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(18 Maggio 2010) Enzo Apicella
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SCIOPERO GENERALE CONTRO GUERRA, FINANZIARIA E LIBRO BIANCO

Ordine del giorno Finale dell'incontro nazionale delle delegate e dei delegati RSU, tenutosi a Bologna il 1 dicembre 2001

(1 Dicembre 2001)

PER RISPONDERE ALLA PIATTAFORMA DEI PADRONI
COSTRUIAMO E SOSTENIAMO UNA NOSTRA PIATTAFORMA
SU SALARIO, OCCUPAZIONE, DIRITTI


La decisione delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil di non indire lo sciopero generale di fronte all'offensiva di Confindustria e Governo contro i livelli salariali e i diritti fondamentali dei lavoratori italiani è un atto grave e fallimentare.
Due ore di sciopero per tutti ed uno sciopero separato del pubblico impiego sono purtroppo la conseguenza di una visione tutta ancorata ad una ipotesi concertativa dalle conseguenze ormai insopportabili per il mondo del lavoro.
La concertazione, ed il quadro di compatibilità entro cui si muove l'azione sindacale ha significato meno salario e meno diritti per i lavoratori. Oggi padroni e governo vogliono di più, vogliono tutto: libertà di licenziare, abolizione del contratto nazionale, precarietà e sotto salario per tutti e negazione tout court dei diritti sindacali.
Dall'appello per lo sciopero generale contro le politiche di guerra, la Finanziaria 2002 e il libro bianco di Maroni, per una piattaforma che chieda l'estensione dei diritti invece del loro restringimento e aumenti salariali veri ci possiamo ora muovere per una forte e concreta iniziativa, di delegate e delegati RSU, per chiedere a tutte le organizzazioni sindacali la convocazione di uno sciopero generale contro il Governo entro il prossimo gennaio.
Ma non lavoriamo solo per lo sciopero generale. Intendiamo produrre un forte legame tra lotta ed obiettivi. Dal lavoro che produrremo nelle prossime settimane proponiamo a tutti i lavoratori, alle delegate ed ai delegati Rsu la necessità di costruire una piattaforma del mondo del lavoro da contrapporre alla piattaforma dei padroni.
Ci sono oggi bisogni sociali espressi dai lavoratori che non sono più mediabili nè rinviabili, che vanno anzi consolidati e rafforzati come:

- la conquista della esigibilità di un riallineamento periodico e automatico delle retribuzioni e delle pensioni all'inflazione reale. Dobbiamo liberare la contrattazione (nazionale ed aziendale) dal quadro di compatibilità e dai vincoli derivanti dall'accordo del 23 luglio '93.
- dare maggiore certezza all'occupazione, respingendo tutte le soluzioni indicate nel "libro bianco" del Governo. Abbiamo invece bisogno di nuove rigidità, di ridurre l'attuale disponibilità di legge e contrattuale al ricorso al lavoro precario e flessibile, e ridurre il ricorso a queste forme di lavoro.
- respingere l'attacco allo statuto dei lavoratori, richiedendo inoltre l'estensione di questi diritti ai lavoratori precari, alle aziende sotto i 15 dipendenti ed ai lavoratori delle cooperative, per frenare il processo di divisione e subordinazione del lavoro agli interessi di un mercato sempre più liberista, sempre più opressivo dei diritti.
- respingere i nuovi interventi proposti dal Governo sulle pensioni, dobbiamo dire NO all'allungamento dell'età lavorativa e rilanciare la lotta per l'occupazione e la stabilità lavorativa. Dobbiamo anche mettere mano alla stessa Controriforma Dini, ridando vita a quella solidarietà intergenerazionale, cardine del sistema previdenziale pubblico, che la riforma Dini ha smantellato.
- difendere lo stato sociale, la sanità e l'istruzione pubblica richiedendo che si aumentino e si rafforzino la quantità e la qualità dei servizi e delle prestazioni.

Siamo per l'immediato ritiro della decisione del Governo e della maggioranza del parlamento di partecipazione alla guerra. Siamo contro la guerra e gli obiettivi di egemonia territoriale, economica e politica che questa sottintende, siamo contro quell'economia di guerra che oggi sostiene l'aumento delle spese militari finanziandole con la riduzione dei diritti, dei salari, dello stato sociale.

Siamo per il ritiro delle norme della legge Bossi-Fini, che introduce il contratto di soggiorno, e chiediamo l'estensione dei diritti per tutte e tutti, residenti e migranti.

Per costruire questo forte collegamento tra la necessità di una lotta nazionale-generale e questa piattaforma, le delegate ed i delegati RSU riunitisi a Bologna sabato 1 dicembre 2001 propongono a tutte le rappresentanze sindacali elette dai lavoratori di avviare in ogni territorio iniziative e momenti di discussione e sensibilizzazione in tutti i luoghi di lavoro

PER LO SCIOPERO GENERALE - PER UNA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA

Dobbiamo costruire il massimo consenso tra i lavoratori, favorire il loro protagonismo e la ripresa di una forte iniziativa capace di imporre quelle scelte che il sindacato concertativo appare ormai incapace di fare.
Questo lavoro nei territori deve vedere le RSU, le delegate ed i delegati di luogo di lavoro, riappropriarsi di un ruolo di direzione che la concertazione e la centralizzazione sindacale ha da anni marginalizzato. Dobbiamo partire dai territori, dalle tante iniziative che dovremo realizzare per preparare una assemblea nazionale delle delegate e dei delegati RSU che si terrà a Milano il prossimo 11 gennaio 2002.
Assemblea nazionale da cui fare uscire indicazioni precise, sul piano del merito e dell'iniziativa di lotta.
Noi chiediamo a tutte le organizzazioni sindacali di impegnarsi per lo sciopero generale contro il Governo, per una piattaforma, non solo di contrasto, ma capace anzi di recuperare parti importanti di ciò che abbiamo perso in questi anni.
Ma se ciò dovesse dimostrarsi impraticabile per il permanere dello stallo sindacale e per la riaffermazione di una ormai insostenibile disponibilità concertativa, spetterà all'assemblea delle delegate e dei delegati del prossimo 11 gennaio a Milano, dare quelle indicazioni di lotta generale-nazionale che oggi il mondo del lavoro chiede.
La nostra è quindi anche una battaglia di democrazia, anche dentro al sindacato per ridare alle assemblee dei lavoratori, alle loro rappresentanze dirette, le RSU elette nei luoghi di lavoro un peso ed un ruolo decisivo nella formazione delle linee e delle iniziative sindacali.
Colleghiamo quindi a questa battaglia la necessità non più rinviabile di maggiore democrazia e partecipazione, di una legge democratica sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro. Occorre dare tutto il potere ai lavoratori per eleggere i loro rappresentanti eliminando, laddove sussiste, quel 33% di diritto di rappresentanza alle organizzazioni sindacali maggioritarie che godono così di una assurda rendita di posizione. Così come è necessario liberare i lavoratori del pubblico impiego dai pesanti condizionamenti normativi che favoriscono le OO.SS. "maggiormente rappresentative".
Abbiamo bisogno di un sindacato diverso, fondato sulla leggittimità che gli viene direttamente dai lavoratori che rappresenta, in cui le delegate ed i delegati siano tutti democraticamente eletti dai lavoratori, senza filtri di organizzazione. Abbiamo bisogno come lavoratori e come delegati di contare di più.

In particolare Le delegate ed i delegati RSU, riunitisi a Bologna il 1 dicembre 2001 assumono un programma di lavoro così articolato:

- Preparare un ordine del giorno da presentare in tutte le assemblee che saranno convocate nei prossimi giorni in concomitanza con le due ore di sciopero indette dal sindacato. Un ordine del giorno che chieda lo sciopero generale a gennaio e che proponga i punti principali di quella che deve essere la piattaforma da collegare strettamente allo sciopero generale ed alle lotte. Un ordine del giorno, quindi, da far votare ai lavoratori e che aderisca alle proposte dell'incontro nazionale delle delegate e dei delegati RSU che oggi stiamo tenendo a Bologna.
- Lavorare perché la giornata del 14 dicembre, giorno in cui è convocato lo sciopero dei lavoratori del settore pubblico sia caratterizzato dall'estensione e generalizzazione degli scioperi e delle mobilitazioni a tutte le categorie, in cui ciò è possibile, per sostenere la necessità dello sciopero generale e i contenuti di una piattaforma alternativa ai padroni ed alle risposte che la concertazione sindacale ripropone.
- Sostenere, attraverso uno scambio di delegazioni, la mobilitazione che si svolgerà lo stesso 14 dicembre in occasione del vertice UE di Bruxelles per respingere l'attacco ai diritti contenuto nella regressiva "Carta dei diritti fondamentali", madre di tutti i "libri bianchi sul lavoro" dei Governi Europei.
- Invitiamo sin da ora a promuovere incontri, assemblee, riunioni di delegate e delegati RSU, di tutte le sigle sindacali, in tutti i territori per discutere i contenuti della riunione di oggi e per preparare e sostenere le prossime iniziative nazionali. Proponiamo che in ogni territorio siano realizzate iniziative di sensibilizzazione e di controinformazione, nei luoghi di lavoro e fuori a sostegno della richiesta e necessità di uno sciopero generale a gennaio e sui contenuti di merito di questa lotta, dall'art. 18 ma non solo.
- Le delegate ed i delegati RSU riuniti a Bologna il 1 dicembre 2001 convocano una assemblea nazionale delle delegate e dei delegati RSU da tenersi a Milano il prossimo venerdi' 11 gennaio. Un'assemblea che dovrà, anche alla luce delle condizioni che si saranno determinate, e forte del consenso che dovremo costruire con le iniziative delle prossime settimane, indire le successive iniziative nazionali di mobilitazione e di lotta.

Le delegate ed i delegati RSU riunitisi
in "Incontro nazionale" a Bologna il 1 dicembre 2001

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