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(Dove và la CGIL?)

In elogio ad Andrea Montagni (lavoro e Società)

(20 Ottobre 2006)

Non a tutti riesce di condire un ragionamento avendo pochissimo materiale a disposizione e quasi nulla da dire, ma alcuni hanno questa capacità come dono naturale.

Un esempio da manuale in questo senso è larticolo di Andrea Montagni sul n.28 della rivista telematica di Lavoro e Società

Il compito di Andrea Montagli era effettivamente arduo, ossia dimostrare la forza e l'originalità propositiva e critica di Lavoro e Società nonostante il suo evidente appiattimento sulle posizioni della maggioranza della Cgil.

Lo spunto gli viene dal Direttivo Cgil tenutosi lo scorso 9 ottobre del quale Montagni racconta le gesta eroiche dei componenti di Lavoro e Società che, a sprezzo di ogni pericolo non hanno avuto paura di dire la loro. infatti racconta ......

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di come "Nel suo intervento, il coordinatore nazionale dell’area, Nicolosi ha sottolineato i limiti della manovra stessa; richiamato l’impegno assunto in congresso per una politica contrattuale di incremento dei salari (e quindi l’importanza confederale di non accettare una previsione di aumenti stipendiali per i ministeriali che stia dentro la logica dell’“inflazione programmata”); sostenuto che la questione centrale è quella della lotta alla precarietà"

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di come "Nicolosi ha ribadito la posizione della CGIL sulle pensioni, richiamando i vincoli assunti più e più volte dall’organizzazione. Nell’intervento è emersa la volontà di un documento finale nel quale si potesse riconoscere tutta la maggioranza congressuale, cosa non scontata"

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di come "La compagna Paola Agnello Modica ha sottolineato che, se vogliamo migliorare la Finanziaria ed impedirne un peggioramento in Parlamento, è necessario che la battaglia non sia solo patrimonio dei gruppi dirigenti, ma veda la mobilitazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori, in preparazione delle scadenze di gennaio su previdenza e mercato del lavoro ed ha richiamato con forza i temi della pace".

Ovviamente, non dice nulla del fatto che su tutte le cose lamentate, negli interventi celebrati, la Cgil avesse già compromesso lo scenario. Si discuteva al Direttivo della Cgil già in presenza di un memorandum in cui la Cgil si è impegnata a rivedere l'età pensionabile ed il rendimento, si discuteva già in presenza di una chiara posizione della maggioranza Cgil a favore delle pensioni integrative e dell'operazione sul TFR (cosa su cui in precedente numero della rivista di Lavoro e Società si era invece sparato a zero), si discuteva inoltre in presenza di un avviso comune firmato anche dalla Cgil che di fatto tiene aperta, nonostante l'intervento degli ispettori sul caso Atesia, la validità della circolare Damiano sui Call center.

Non si dice nulla altrimenti sarebbe stato difficile, nel suo articolo, giustificare come mai alla fine del direttivo Lavoro e Società (a parte due astenuti) abbia in massa votato a favore della richiesta di Epifani di avere in pratica mano libera su tutti questi argomenti.

Ma appunto perchè risultava difficile nascondere l'incongruità del voto favorevole di Lavoro e Società bisognava in qualche modo inserire una nota di colore o di disturbo che rendesse confusa ogni valutazione.

E qui sta la perla, la vera genialità che dimostra quanto sia insuperabile ed inimitabile l'arguzia del fine sindacalista .....

Alla fine del suo articolo, dove per altro si fa di tutto per non rendere chiaro su cosa era stato chiamato a discutere ed a votare il Direttivo Cgil, dopo aver celebrato la forza della sua area facendo vedere "quante gliene abbiamo dette", preso dalla necessità di fare apparire la decisione di votare infine a favore una dimostrazione di responsabità, ecco la stoccata al nemico numero uno, ossia al "concorrente", a chi nonostante tutto almeno il coraggio di dichiararsi non d'accordo lo ha avuto e che andava in qualche assolutamente ridicolizzato.

Infatti Montagni scrive che ..... "Cremaschi ha fatto un piccolo show presentando una decina di emendamenti, il cui scopo è emerso chiaro il giorno dopo dalla lettura dei giornali fiancheggiatori".

Orbene, se è risaputo che i giornali fiancheggiatori sono Il Manifesto e Liberazione, Montagni non spiega quale fosse il recondito scopo che imputa a Cremaschi, anzi non lo spiega proprio.

Non spiega neppure il contenuto degli emendamenti presentati non solo da Cremaschi ma dall'area "rete 28 aprile". Se qualcuno andasse sul sito della rete 28 aprile a leggersi il verbale del Direttivo Cgil del 9 ottobre noterebbe come quegli emendamenti chiedessero un cambiamento di rotta rispetto al memorandum sulle pensioni e sull'avviso comune in materia di precarietà, chiedendo di sottoporre la validità di quelle posizioni ad una vera consultazione tra i lavoratori. Cremaschi chiedeva insomma di votare su cose che anche Lavoro e Società sottintendeva nei suoi interventi.

Il fatto è però che Lavoro e Società alla fine ha votato per dare mano libera alla segreteria Cgil di continuare su quella strada mentre Cremaschi (e la rete 28 aprile) hanno coerentemente votato contro.

In conclusione tutto il nostro elogio ad Andrea Montagni .... avessimo solo un decimo della sua enorme capacità di sintesi politica ...

PS: a proposito di capacità di muoversi in acque tempestose ricordiamo che il compagno Montagni non è nuovo a genialità. Durante i bombardamenti sulla Jugoslavia del 99 riuscì a distinguersi da chi sosteneva il "NO alla guerra senza se e senza ma" e da quelli che sostenevano la "contingente necessità" con una posizione che diceva "oltre la guerra"...... Questo bisogna riconoscerglielo ...... la classe non è acqua ......

20 ottobre 2006

Coordinamento RSU

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