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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    Alfa Romeo di Arese: intervenga la Procura

    (10 Novembre 2006)

    Apprendiamo oggi dai giornali (la Prealpina) che la Regione Lombardia, attraverso la controllata Infrastrutture Lombarde, ha presentato ai comuni di Arese, Rho, Garbagnate e Lainate un progetto sull'area dell'Alfa Romeo che stravolge completamente quanto concordato nel 2003-2004-2005 con tutti i sindacati di Arese: il polo della mobilità sostenibile -se mai si farà- sarà relegato ad un angolino, mentre su tutta l'area si costruiranno case, negozi "con 5-6mila abitanti" e "un parco" (mentre proprio in questi giorni è iniziata una enorme lottizzazione dei prati circostanti l'Alfa Romeo !).

    Se passa questo progetto, le istituzioni elimineranno la destinazione d'uso industriale dell'area.

    Tutto ciò è un insulto alla lotta dei lavoratori dell'Alfa i quali, dopo anni di lotte, avevano sottoscritto accordi con Regione, provincia, comuni e proprietari dell'area per l'auto ecologica e il polo della mobilità sostenibile.

    Questo pone fine ai dubbi che abbiamo sempre avuto sulle speculazioni e sul silenzio (da un anno e mezzo) di Formigoni e su quanti hanno operato per rendere impossibile qualsiasi progetto di reindustrializzazione; in questi anni le istituzioni, a partire dalla Regione, dalla Provincia, dallo Stato (Sviluppo Italia) e dai comuni (compreso Milano), invece di applicare gli accordi sottoscritti, hanno operato per sbarazzarsi dei lavoratori con proposte esterne di lavoro e per "bonificare" l'area dalla presenza dei cassintegrati, presenza incompatibile con i progetti di speculazione sull'area.

    Ricordiamo che l'area di Arese è stata regalata 20 anni fa dallo Stato alla Fiat la quale, dopo aver avuto a sbafo dallo Stato 2mila miliardi di lire di soldi pubblici per ristrutturazione, auto elettrica, Cigs, mobilità, prepensionamenti, nel 2000 ha venduto tutta l'area all'on. Riccardo Conti (UdC) e a Marco Brunelli (Iper); una parte dell'area è poi stata rivenduta all'Aig/Lincoln.

    E' ORA CHE INTERVENGA LA MAGISTRATURA

    Quasi tre anni fa oltre trecento cassintegrati dello Slai Cobas hanno denunciato in Procura la tangentopoli dell'Alfa Romeo.

    Lo Slai Cobas chiede alla magistratura di intervenire subito sul marcio di Arese.

    E' ora di fare chiarezza e di indagare sull'uso di masse enormi di soldi pubblici, sul ruolo della Fiat e degli attuali proprietari dell'area, sul conflitto di interessi di istituzioni che da un lato firmano accordi e contemporaneamente trafficano per fare il contrario.

    Martedì alle ore 9.00 presso la portineria della pesa dell'Alfa Romeo si terrà l'assemblea di tutti cassintegrati per discutere le iniziative da prendere contro le istituzioni, la Fiat e i padroni dell'area, e per valutare le proposte di lavoro che lunedì verranno fatte da una azienda che da più di un anno ha chiesto di insediarsi sull'area.

    Arese, 10-11-2006

    Slai Cobas Alfa Romeo

    Fonte

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