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La Gelmini ha ragione

La Gelmini ha ragione

(26 Novembre 2010) Enzo Apicella
Manifestazioni studentesche contro la "riforma" Gelmini in tutte le città.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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    (Flessibili, precari, esternalizzati)

    La precarietà riguarda tutti noi

    (6 Ottobre 2006)

    Oggi 6 ottobre si svolge a Roma la manifestazione dei precari della pubblica amministrazione, dei servizi pubblici esternalizzati e appalti , per sostenere il disegno di legge presentato in Parlamento che prevede un assunzione stabile. Un confronto aperto che vedrà direttamente i protagonisti scendere nella tradizionale scenografia di lotta: le piazze. Un unico comune denominatore: eliminare il lavoro precario.
    Sono quasi 500 mila le persone coinvolte in contratti atipici, con mansioni lavorative nei piu' svariati settori del pubblico impiego, senza tutele e senza prospettive, che trascinano con sé il pesante bagaglio di disagio sociale che la mancanza di certezze inevitabilmente produce.
    Dagli anni 80 una delle ragioni espresse dai governi, sia di destra che di sinistra, per giustificare la necessità di una maggiore flessibilità fu che il mercato del lavoro era troppo “rigido”, ed era necessario renderlo più flessibile almeno in entrata. Il tutto avrebbe favorito l’occupazione e dopo un breve periodo a termine le imprese avrebbero stabilizzato i neoassunti. Ma ben presto queste previsioni non si avverarono. Anzi avvenne esattamente il processo contrario. Si incentivò sempre piu' l'idea di assumere lavoratori con contratti atipici, slegati completamente dai diritti fondamentali che dovrebbero appartenere a tutti i lavoratori.

    A partire dagli anni novanta, furono costruite varie figure di contratti atipici, interinali- cococo- part-time…ecc , anche con la complicità dei sindacati concertativi, che avallarono questo processo grazie ai vari pacchetti Treu e Legge 30.
    E' inutile far finta di non vedere la situazione allarmante nel mondo del lavoro prodotta fino ad ora. Il precariato riguarda ormai tutti noi, poichè questo fenomeno sta progressivamente cambiando i modelli di lavoro, e i rinnovi di contratti lavorativi di coloro che hanno già un lavoro stabile a tempo indeterminato, ne sono una prova eclatante.

    Il precariato, essendo sottopagato e alcune volte assente da formazioni specifiche di lavoro, genera una demotivazione generale che incide inevitabilmente anche sulla prestazione offerta, e sulla sicurezza in alcuni posti di lavoro.
    L'organizzazione schizofrenica neoliberista ha destabilizzato in maniera irreversibile il mondo del lavoro, che ingannato dall’ideologia della flessibilità ha generato uno sfruttamento indiscriminato incidendo profondamente sulla dignità e sulla professionalità dei lavoratori.

    Si sono spese tante parole per far fronte a questa drammatica situazione, ma di fatto anche il Governo sembra non voglia porre una drastica fine a questa emergenza insopportabile.
    È più che necessario ora passare dalle parole ai fatti e di dare una soluzione complessiva e in tempi brevi a tutti i lavoratori precari: è necessaria una legge che permetta l’assunzione a tempo indeterminato di tutti quelli che hanno oggi contratti precari e lavorano "a nero".
    E' un dovere sacrosanto quello di cambiare il destino, il percorso, e il futuro di un 'intera generazione di precari.

    Alessandro Ambrosin

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