Unione Europea hanno dato inizio ad un nuovo ciclo di aperta guerra imperialista per il controllo strategico delle materie prime e per l’allargamento dei mercati. Chi pensava che il governo di centro sinistra, forte dell’appoggio dei pacifondai del no alla guerra “senza se e senza ma”, avrebbe segnato una netta discontinuità rispetto alle politiche imperialiste del governo Berlusconi, evidentemente ha trovato deluse le proprie aspettative. Il banchetto mediorientale fa gola a tutti, Europa e sinistra borghese compresa, e le missioni O.N.U sono solo un’altra modalità di assegnamento dei posti in tavola.
La lotta al terrorismo e l’ esportazione della democrazia non sono che un pretesto, gli interessi, come sempre nella guerra, sono prevalentemente economici. Pertanto non crediamo ai predicatori alla Magdi Allam, – ospite in questi giorni della nostra città - che parlano di “identità nazionale” e di “sistema di valori per cui battersi” tacendo le stragi degli eserciti imperialisti e i reali obiettivi che si celano dietro la “pace” armata imposta ai popoli arabi. Pace armata che si ripercuote anche sul fronte interno dei paesi occidentali. Il tema della sicurezza viene imposto e assunto come imperativo assoluto e rinunciare a qualche libertà in nome di una maggiore sicurezza e a qualche diritto in cambio di una maggiore produttività ci viene presentato come il male minore ed inevitabile rispetto alla “minaccia” che tanto insidia il “mondo civile”. La catena guerra – sfruttamento – repressione riprende a lavorare a pieno ritmo colpendo soprattutto le fasce sociali più deboli e innescando le dinamiche tipiche della guerra tra poveri, valvola di sfogo a salvaguardia dello scranno dei governanti. Gli immigrati vengono additati come ladri, stupratori , terroristi e come responsabili di rubare il lavoro ai lavoratori “italiani”, quando invece il gioco è quello di sfruttare la loro ricattabilità per abbassare il prezzo della forza lavoro e riempire le tasche dei padroni.
La realtà è che finché ci sarà disuguaglianza ed ingiustizia sociale ci saranno guerra ed esodi di massa.
La realtà è che viviamo in una società classista e razzista fondata sullo sfruttamento capitalistico del lavoro e dell’ambiente.

E’ in questo contesto di razzismo culturale, crisi economica-sociale e mobilitazione patriottarda che matura l’incontro di mercoledì 4 ottobre ospitato dal Teatro San Domenico con la presenza del maestro della disinformazione e del “terrorismo mediatico”, il pinocchio Magdi Allam, organizzato dal circolo culturale cremete (noto per le sue simpatie variegate: da forzanuova alla Lega Nord passando per AN) con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del comune di Crema (centrosinistra), e ampiamente pubblicizzato sui quotidiani/spazzatura locali e nei locali della Procura e della Questura. Ci immaginiamo, vista la passerella mediatica dell’evento, personaggi come il Sindaco Claudio Ceravolo, il Procuratore Benito Melchionna, il vice-questore Daniele Segre, qualche PM e e i soliti borghesi “benpensanti”, disquisire amabilmente di quanto “di fronte alla minaccia montante del terrorismo islamico e del proselitismo integralista il nostro paese sembra incapace di reagire con la dovuta decisione” . Un chiaro segnale del nuovo clima reazionario e del blocco trasversale che lo sostiene.
La nostra scelta di mobilitarci in quest’occasione con un corteo cittadino, nonostante la data infrasettimanale, è da leggersi come una chiara dichiarazione d’intenti: non siamo disposti a concedere un solo passo ai sostenitori della guerra e ai fomentatori dello scontro di civiltà, né siamo disposti a cadere nella trappola della lotta al terrorismo. Il vero terrorismo è per noi quello degli Stati capitalisti, delle cui politiche imperialiste il cosiddetto “fondamentalismo islamico” non è che logica conseguenza.

CONTRO LA “PACE” ARMATA DELL’IMPERIALISMO,
GUERRA DI CLASSE
AL FIANCO DEI POPOLI OPPRESSI

Assemblea contro la guerra e la pace sociale

Fonte

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