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(Diritti sindacali)

Regione Lombardia: “preintesa” e contratto decentrato Basta con la delega!

(27 Ottobre 2006)

Le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori sulla preintesa si sono concluse da qualche giorno. Sarebbero dovute servire ad esprimere una valutazione della preintesa sottoscritta il 28 luglio, a conferire alle rappresentanze sindacali un mandato per il prosieguo della trattativa sulla preintesa stessa e sul contratto decentrato (che riguarda non solo gli istituti di parte economica).
Il buon livello di partecipazione dimostra che lavoratrici e lavoratori hanno compreso l’importanza della scadenza. Molti interventi hanno colto anche i limiti della preintesa, che, discreta quanto ad entità delle risorse stanziate dalla Regione, era pericolosa per la delega in bianco all’amministrazione sui criteri per l’attribuzione delle varie indennità e per la progressione orizzontale di una parte dei lavoratori (i famosi D5). E’ stata espressa in tanti interventi anche la volontà di ottenere pregiudizialmente il ritiro delle circolari pretestuose su part-time e malattia e delle disposizioni illegittime sulle ferie.

Avevamo perciò diffuso degli schemi di mozione che servissero da traccia per le varie assemblee, perché ritenevamo (e ne siamo ancora convinti) che solo la forza dei lavoratori potesse portare miglioramenti significativi nella preintesa e porre dei punti fissi per la piattaforma contrattuale. Senza questo passaggio si rischiava che la trattativa avvenisse sulla base delle proposte dell’Amministrazione e perciò si rendesse dall’inizio impossibile ottenere risultati decenti sui temi più importanti e urgenti: esternalizzazioni e “sistema integrato regionale”, precariato, diritti (legge 54, integrazione della liquidazione ex legge 38, ticket pranzo e servizio mensa), criteri per la nomina dei quadri, sistema premiante. In alcune sedi territoriali sono state approvate mozioni con questi contenuti.

La pressione da parte dei lavoratori ha costretto i confederali ad accettare all’ultimo di toccare il testo della preintesa, cosa dai loro rappresentanti dichiarata impossibile e “pericolosa” nelle assemblee delle Sedi territoriali. Ma la mozione presentata da tutti i sindacati (dai confederali al Sin Cobas) con l’eccezione del solo SLAI Cobas e di un pezzo di Saderl e approvata dalle due assemblee di Milano (cioè dalla maggioranza dei lavoratori) non raccoglie sostanzialmente le richieste di equità e trasparenza espresse, anzi mantiene intatti tutti gli elementi di delega ai sindacati e gli spazi di arbitrarietà per l’amministrazione, senza fissare alcun paletto per la trattativa successiva.

In breve, i lavoratori hanno firmato ancora una volta una delega in bianco ai sindacati. Questo è il presupposto per un contratto integrativo dove una parte di lavoratori non avranno nulla, senza parlare degli effetti su esternalizzazioni ecc.

Solo riprendendo nelle mani la soluzione dei nostri problemi lavorativi potremo migliorare la nostra condizione in Regione: siamo ancora in tempo! Lo SLAI Cobas si presenterà al tavolo della trattativa per migliorare concretamente la condizione dei lavoratori. I sindacati, che con mozioni fumose hanno confuso i dipendenti, dovranno pagare un prezzo: a questo punto, i lavoratori dovranno abbandonarli ed organizzarsi con lo SLAI Cobas.

24.10.2006

SLAI Cobas REGIONE LOMBARDIA

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