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Perché mai tanta polizia a Firenze?

articolo di Soccorso Popolare (PD)

(23 Ottobre 2002)

Perché mai tanta polizia a Firenze dove non ci sono capi di stato, dove non c'è alcun convegno imperialista, alcuna grande assemblea di padroni da proteggere?

Cinquemila, seimila uomini divisi in tante belle squadrette mobili, tutte al comando di quel gentiluomo del prefetto Serra.

In più qualche migliaio di uomini del servizio d'ordine di altra organizzazione parastatale.

E contro chi saranno impiegati e perché?

Si dice che saranno impiegati per proteggere i buoni, perchè le frangie (che si prevede dunque numerose) dei black bloc (avete visto i loro nomi- quasi tutti i centri sociali d'Italia) dei non estimatori del metodo assolutamente antidemocratico dei forums blindati, democratici e miglioristi non nuocciano.

Storicamente è accaduto più volte che i reparti terroristi degli junchers abbiano bloccato coi variamente democratici e socialisti Noske di turno.

Ma tutte le polizie e tutti i servizi d'ordine del reame, anzi dell'impero non potranno però negare che il re è oramai nudo. Il re stesso con la sua guerra si è denudato.

Sì, sì l'altro mondo possibile ve lo mostrano Bush, Blair e tutte le loro squadracce!!!

Il re è nudo e tutte le frichettonate socialdemocratiche traballano, tutte le piantine d'ulivo si schiantano, le innocue iniziative per il disarmo universale, le pagliacciate concordate dei conflitti virtuali e simulati, i conati filantropici per i poveri del mondo, le anime belle dei diritti universali, tutto tutto questo circo cade in pezzi e bisogna sostenerlo ad ogni costo.

Ecco dunque il contenuto politico dell'appuntamento di Firenze: come si cambia? e come si può escludere dal cambiamento tutta quella parte di popoli che da tanti anni si battono in ogni modo, dai palestinesi ai colombiani etc etc? E come impedire che si dispieghi la posizione chiara e strategica di chi afferma che la guerra imperialista, la guerra infinita, quella sì è un atto terroristico generale che occorre far cessare, stravolgere in sconfitta delle cause che la generano, eliminare l'appropriazione privata delle "ricchezze" prodotte collettivamente, altrimenti in pochi decenni tutta l'umanità va a farsi fottere.

Rovesciare il capitalismo dunque! E tuttavia non essendo settari e magari accettando l'idea di una Tobin tax come compagna di strada, come imposta rivoluzionaria, emessa dalle lotte, su chi per oramai troppo tempo ha sfruttato. Una volta chiaro l'obiettivo del rovesciamento, è senz'altro possibile una grande unione. Si guardino invece i ceti politici dallo scherzare col fuoco e dal pensare di continuare a mettere il piede in due scarpe. Le furbizie cominciano a stancare.

Insomma è un bel dibattito quello che si profila, anche se c'è chi ha comprato già l'arbitro e tutti i segnalinee ed ha appostato cecchini sugli spalti per far fuori la squadra "cattiva".

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