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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    Un caso emblematico: la Nuova Magrini Galileo.

    Il futuro del settore delle produzioni elettromeccaniche in Italia

    (20 Novembre 2006)

    La Siemens AG, proprietaria della Nuova magrini Galileo SpA, ha comunicato nel mese di settembre 2006 la messa in liquidazione dello stabilimento di Battaglia Terme e il conseguente trasferimento delle produzioni in Germania nello stabilimento Siemens di Berlino.

    La Siemens, utilizzando e piegando al proprio interesse le norme comunitarie ed italiane, sta procedendo nei fatti all’acquisizione di un importante mercato nazionale come quello italiano e sbarazzandosi di un competitore.
    In questa fase, pianificata molto probabilmente già nella fase 2005 di acquisto del gruppo NMG, sta procedendo alla riorganizzazione della rete di vendita e alla dismissione del sito produttivo di Battaglia Terme, terminando le ultime lavorazioni le relative consegne, e spostando il portafoglio ordini nello stabilimento di Berlino.

    La situazione è:
    · Vergognosa perché si prospetta la chiusura di una realtà che ha una importante valenza produttiva e occupazionale in un contesto territoriale debole come la Bassa Padovana.
    · Inqualificabile perché si tratta di un’azienda con i bilanci in attivo.
    · Ingiustificabile perché questo è un settore ad alta tecnologia e sul quale bisognerà investire per l’autosufficienza energetica nazionale.
    · Inaccettabile perché si disperde un patrimonio industriale notevole di risorse umane e strumentali.

    Di fronte a questa situazione ci sentiamo di chiedere alle Istituzioni, alle forze sociali e politiche, una grande unità e unitarietà d’intenti che favorisca le seguenti soluzioni:

    1. Far recedere Siemens AG dalla chiusura attraverso una concreta soluzione di continuità temporale finalizzata alla necessaria ed indispensabile ricerca e transizione verso il subentro nell’attività produttiva di un nuovo soggetto imprenditoriale.
    2. La ricerca di nuovo soggetto industriale che garantisca un piano industriale basato sul consolidamento dell’occupazione tramite la prosecuzione dell’attività esistente, il suo potenziamento e rilancio nel settore elettromeccanico considerate le strutturali carenze nazionali.
    3. Convincere Siemens AG alla disponibilità di favorire un processo di transizione/cessione del sito che garantisca buona e stabile occupazione.
    4. Predisporre un piano di interventi a sostegno dell’apparato produttivo italiano in particolare nei settori ad elevata tecnologia ed investimenti strutturali atti a ridurre la dipendenza energetica da petrolio e dall’estero.

    In questa fase è necessario che gli obiettivi sociali, politici,industriali dell’Italia siano salvaguardati e difesi tramite un impegno straordinario delle Istituzioni, in primis il Governo Nazionale.
    Il sindacato, nella propria autonomia progettuale, è impegnato ad assicurare tramite la lotta sindacale il necessario sostegno finalizzato a far cambiare il segno negativo e intollerabile della decisione di Siemens AG.
    L’incontro programmato al Ministero delle attività produttive per il 23 novembre 2006 è parte di quest’impegno fondamentale delle Istituzioni.

    Siamo convinti che la partita non è facile, ma che ognuno nel rispetto dei ruoli è chiamato a fare sino in fondo la propria parte, perché la Nuova Magrini Galileo continui la produzione, di apparecchiature elettromeccaniche per la produzione di energia, nell’interesse generale.
    Bisogna riuscire, attraverso azioni concertate e positive, a far cambiare il segno della Storia indicato da Siemens AG.

    Padova lì, 16 novembre 2006.

    Il Segretario Generale CGIL Ilario Simonaggio
    Il Segretario Generale FIOM CGIL Leonardo Mazzotta

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