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(Dove và la CGIL?)

Licenziamenti in tronco e mobbing in CGIL della provincia di Bolzano

Punizioni ai dipendenti che chiedono un confronto democratico sull'abbandono dei lavoratori altoatesini

(10 Ottobre 2006)

La CGIL di Bolzano ha da mesi abbandonato il suo ruolo di difesa dei lavoratori. Molti dipendenti CGIL hanno chiesto un confronto sulla drammatica situazione che sta venendo a crearsi in diversi posti di lavoro abbandonati dal sindacato (rischio di seri infortuni se non di vita). La dirigenza della CGIL-BZ ha risposto con mobbing, intimidazioni e addirittura con il licenziamento di chi non accettava le intimidazioni. E' viva la preoccupazione all'interno della CGIL-BZ e sempre più forte è lo scontro tra i dipendenti CGIL responsabili di tale situazione ed il personale che fa "obiezione di coscienza".

Capita talvolta che grandi organizzazioni concettualmente, se non politicamente, rifacentisi agli ideali di emancipazione operaia e che affondano le radici nei più profondi ideali di sinistra, si perdano per strada. Purtroppo lo abbiamo già visto e temo che dovremo ancora rivederlo.
Questo capita quando dirigenti discutibili si lasciano sedurre dai nuovi scintillanti valori della arrembante neosinistra filoliberista.
Questo capita quando tali organizzazioni cambiano punti di riferimento e anzichè continuare a rappresentare le istanze del proletariato e della classe lavoratrice, si sentono attratte da pulsioni neoborghesi.
Di particolare gravità è quando a "voltare pagina" sono organizzazioni (o parti di esse) direttamente responsabili delle istanze lavoratrici.

Purtroppo questo è accaduto e accade in questi mesi nella CGIL della provincia di Bolzano. Sono molti i dipendenti dell'organizzazione infatti che possono testimoniare atti riconducibili, senza dover commettere delle forzature, a vero e proprio mobbing.
Purtroppo le peggiori strategie aziendali del peggiore e più beota capitalismo vengono, in questa sede provinciale, giornalmente applicate ad alcuni dipendenti.
Frequenti sono atti di intimidazione e addirittura licenziamenti in tronco di personale.
Tutto questo perchè non è tollerata nessuna forma di democrazia reale.
Purtroppo, a seguito della catastrofica guida dirigenziale degli ultimi anni, la CGIL della provincia di Bolzano ha assunto atteggiamenti sempre più destrorsi ed autoritari, a discapito del dialogo e dei valori di solidarietà che dovrebbero contraddistinguere il maggiore sindacato italiano. Ma la cosa più triste è che le vere vittime della gravissima situazione altoatesina sono i lavoratori iscritti.
Secondo alcuni dipendenti della CGIL, infatti, molti colleghi sindacalisti si macchierebbero perlomeno di totale menefreghismo nei confronti dei lavoratori e dei loro problemi, facendosi negare, rendendosi irreperibili o apertamente e volgarmente mandando a quel paese i lavoratori che chiedono tutela. E vogliamo sperare che solo di menefreghismo o totale incompetenza si tratti.

Purtroppo in alcuni casi, alcuni lavoratori, dipendenti di aziende particolarmente poco inclini all'applicazione dei diritti del personale, si trovano oggi in gravi situazioni di rischio, sia di seri infortuni che in taluni casi, forse, anche della vita. Tutto ciò nella totale indifferenza del sindacato. Purtroppo, come detto, a tutto questo, oggi, in provincia di Bolzano, non si è ancora riusciti a far seguire un dialogo e anzi, chi si è permesso di sollevare il problema direttamente o di far notare l'impossibilità di avviare un confronto democratico si è visto mobbizzare, intimidire e addirittura licenziare in tronco.
Se la CGIL di Bolzano, oggi, non è in grado nemmeno di rispettare i diritti al suo interno, molte perplessità si devono avere circa l'assolvimento dei suoi compiti statutari.
Non è accettabile che il maggiore e teoricamente più sinistrorso sindacato confederale italiano possa ignorare, pur essendone a conoscenza, situazioni lavorative drammatiche.
Perchè la CGIL di Bolzano si rifiuta di dialogare con i propri dipendenti che provano sempre maggiore disagio a doversi confrontare con lavoratori che manifestano sempre crescenti perplessità sull'organizzazione?
Perchè alcuni dipendenti sono dovuti arrivare a minacciare uno sciopero interno alla CGIL per farsi ascoltare? Perchè si sta arrivando a chiedere da sempre più parti di istituire, credo primo caso in Italia, un sindacato interno di difesa dei dipendenti CGIL nei confronti della Segreteria provinciale?
Se l'unica reazione alla volontà democratica di confrontarsi su un problema tangibile e suffragato da decine di testimonianze di lavoratori è quella di perseguitare i dipendenti che sollevano il problema, arrivando perfino a licenziare in tronco chi non si fa intimidire, sembrerebbe lecito dover temere che le ragioni per le quali viene sempre più insistentemente chiesto un confronto siano purtroppo fondate .
Per ora, non possiamo fare altro che augurarci, per il bene del sindacato ma soprattutto dei lavoratori, che la CGIL di Bolzano ritrovi al più presto la sua strada e torni, finalmente, a tutelare i lavoratori e non le aziende.

un lavoratore altoatesino

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