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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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Sulla sanità nel veneto orientale: no a qualsiasi privatizzazione

(4 Dicembre 2006)

A fine dicembre scade il termine per il trasferimento della Casa di Cura Rizzola nella gestione dell'Ospedale di Jesolo; siamo convinti che questa operazione, dai metodi poco chiari e comprensibili, che non ha precedenti altrove, rappresenti semplicemente un modo per accelerare il processo di privatizzazione di una struttura sanitaria pubblica.

Siamo fermamente contrari a qualsiasi privatizzazione nel settore socio sanitario e riteniamo che la Regione Veneto si stia arrogando il potere di procedere in questo senso, senza avere la cognizione di causa per farlo, favorendo di fatto la smobilitazione dell'ospedale di Jesolo, collocato in una zona molto "appetibile" dal punto di vista urbanistico ed edilizio.
Siamo favorevoli alla razionalizzazione delle risorse,degli impianti e delle strumentazioni; siamo contrari al mantenimento di doppioni di reparti e di primariati, che sottragono economie al buon funzionamento della sanità pubblica nel Veneto Orientale; riteniamo non sia accettabile l'assurda concorrenza che, negli anni, è andata formandosi tra la Casa di Cura privata e l'ospedale civile di San Donà, troppo spesso penalizzato, nella spartizione delle discipline mediche, nella disponibilità di posti letto e dei ricoveri.

Siamo convinti che, per realizzare le economie necessarie alla gestione corretta ed equlibrata della sanità, non sia necessario eliminare "fisicamente" le strutture esistenti bensì razionalizzarle e costituire quelle "specializzazioni" per ciascuna di esse, in modo tale da dare risposte sul piano della QUALITA' ad una domanda sociosanitaria sempre più consistente in questo territorio che vede aumentare la popolazione sempre di più; è ovvio che, a fronte di un aumento di domanda, devono essere garantiti almeno i posti letto esistenti.

Affrontare in modo esclusivo la questione della casa di cura Rizzola , come pretenderebbe di fare il centrodestra sandonatese, prescindendo da un contesto complessivo della Sanità nel Veneto Orientale, diventa riduttivo e fuorviante; la mera difesa della struttura privata assume infatti il significato di uno sterile mantenimento di posizioni particolari e di "nicchia" che poco hanno a che spartire con il problema serio ed urgente della sottrazione di pezzi importanti di sanità pubblica; così come assurda appare la proposta dell'Assessore Regionale di accorpare L'USL 10 all'USL trevigiana, pretendendo magari di destrutturare preventivamente le strutture sanitarie del Veneto Orientale; ben vengano dunque le discussioni che apportino chiarezza negli indirizzi ma non sono accettabili quelle affermazioni che introducono confusione al fine di mascherare crescenti contraddizioni nelle scelte politiche in materia di sanità tra la Regione Veneto e le Amministrazioni di San Donà e Jesolo, tutte di centrodestra.

3.12.06

Gruppo Consigliare Prospettiva Comunista Sandonà.

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