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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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L’opposizione alla guerra imperialista sotto processo!

Il 7 Novembre a Trieste

(1 Novembre 2006)

Il 7 Novembre si terrà una nuova udienza, presso il tribunale di Trieste, contro i 12 manifestanti, fra cui un compagno di “Internazionalismo”, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e invasione di edificio per aver partecipato alla contestazione sotto l’agenzia consolare statunitense il 20 marzo del 2003, data dell’inizio dell’invasione dell’Iraq. Contro di essi, per “danni all’immagine”, si sono costituiti parte civile sia la presidenza del consiglio sia il ministero degli interni, chiedendo un risarcimento pari a 150 mila euro.

Si tratta di un chiaro processo politico, sia nelle sue premesse, sia nella maniera in cui si è svolto. Il governo italiano dell’epoca, dunque quello della cricca di Berlusconi, lamentava di aver patito un danno di immagine internazionale per la protesta sotto il consolato Usa di Trieste e il governo Prodi non ha assolutamente ritirato la costituzione di parte civile, confermandosi, anche in questo caso, in perfetta continuità con i suoi predecessori.

Dunque l’aver partecipato e continuato a partecipare a una delle più criminali e feroci invasioni e occupazioni militari della storia non costituisce “un danno all’immagine dell’Italia”, ma lo rappresenta invece la protesta di un manipolo di giovani, aggrediti e manganellati dalla polizia di guardia al consolato yankee.

Le udienze finora sono state del resto blindate dal presidente del collegio giudicante, con il rifiuto di visionare in aula i filmati girati dalle televisioni locali, il rifiuto dell’acquisizione di prove a favore degli imputati, la gestione sommaria del processo (con tanto di battuta, a microfono coperto, tra presidente e altro membro del collegio: “se ci fosse Mussolini…”).

Dopo tre anni di procedimento condotto così, il 7 Novembre si arriverà probabilmente alla sentenza di primo grado che potrebbe comportare pene alte, giacchè la resistenza aggravata in più di dieci persone arriva fino a 15 anni di carcere!

Tre anni nei quali però è stata inesorabilmente scritta un’altra sentenza, quella che ha condannato storicamente la guerra di Bush e di tutti i suoi alleati contro il popolo iracheno, colpevoli di aver esportato terrore, morte e distruzione, colpevoli di condurre giorno per giorno violenze e crimini a chiara finalità di genocidio, colpevoli di aver dato piena dimostrazione di cosa sia la civiltà imperialista: Abu Ghraib, gli squadroni della morte, il fosforo bianco sulle città insorte…

Una sentenza che è stata scritta, soprattutto, col sangue e col sacrificio, dall’eroico popolo iracheno, dagli eroici partigiani che ogni giorno colpiscono l’invasore e i suoi servi, dai combattenti che hanno impantanato le armate dei nemici dell’umanità nelle paludi del Tigri e dell’Eufrate.

A tutti i compagni, i sinceri antimperialisti, a quelli che lottano per la pace, rivolgiamo un appello di essere presenti in aula quel giorno e di partecipare all’ iniziativa di solidarietà presso la Trattoria Sociale di Contovello, per dare forza al movimento contro la guerra e contro le presenza di truppe italiane in Iraq, Afghanistan, e ora, anche in Libano.

BASTA PROCESSI A CHI LOTTA CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA E IL SISTEMA CHE LA GENERA!
RITIRO DI TUTTE LE TRUPPE ITALIANE ALL’ESTERO!
VIVA LA RESISTENZA IRACHENA!

I compagni di ”Internazionalismo”
internazionalismots@yahoo.it

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