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Corteo di Roma: rivendichiamo la manifestazione

(21 Novembre 2006)

Un piccolo gesto dimostrativo, assolutamente innocuo, ai margini di una grande e pacifica manifestazione per la Palestina, e' divenuto il pretesto di una gigantesca campagna intimidatoria di unita' nazionale.

Da Fini a Prodi a Bertinotti, tutti i sostenitori delle attuali missioni di guerra e del loro rifinanziamento; tutti i sostenitori della cooperazione economica e militare con Israele, e quindi finanziatori di fatto della sua politica di terrore contro i palestinesi, inalberano solennemente i vessilli della civilta', della pace, della non violenza contro la 'barbarie' di un pezzo di stoffa bruciato.

Quanta ripugnante ipocrisia.
Noi non ci piegheremo alle minacce.
Rivendichiamo fino in fondo il fatto di essere stati una forza promotrice della manifestazione e la piu' consistente presenza di partito in piazza.

Il nostro disaccordo con gesti tanto inopportuni quanto marginali, non ci fa dimenticare per un solo secondo che l'avversario dei palestinesi non sta nella piazza di Roma ma nel governo e in larga parte del Parlamento italiano, alleati del colonialismo sionista.

Per questo facciamo appello a tutte le forze coerenti della sinistra politica e sociale perche' respingano unitariamente questa volgare campagna di calunnie, livore, minacce.

Roma, 20 novembre

Marco Ferrando, portavoce del movimento per il Partito comunista dei lavoratori.

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Commenti (1)

Criticare non significa oltraggiare

Ho seguito in Tv l'episodio e chiaramente non mi ha fatto piacere nel senso che secobdo la mia opinione una cosa è essere contro la militarizzazione e altro è una posizione che è stata definita di oltraggio.
Il problema è che la strumentalizzazione è comunque tendenza spontanea dei poteri dominanti. Quindi penso che debbano sempre prevalere le ragioni reali. Ad esempio. Quanto sono costate le forze militari in Iraq? E, quali sono almeno fino ad oggi i ritorni di reale democrazia in quel paese?

Ho solo cercato di esprimere un commento.

(30 Dicembre 2006)

Felice Di Maro

fedimaro@tin.it

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