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Israelian intelligence

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(18 Novembre 2011) Enzo Apicella
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    (Palestina occupata)

    Israele ha usato un nuovo prototipo di arma nella Striscia di Gaza

    Un’indagine Italiana rivela crimini di guerra

    (19 Ottobre 2006)

    Un servizio d’inchiesta, che verrà messo in onda dalla televisione Italiana, esprime la possibilità che Israele abbia usato un’arma sperimentale nella Striscia di Gaza negli ultimi mesi, provocando in particolar modo pesanti lesioni corporali, con amputazioni di arti e gravi ustioni.

    L’arma è simile a quella sviluppata dall’esercito USA, nota come DIME, che causa un’esplosione potente e letale, ma solo dentro un raggio relativamente piccolo. L’inchiesta Italiana si basa su resoconti di medici, testimoni oculari, nella Striscia, ed inoltre su tests condotti in un laboratorio in Italia. La squadra che ha condotto l’inchiesta è la stessa che ha rivelato, diversi mesi fa, l’uso da parte delle forze Statunitensi di bombe al fosforo bianco in Iraq, contro i resistenti Iracheni di Falluja.

    Il Maggior Generale della riserva dell’Aviazione Militare di Israele, Yitzhak Ben-Israel, in passato a capo del programma di sviluppo degli armamenti dell’esercito, ha riferito ai giornalisti Italiani che “una delle idee che sottendono l’arma, è di permettere che questa raggiunga l’obiettivo che deve essere distrutto senza provocare danni ad astanti o ad altre persone.”
    L’inchiesta, di Rai24 news, fa seguito a dichiarazioni di medici con sede a Gaza su pesanti ferite senza spiegazione. I medici hanno riferito di un gran numero di feriti che hanno perso arti inferiori, di corpi completamente bruciati e di lesioni non provocate da schegge metalliche di bombe. Inoltre, alcuni dei medici hanno dichiarato di aver rimosso dalle ferite frammenti non rilevabili alle indagini con raggi X.

    Secondo queste testimonianze, i feriti erano stati colpiti da munizioni sganciate da droni, soprattutto nel mese di luglio.

    Il Dr. Habas al-Wahid, direttore del pronto soccorso dell’ospedale Shuhada al-Aqsa, a Deir el-Balah, ha dichiarato ai giornalisti che le gambe dei feriti erano state tagliate dai loro corpi “come se fosse passata una sega circolare attraverso l’osso”. Vi erano segni di calore e di bruciature vicino al punto dell’amputazione, ma non vi erano segni che lo smembramento fosse stato causato da frammenti metallici.

    Il Dr. Juma Saka, dell’ospedale Shifa di Gaza, ha riferito che i medici trovavano sui corpi dei feriti e dei morti piccole ferite profonde. Secondo Saka, sui corpi delle vittime e negli organi interni veniva riscontrata una polvere. “La polvere era costituita come da microscopici frammenti metallici, e questi per certo provocavano le ferite.”
    Il gruppo d’inchiesta Italiano ha espresso la possibilità che l’Esercito di Israele abbia fatto uso di un’arma simile nelle caratteristiche al DIME - Dense Inert Metal Explosive – sviluppato dall’Esercito USA.

    Secondo il sito ufficiale web del centro ricerche dell’Aviazione Militare Statunitense, si tratta di un’arma “a concentrazione letale”, che mira a distruggere con precisione il bersaglio, mentre produce danni minimi all’intorno. Sempre secondo il sito, il proiettile include un contenitore in fibra di carbonio riempito di polvere di tungsteno ed esplosivi. Nell’esplosione, le particelle di tungsteno, un metallo in grado di condurre calore a temperature veramente alte, si disperdono su un raggio di quattro metri e provocano la morte.

    Secondo il sito web, di base negli Stati Uniti, Defense-Tech, “il risultato è un’incredibile raffica distruttiva in una piccola area” e “la polvere distruttiva della mistura provoca danni che vanno ben oltre a quelli procurati dal semplice esplosivo.” Viene aggiunto che “l’effetto delle micro-schegge sembra causarne uno simile ma molto più potente di quello di un’onda d’urto.”
    Si suppone che l’arma sia ancora in una fase sperimentale e non sia ancora stata usata sul campo di battaglia.

    I giornalisti Italiani hanno inviato campioni di particelle trovate nelle lesioni dei feriti nella Striscia di Gaza al laboratorio dell’Università di Parma. La Dr.ssa Carmela Vaccaio ha dichiarato che dall’analisi dei campioni ha riscontrato “una concentrazione veramente alta di carbonio e la presenza di materiali insoliti”, come rame, alluminio e tungsteno. La Dr.ssa Vaccaio afferma che questi reperti “possono essere in linea con l’ipotesi”, che l’arma in questione sia il DIME.

    Sulla natura del DIME, Ben-Israel ha riferito ai giornalisti che “si tratta di una tecnologia che consente di colpire bersagli veramente ridotti.”
    L’inchiesta afferma che l’arma non è vietata dal diritto internazionale, soprattutto in quanto non ufficialmente testata. Si può pensare che l’arma sia altamente cancerogena e pericolosa per l’ambiente.

    L’organizzazione non-governativa Physicians for Human Rights (Medici per i Diritti Umani) ha scritto al Ministro della Difesa Amir Peretz chiedendo spiegazioni per le succitate lesioni procurate ai Palestinesi. Amos Gilad, un consigliere di alto grado al Ministero, ha presupposto di incontrare membri dell’organizzazione in un prossimo futuro, per discutere sull’argomento.

    Come abbiamo potuto leggere, gli artisti della morte hanno una sfrenata fantasia e creatività per produrre opere di arte contemporanea, raffigurate dalle carni dei feriti e dei morti, con l’uso di strumenti ad “energia diretta”, attraverso corrosione di agenti chimici e/o biologici, in macabri esperimenti per realizzare ed imporre il loro talento e il loro dominio ideologico di popolo dalla civiltà “superiore”, i cui…artisti esprimono i “temi della vita e della morte di Paesi continuamente aggrediti e sempre minacciati nella esistenza propria e dei propri cittadini”.

    Sarebbe molto importante organizzare e presentare al grande pubblico una contro-mostra nei pressi del Palazzo Reale di Milano, con l’esposizione di manifesti di questi…capolavori odierni dell’arte Israeliana, prendendo qualche spunto anche da Israeli crimes against humanity: Gruesome images of charred and mutilated bodies following Israeli air strikes su GlobalResearch.ca - 2006-07-21

    (Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

    12 ottobre 2006

    Meron Rapoport (Haaretz)

    Fonte

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