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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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La lotta di classe degli operai per forgiare il sindacalismo operaio

(14 Dicembre 2006)

Gli operai nelle fabbriche si trovano oggi a fronteggiare le misure peggiorative del nuovo governo dei padroni "amici". Una vera e propria borghesia sindacale opera nei posti di lavoro da stampella e copertura agli interessi della borghesia "amica" della sinistra ufficiale in italia (e nel mondo con le spese per le missioni amiche e di pace per i militari).

NELLE FABBRICHE AUMENTA IL MALCONTENTO

Una rovina si prepara per gli operai perchè il capitale ne approfitta nel concreto per aumentare la pressione complessiva e lo sfruttamento sui suoi schiavi all'interno delle fabbriche e posti di lavoro mentre prepara lo spazio militare per nuove guerre di rapina all'esterno.

In moltissime fabbriche è un fatto incontestabile che i "delegati" sindacali sono strettamente orientati, controllati o sotto l'influenza di una casta di capi-borghesi del sindacato.

Sempre piu' spesso le lotte che scaturiscono sono la reazione che piccoli o grandi gruppi di operai ingaggiano sul posto di lavoro all' aumento dello sfruttamento intensivo ed estensivo imposto dai padroni per i loro profitti, i sindacati si dichiarano "insoddisfatti" perche' scavalcati nel loro ruolo di indorare la pillola, ma è qui che gli operai "richiamano" i delegati a mettere mano per organizzare il contrasto all' l'aumento dello sfruttamento, gli abusi ecc...

In alcune fabbriche piu' grandi e con maggiore esperienza accumulata dalle lotte, si sperimentano scioperi, lotte, prese di posizione che mettono in crisi il modo storico che ha il sindacato di conciare la pelle degli operai di fronte al padrone, è una prima forma forse in embrione di sindacalismo operaio in quanto le rsu seguono il moto di questi operai e non il contrario. Lotte che mettono in crisi il sistema dei partiti che comandano la sinistra borghese e l'opposizione parolaia anticapitalistica che non si fonda realmente sulla organizzazione concreta e capillare degli operai e delle sue avanguardie per il superamento del sistema del lavoro salariato.

Scoppi improvvisi solo per chi non vede la durezza in permanenza dei rapporti operai-capi e gerarchia di fabbrica, forse perche' non li si vive, il distacco anche fisico conta, lotte che finiscono con amarezza per gli operai coinvolti ma che sono foriere di novità perchè schierano e fanno schierare tutti gli strati e le classi in fabbrica, costringono il padrone e i sindacati a gettare la maschera e a punire con provvedimenti disciplinari, multe, e persecuzioni gli operai che sviluppano queste lotte.

Alcune volte succede anche di peggio, sentiamo i compagni di lotta o più spesso i "delegati" lamentarsi sul perchè non si sono "concordate" queste azioni ecc ecc E poi ci tocca sentire la morale e la paternale sulla persistente passività operaia, sul paraculismo, sull'opportunismo che purtroppo affligge gli operai portando danno al danno...questo ci porta ad una matura convinzione:

PER AFFERMARSI IL SINDACALISMO OPERAIO DEVE LOTTARE CONTRO IL FATALISMO BORGHESE

una misura da prendere per il nuovo sindacalismo operaio in fasce è precisamente il contrasto e la lotta teorica e politica a qualsiasi forma di fatalismo e/o di meccanicismo. Considerandole per quello che sono oggi nell'epoca dell'imperialismo globalizzato le fabbriche sono oggettivamente delle polveriere dove è massimizzato lo sfruttamento operaio degli impianti ad alta tecnologia, difatti oggettivamente gli scoppi d'insofferenza operaia aumentano e dove non aumentano si incrementano gli infortuni e le magagne impiantistiche. Un nuovo sindacalismo operaio se ne dovrà far carico: il delegato deve essere presente nei reparti produttivi e deve rendere conto agli operai, bisogna trovare la forma in sintesi di "trasmettere"ciò che fà il singolo di fronte al collettivo e non può essere che per 3 anni rende conto solo alla sigla sindacale o al gruppo di appartenenza, non è questione di formale democrazia ma di sostanza, in 3 anni succede di tutto in una fabbrica. Questa è una dinamica che si può e si deve instaurare per unificare tutti gli operai che vogliono risollevarsi altrimenti ci può essere solo elitarismo buono per mettersi solo a posto la coscienza (individuale del singolo compagno) ma non si fà mai un lavoro di crescita collettiva della coscienza e della combattività della classe.

PUNTARE SULLA GIOVENTU' OPERAIA

Gli operai piu' coinvolti nel lavoro sindacale devono connettersi con gli operai in tutte le forme possibili dare fiducia ai giovani se no non ci saranno mai le risultanze reali e non c'è mai verifica della condizione operaia sul campo. Con tutta la repressione che c'è nelle fabbriche perchè mai gli operai nei reparti dovrebbero supportare "il vero sindacalismo operaio" di fronte a quello conservativo, fatalista, estraneo ed esterno, se non ne vedono differenza sostanziale, se non ci sono proprio loro come soggetto politico e sindacale...mai nessuno pubblica i verbali delle discussioni sindacali coi padroni o fra sindacati, alcune cose si vengono a sapere con il vocio verbale o peggio con i giornali borghesi, anche sull'informazione siamo a livelli infimi, come organizzare gli operai sulla loro centrale questione se la consapevolezza di classe è delegata a pochissimi specializza ti/ndi. Certo che perdura un atteggiamento piccolo-borghese tra gli operai, ma il punto e' ciò che fà una tendenza operaia in fabbrica per estirpare, porre in contraddizzione, smussare, questi comportamenti oggettivi e soggettivi, non il fatto che si possono fermare il padrone e i sindacati che lo inoculano continuamente. In fondo anche l'operaio è soggetto a un sistema sociale di pensare piccolo-borghese che è funzionale ai rapporti sociali sia fuori ma soprattutto dentro la fabbrica, serve ad offuscare il fatto che fra l'operaio produttivo e il resto c'è una bella differenza di classe, serve a tenere annichilito l'operaio a farne accettare la messa in concorrenza per il profitto. un profitto che sarà poi ripartito a tutti gli strati in fabbrica compresi alcuni (fedeli) operai. l'organizzazione in classe degli operai e lo sviluppo del sindacalismo operaio deve aggredire questi bastioni queste barriere che la borghesia e i suoi lacchè mettono per atomizzare la condizione operaia, difatti la lotta contro la precarietà degli operai va fatta a fondo proprio per rimettere in sesto e al centro la condizione complessiva degli operai in potente contrasto con il capitale.

CONTENUTI DEGLI OBIETTIVI PER IL SUPERAMENTO DELLE SIGLE

Bisogna necessariamente passare per il superamento della propria "parrocchia" sindacale se aspiriamo ad un vero riscatto degli operai (nella sua maggioranza). Al fianco sempre entusiasticamente a quelli che stanno nei reparti piu' duri, nocivi, e per questo piu' remunerativi per il profitto. Operai che per le condizioni di pericolo sono costretti a rispondere indicando agli altri la via da seguire, scontrandosi con le ritrosie di chi non vede e non vuole vedere che sono gli operai degli strati bassi ad unire le forze.

LA LOTTA A FONDO per la parità normativa di tutti gli operai all'interno della stesso sito è tutta da iniziare ma probabilmente è proprio da lì che si può affermare un nuovo sindacalismo operaio, un modo piu' corrispondente a liberare tutte le forze operaie disponibili materializzando quella unificazione necessaria al di là delle categorie dei padroni che tanto indebolisce la classe degli operai (alcuni esempi li abbiamo visto con Termini imerese e Melfi dove nella barricata degli operai fuori dai cancelli non esisteva piu' l'esternalizzato, il precario e il fisso esisteva la classe operaia in lotta...).

Un movimento operaio caraterizzato come quello del secolo passato oggi non esiste, sappiamo che il capitale in crisi di sovrapproduzione non ha piu' i margini per recuperare gli operai fidelizzandoli all'impresa o garantendogli una fasulla stabilità, si tratta quindi per i nuclei operai oggi in formazione di aggregare peso e forza, di legarsi strettamente ai giovani, di avere una visione piu' solidale piu' internazionale, meno egoistica, più politica, piu' resistente agli influssi borghesi e piccolo-borghesi, affermando una nuova costituzione in classe degli operai piu' internazionale in questo paese, per avere piu' forza in fabbrica e quindi nella societa' dovrà passare per la dura scuola della lotta contro falsi amici e veri nemici riscoprendo come l'emancipazione non può che passare sull' opera che saranno in grado di fare gli operai costituiti in forza politica indipendente in ogni paese in scissione da piccoli e grandi borghesi...mi fermo qui per ora

Ficiarà Francesco
operaio saldatore Fiat modena

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(14 Dicembre 2006)

domenico spadavecchia

mimispadavecchia@alice.it

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