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(5 Settembre 2011) Enzo Apicella
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Sosteniamo i lavoratori della Zanon in occupazione e autogestione contro i licenziamenti

iniziative di solidarietà in diverse città italiane

(3 Novembre 2002)

In novembre saranno in Italia un rappresentante dei lavoratori della fabbrica argentina Zanon e il loro avvocato.

Gli operai della Zanon sono noti in tutto il mondo per essere stati protagonisti dell'occupazione e dell'autogestione della loro fabbrica dopo la minaccia di chiusura avanzata dalla proprietà italiana.

Per molti mesi i lavoratori della Zanon hanno portato avanti la produzione sotto il loro controllo riuscendo non solo a mantenere l'occupazione ma anche a dare lavoro ad alcune decine di disoccupati offrendo un importante esempio di resistenza e di solidarietà di classe.

I lavoratori della Zanon sono stati e sono un esempio per molte altre fabbriche argentine che li hanno seguiti sulla strada dell'occupazione e dell'autogestione tanto che oggi esiste in Argentina un vero e proprio movimento delle fabbriche occupate che costituisce uno degli elementi più avanzati del variegato fronte di lotta che si è sviluppato negli ultimi anni - e particolarmente dal dicembre 2001 dopo le giornate "insurrezionali" del 19 e 20 - con la nascita di vari movimenti, da quello dei lavoratori e disoccupati "piqueteros" a quello delle assemblee popolari e "di barrio".

La situazione dei lavoratori della Zanon e, più in generale, del proletariato argentino rappresenta una dimostrazione ulteriore della incapacità del capitalismo di uscire dalla pesante crisi economica e politica che sempre di più porta i popoli verso il baratro della guerra permanente.

La crisi argentina è solo uno dei tasselli di questa crisi più generale che comincia a mordere in profondità anche nei paesi imperialisti come dimostrato dai fallimenti dei colossi USA Enron e Worldcom e, in Italia, dal crollo della più grande impresa industriale, la Fiat, che è in procinto di vendere il settore auto e ha annunciato un "piano di ristrutturazione" che prevede la sospensione e il licenziamento di decine di migliaia di lavoratori con la chiusura di alcuni stabilimenti (Arese, Termini Imprese) e il massiccio ridimensionamento di molti altri. E' in questo quadro che proprio a Termini Imerese, significativamente, i lavoratori propongono l'occupazione della fabbrica per impedirne la chiusura.

L'occupazione delle fabbriche in Argentina non è una questione di solo ordine rivendicativo o sindacale.

E', più in generale, un esempio di autorganizzazione di classe e popolare che in prospettiva può trasformarsi in vero e proprio contropotere.

Il rappresentante dei lavoratori della Zanon e l'avvocato saranno presenti a Firenze nelle giornate del FSE e all'assemblea dell'area antimperialista che si terrà il 10 novembre a Firenze, presso la Casa del Popolo di Ponte a Greve; poi partirà un giro completo in cui verranno toccate tutte le principali città del nord, del centro e del sud. Per ragioni di "agenda" molti giorni sono già fissati (praticamente tutto il nord e buona parte del centro).

Per un mese vi saranno assemblee pubbliche un po' in tutta Italia e pensiamo che, oltre alle assemblee, possano essere organizzati incontri con delegazioni di lavoratori e presenze in alcune fabbriche per realizzare una sorta di ideale "gemellaggio" internazionale tra lavoratori italiani e lavoratori argentini.

Riteniamo che in ogni città sia auspicabile e praticabile la strada della promozione unitaria da parte delle forze del sindacalismo di base e autorganizzato e delle realtà politiche e sociali dell'opposizione di classe presenti sul territorio.

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