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Chiediamo il reintegro di tutti gli operai licenziati da GENIA, subito

Per mantenere una opposizione di classe e comunista a San Giuliano milanese

(1 Novembre 2006)

Chiediamo il reintegro di tutti gli operai licenziati da GENIA, subito

Esigiamo che nelle aziende pubbliche e nelle attività connesse controllate dal comune di San Giuliano Milanese non vengano stipulati contratti precari: solo lavoro stabile!

Denunciamo il vergognoso pronunciamento del Centrosinistra istituzionale e sindacale contro gli operai di GENIA

Proponiamo che GENIA venga posta sotto il controllo diretto dei lavoratori e dei cittadini: vogliamo trasparenza, democrazia e rispetto dei lavoratori e dei cittadini

Auspichiamo la continuazione della lotta fino al reintegro degli operai licenziati ed un suo allargamento contro la finanziaria, le privatizzazioni e la precarietà su tutto il territorio, coinvolgendo le aziende private, i giovani e i lavoratori di tutti i paesi

Giovedì 26 ottobre la maggioranza di centrosinistra del consiglio comunale di San Giuliano Milanese, con la inconsistente presa di distanza di Rifondazione Comunista, ha respinto la richiesta di reintegro di 5 operai licenziati da GENIA lo scorso 30 settembre.

In sua vece il consiglio comunale, capitanato in modo confindustriale dal sindaco, scarica la patata bollente a Fazioli e Gilardetti, rispettivamente presidente di GENIA SpA e amministratore delegato di GENIA Ambiente, invocando la “Distinzione di ruoli” fra Comune e Direzione aziendale. Come se gli indirizzi programmatici che il consiglio deve deliberare a scadenze regolari per orientare l’azienda di proprietà pubblica non prevedessero la gestione politica del personale o il rispetto da parte dell’azienda del contratto nazionale di categoria.

In verità la cessione delle proprietà e dei servizi pubblici ad una fantasiosa creatura societaria a carattere privato è in funzione del successo professionale di un sindaco, del profitto e del mantenimento di un ipertrofico consiglio di amministrazione e della applicazione di una politica di privatizzazioni degna dei peggiori liberisti di fine secolo. Il tutto pagando salari da fame agli operai e costringendoli a turni e straordinari massacranti, contro i loro diritti e la loro sicurezza, peggiorando il servizio alla città e preparando una bolletta salata agli strati popolari di San Giuliano Milanese, come sempre chiamati a pagare il taglio alle risorse degli enti locali praticato da Berlusconi prima e da Prodi adesso.

Per mesi e anni i partiti del centrosinistra, Ds in testa, dichiarano di volere difendere gli interessi dei cittadini e dei lavoratori mediante il buon governo e l’efficienza.

Parlano di onestà e trasparenza ad ogni piè sospinto, e poi?

E poi, di fronte alla richiesta avanzata da un gruppo di operai e sostenuta fortemente con la lotta, il centrosinistra rifiuta di ascoltare le ragioni di coloro che dovrebbe rappresentare e, anzi, usa una organizzazione di lavoratori, la CGIL, per dividere gli operai e per coprirsi le spalle.

La RSU interna di GENIA e i vertici sindacali della Funzione Pubblica sono corresponsabili di tutto ciò.

Al posto di criticare il ricorso abnorme a 5000 ore di straordinari in 9 mesi, il basso livello del salario operaio, il licenziamento di un operaio dopo un grave infortunio sul lavoro (ha perso la falange del pollice), l’assunzione di un numero spropositato di precari contro la soglia dell’8% prevista dal contratto nazionale e contro il divieto di impiegarli per attività di ordinaria amministrazione, i due delegati della RSU di GENIA Ambiente esaltano l’azienda come modello di virtù per altri comuni della Lombardia e giustificano il ricorso al lavoro precario.

Le privatizzazioni e il precariato necessitano di una chiara e netta opposizione

A fronte del Marco Toni di turno, appoggiato da un fronte politico allargato che difende le ragioni dei più forti imprenditori, palazzinari e amministratori sul territorio, risultano veramente inutili e puerili i tentativi di spostare più a sinistra la giunta comunale, come si illude di fare il PRC.

Al contrario, la copertura a sinistra di una maggioranza a geometria variabile come quella di San Giuliano Milanese permette un pericoloso recupero della destra politica e sociale e cancella l’idea stessa di una coerente politica comunista a difesa dei lavoratori.

Noi denunciamo il carattere antioperaio di questa delibera e pensiamo che sia necessario non smobilitare. La lotta deve continuare sostenendo la causa intentata contro l’azienda, facendo chiarezza sugli stipendi d’oro ai vertici di GENIA e mobilitando i giovani e i lavoratori italiani e stranieri contro le leggi di precarietà e contro la finanziaria di guerra del governo Prodi.

Si può tornare a vincere, ma è necessaria una sinistra nuova. Una sinistra che rompa con gli interessi capitalistici e che si opponga ai loro governi. Che stia fino in fondo dalla parte dei lavoratori, per la loro unità in piena autonomia dai loro avversari. Una sinistra che pratichi anche a casa propria l’alternativa anticapitalistica come proprio programma generale.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI sezione del LODIGIANO

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