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Presidente Prodi: "Non riceva Olmert"

(10 Dicembre 2006)

Il primo ministro israeliano Olmert, sarà a Roma il 13 dicembre, in visita ufficiale. Di sicuro avrà incontri con le più alte cariche dello Stato. Possiamo immaginare cosa dirà Olmert ai suoi interlocutori oltre ai ringraziamenti al governo italiano per la ferma posizione di continuare l’embargo contro il popolo palestinese, colpevole, malgrado l’occupazione israeliana, di aver eletto democraticamente una maggioranza diversa “ Hamas”, che non riesce a governare, per colpa di un embargo internazionale, illegale e ingiusto, deciso e voluto dallo stesso governo israeliano, con il pieno sostegno dell’amministrazione Bush. Le condizione imposte per togliere questo embargo, dettate dal quartetto sono: Hamas deve riconoscere lo stato di Israele, rinunciare alla violenza, riconoscere tutti gli accordi firmati tra Israele e l’OLP. Non se è mai visto chiedere a un governo cose del genere in quanto il riconoscimento è già stato tra l’Olp e lo stato di Israele, Hamas già da più di due anni rispetta rigorosamente una tregua concordata con il Presidente Abu Mazen e mai rispettata da Israele. Riconoscere gli accordi ! Ma quali accordi se i governanti israeliani li hanno cancellati tutti prima ancora dell’arrivo di Hamas al potere? Inoltre l’esercito di occupazione non ha mai smesso le sue devastanti incursioni militari sia a Gaza che in Cisgiordania, con centinaia di case distrutte, più di 500 persone uccise da giugno fino ad oggi, per non citare le centinaia di feriti da armi non convenzionali. Forse dobbiamo ricordare a chi riceverà Olmert i massacri di questi mesi: da Cana a Beit Hanoun alla spiaggia di Gaza; con intere famiglie annientate dai missili israeliani?

Il giro delle capitali europee di Olmert, Roma e Londra, già preceduto dalla visita del ministro degli esteri Tzipi Livni a Parigi, dà l’impressione che il governo israeliano abbia dato inizio a una nuova campagna per migliorare l’immagine di Israele nel mondo, offuscato dalla sconfitta in Libano e dai massacri contro i palestinesi. Tale campagna vuole chiedere il sostegno europeo, contro un improbabile governo palestinese di unità nazionale, prima ancora che questo possa nascere, anche se sarà a guida di una personalità non appartenente a Hamas.

Shimon Peres, in una intervista alla radio israeliana, ha attaccato duramente l’idea di un governo di unità nazionale palestinese, “considerandola una trappola che Hamas tenta di vendere al mondo, per ottenere la revoca dell’embargo contro il suo governo”. Ed ha insistito “sulla necessità di continuare l’embargo contro i territori dell’Autorità Nazionale Palestinese, all’uopo di spingere i palestinesi a rinunciare per sempre a Hamas e far cadere il suo governo”. In altri termini, la pressione israeliana mira ad affamare i palestinesi e su questo, chiede l’appoggio e il sostegno europeo. Pressioni e pulizia etnica a cui l’Europa “democratica” (Italia compresa) in nome della democrazia, e del diritto alla difesa, non ha mai fatto mancare il suo vero sostegno.

Il governo del centro sinistra, dopo i primi timidi segnali di un nuovo orientamento nella politica estera, in particolare nel Medio Oriente, ha fatto marcia indietro in poche settimane. Lo testimonia la dichiarazione di Massimo D’Alema: "noi siamo con Israele e stiamo applicando l’embargo contro i palestinesi" ed ora quella di Romano Prodi, riportate dal Corriere della Sera del 7/12/06 sotto il titolo: “Israele deve restare stato ebraico”, una dichiarazione con cui il Presidente del Consiglio italiano ha affermato, sabato scorso in un incontro all’Aspen Institute, che "Israele ha bisogno della garanzia che sarà in grado di mantenere anche in futuro il proprio carattere di stato ebraico”.

Bravo Presidente!! Lei si è sempre richiamato all’ONU ed ora l’Italia ha anche un seggio non permanente al consiglio di sicurezza, perchè adesso sberleffi non solo una delle risoluzioni dello stesso Consiglio di Sicurezza - la 194 che è la base per una giusta soluzione della questione dei profughi palestinesi - ma affondi il coltello nel cuore del diritto privato internazionale, negando ai cinque milioni di palestinesi il loro diritto al ritorno, in nome di una pace ignota tra palestinesi e israeliani? E ancora signor Presidente a lei che è cattolico chiedo: quale sarà il destino di quei palestinesi, un milione e duecento mila, (cristiani e musulmani) che vivono in Israele? Il timore di una bomba demografica è una grande menzogna inventata dai governanti israeliani, per mantenere lo status di guerra e tensione che regna nel Medio Oriente da 60 anni circa. Credo - al contrario - che in uno stato democratico ci debba essere posto per tutti.

L’Italia democratica, mediterranea, non può ricevere il premier israeliano Olmert ossia il responsabile della mattanza dei palestinesi e del mattatoio di questa estate in Libano.
Il governo Prodi continua a rendere vigente l'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele siglato dal governo Berlusconi mentre mantiene in vigore l'embargo contro la popolazione palestinese. Siamo ben oltre i due pesi e due misure. Noi, al contrario, riteniamo che l'Italia non debba essere in alcun modo complice con l'occupazione israeliana della Palestina e con uno Stato militarista e aggressivo contro i popoli e i paesi confinanti.
Dichiariamo: Olmert è "persona non gradita" in Italia

9/12/06

Bassam Saleh

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