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Si apre una finestra sui metodi della polizia italiana

(14 Maggio 2010) Enzo Apicella
I TG trasmettono l'intervista a Stefano Gugliotta, che porta i segni del pestaggio immotivato da parte della polizia

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Oaxaca: El pueblo unido jamas serà vencido

(1 Novembre 2006)

A Oaxaca in Messico arriva l' esercito. Poliziotti mimetizzati tra la folla in abiti civili sparano. Per uccidere. Bradley Roland Will, giornalista di Indymedia, muore dopo essere stato raggiunto da un colpo letale all'addome. Centinaia di feriti, arresti, perquisizioni e addirittura sparizioni di civili non placano le intenzioni del presidente Fox che continua ad inviare sul posto le forze speciali. Parola d' ordine: reprimere i rivoltosi.
Cinque mesi fa il magistero scolastico composto da maestri indigeni della scuola primaria inizia un conflitto corporativo contro le imposizioni e le violenze in atto nel paese, da parte di un governo statale corrotto e autoritario. Successivamente questo episodio diviene il simbolo di un malcontento sociale generalizzato tra tutti gli abitanti del luogo. Si genera così una sorta di insurrezione popolare pacifica che il 17 giugno 2006, dopo brutali repressioni dei paramilitari nei confronti dei maestri, forma un vero e proprio movimento: L'Appo ( l' Assemblea Popolare dei popoli di Oaxaca)a cui fanno capo piu' di 350 organizzazioni.

L'appo concentra il pluralismo etnico-sociale di questi abitanti, proponendosi un percorso congiunto verso una maggiore democrazia, in difesa del patrimonio culturale, dei diritti umani e delle condizioni sociali. Le richieste dell'Appo sono di ottenere le dimissioni del governatore Ulises Ruiz Ortiz, detto Uro, accusato di essere il principale responsabile delle azioni violente e repressive nei confronti degli scioperanti.

Lo stato di Oaxaca, patrimonio culturale dell'Unesco, concentra 16 differenti gruppi etnolinguistici ed è oggi uno degli stati messicani con il maggior grado di emarginazione e di povertà.

Nell'incontro a Città del Messico tra l'Appo i sindacati e il ministro Carlos Abascal, avvenuto due settimane fa, si toccano i punti cruciali di questa rivoltra. In primis il misero stipendio degli insegnanti e il pessimo stato delle istituzioni scolastiche strutturalmente inadeguate e dai programmi superati. Ma la trattativa che faceva intravedere qualche spiraglio di speranza viene sospesa subito dopo.

Intanto Ruiz continua la sua repressione militare con efferata violenza. Le bande armate composte da poliziotti in borghese lanciano un attacco armato senza precedenti. I morti fino ad oggi sono 15.

Il governo da una parte chiede che venga ristabilito l'ordine, dall'altra usa tutti i mezzi per criminalizzare e reprimere L'Appo, colpevole di aver dato luogo ad una fulminante presa di coscienza del popolo che potrebbe estendersi in tutto il paese.

La paura di un governo autoritario provoca una repressione che invece di risolvere i problemi li accresce ancora di piu'. I detentori del potere non sono onnipotenti e l'esperienza dell'APPO è già diventata , in queste ore decisive, un patrimonio di tutti i messicani.

Alessandro Ambrosin

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