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(13 Novembre 2012) Enzo Apicella

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Questa finanziaria fa buchi nell'acqua: verso lo del sciopero generale del 17 novembre

(12 Novembre 2006)

Non aveva torto Nanni Moretti quando durante i suoi girotondi sollecitava con vigore le forze politiche di sinistra a prendere una posizione dai connotati consoni alle proprie ideologie. A breve saranno ancora i lavoratori, i cittadini delusi, e sconcertati che torneranno ad affollare le piazze con l'obiettivo di opporsi ad una risoluzione economica che li penalizza ulteriormente.
Lo sciopero nazionale del 17 novembre vedrà la confluenza di realtà sociali e sindacali in una piattaforma unitaria che si propone di contrastare l'attuale finanziaria 2007.

A pochi giorni dalla manifestazione nazionale stop precarietà ora del 4 novembre un altro forte segnale viene lanciato dai lavoratori, sia del pubblico impiego che privato.

Questa replica simboleggia ancora la crisi in atto che investe le forze di una "proclamata" sinistra moderata, ancora ostaggio di una ideologia di mercato e della concorrenza esasperata. Le affermazioni del Presidente del Consiglio Romano Prodi, che parla di un paese impazzito, rafforza maggiormente il dissenso contro questa finanziaria. Siano forze politiche, sindacati, lavoratori, il coro che si alza è unanime: cambiare formula, nonostante gli ottanta emendamenti presentati a Montecitorio in questi ultimi giorni.

Voto contrario alla finanziaria del Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero secondo il quale il provvedimento non rispetta il programma dell'Unione ed è in linea con la riforma previdenziale del precedente governo. Da luglio 2007, infatti, sarà avviata la riforma del Tfr (trattamento fine rapporto di lavoro), nella quale i lavoratori che non vorranno destinare il Tfr ai fondi pensione lo vedranno trasferito per intero ad un fondo Inps se sono dipendenti di una azienda con più di 50 dipendenti. Il Tfr resterà invece tutto in azienda se il lavoratore è occupato in una impresa con meno di 50 dipendenti.

Anche la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, premio nobel per la medicina nel 1986, attacca la manovra finanziaria che vede decurtare ulteriormanente i fondi per la ricerca. Margherita Hack si associa e non risparmia critiche a questo disegno finanziario dell'unione, ribadendo che la ricerca non è nè un lusso nè un optional, e che senza l'innovazione il paese non può crescere.

E' evidente che le scelte del centro-sinistra ignorano volutamente le promesse espresse al proprio elettorato, continuando una politica economica palesemente neoliberista.

Questa riforma fiscale beneficierà le imprese attraverso il cuneo fiscale tagliando la già compromessa previdenza pubblica e lo stato sociale.

Tagli e sacrifici ancora per i lavoratori, per i pensionati, e per i cittadini stessi che vedranno ridurre ulteriormente le prestazioni sociali, dalla sanità alla previdenza pubblica all'istruzione. Le tanto attese politiche verso una redistribuzione del reddito utilizzando la scala mobile, il salario sociale tanto decantato, la lotta alla precarietà che preveda un avvio immediato verso la stabilizzazione del precariato, lo scippo del Tfr trasferito dalla previdenza pubblica ai fondi pensione, sono tra i perni centrali dello sciopero generale del 17 novembre. E' palese che questo governo continui a perseguire la linea economica del precedente, con scelte antipopolari che inevitabilmente generano l'acuirsi di un malcontento generale.

Questo grande sogno di riuscire ad ottenere un profondo cambiamento di rotta sulle politiche economiche neoliberiste resta per ora una mera chimera.

www.utopiaproject.info

Alessandro Ambrosin

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