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Atesia e Sindacati Confederali: un accordo teatrale

L'ultima Opera Buffa di chi ha bisogno di un condono e di chi viene fischiato dai lavoratori

(14 Dicembre 2006)

Ancora non si conoscono i contenuti del Patto Goliardico siglato solo ieri sera fra Almaviva e Cgil-Cisl-Uil ma già si possono fare alcune considerazioni partendo da dati di fatto storici incontestabili.

Uno fra tutti: il pur pessimo, mai ratificato dai lavoratori, Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni esisteva già l’altro ieri, essendo stato approvato nel Dicembre 2005.
Si chiama così per un motivo banale ma che dovrebbe pacificare anche le pietre più dure: quando esiste, anche se fa schifo, vale per tutti.

Invece in Italia le cose non stanno esattamente così.
Ai CCNL si può derogare attraverso lo strumento dei contratti cosidetti atipici, inquadrati nell’ormai famosa Legge 30 (necrofitamente detta Legge Biagi).
E’ quello che è successo in migliaia di realtà più o meno grandi (spudoratamente a Roma proprio con Atesia e più in generale all’interno del Gruppo Cos, presente sempre la delegazione sindacale Cgil-Cisl-Uil), eludendo le più elementari norme di rispetto della legge vigente.

Le condizioni di sfruttamento dei lavoratori, con i delegati confederali a guardare dall’altra parte e fischiettare, con il tempo sono diventate esasperanti.

Così partono (ormai quindici mesi fa) i controlli ispettivi richiesti dai lavoratori del CollettivoPrecariAtesia, iniziano ad affiorare le voci di una probabilissima condanna dell’azienda.

Da questo momento azienda e confederali rincorrono gli eventi per una rapida uscita dalle paludi della Legge, questa volta con la "L" maiuscola.

Provano ad anticipare la pronunzia attraverso un atto di buona volontà, per altro patetica: ad Aprile 2006 si trova l’accordo per convertire in "apprendistato" ed "inserimento" un migliaio di lavoratori (non tutti, per la verità).
Si propaganda la faccenda come "volontà di stabilizzare" i posti di lavoro, quando in realtà si tratta di un bidone tirato in faccia ai lavoratori, stabilmente precari in azienda anche da molti anni.
Si evita di ricordare all’opinione pubblica che non c’è nessun gancio tra "apprendistato" (poi di cosa?), "inserimento" e automatica conversione in contratti a tempo indeterminato.
La cosa non passa facilmente, i lavoratori continuano a mobilitarsi.

A Giugno Damiano emette una Circolare discriminatoria: gli outbound rimangono e rimarranno a Progetto, nessuna possbilità di avvalersi degli accordi di Aprile che invece toccano gli inbound (ricordiamo che la Circolare è tuttora vigente, con forza di Legge: teniamolo a mente per quello che diremo più avanti).

Intanto ad Agosto arriva la mazzata dell’Ispettorato in capo ad Atesia: non è riscontrabile alcun progetto organico, ce ne sono tanti slegati, è chiaramente una violazione della Legge 30.
Viene ordinata l’immediata conversione di oltre 3000 contratti in tempo indeterminato (teniamo a mente questo dato, "tempo indeterminato").

Da questo momento Atesia e confederali entrano in fibrillazione.
Le carte di Almaviva vengono date in cura ad un pool di cinque avvocati che adicono il TAR.
Non è possibile bloccare l’esecutività della pronuncia ispettiva facendo appello a motivazioni di "legittimità": l’Ispettorato ha fatto il proprio dovere e l’ha fatto bene.

L’empasse può essere superata soltanto con l’apporto della politica.
Il trucco è semplice: l’amministratore Camisa, dai microfoni della Rai, comincia a minacciare smantellamenti (Settembre 2006) e trasferimenti in Romania, dove Almaviva sta emergendo sfruttando una legislazione più favorevole
(ricordiamo questo fatto quando leggiamo della straordinarietà del Patto di ieri: le dichiarazioni di Camisa sono di 90 giorni fa soltanto. Cosa può essere cambiato in quest’uomo da farlo passare da smantellatore a benefattore dei lavoratori?)
Sono passati solo pochi mesi dalla vittoria di Romano Prodi, lautamente foraggiato da Tripi che l’azienda è costretta a pagare per ripetuti illeciti.
Non può essere.

Il Ministro Damiano, che successivamente si scaglierà contro chi lo avrebbe definito "amico dei Padroni" ritenendo la critica "violenta", all’interno del corpo della Legge Finanziaria 2007 stende un’articolo (178) che condona il pregresso a Tripi (invalidando la pronuncia dell’Ispettorato) se soltanto questi trasformerà i contratti a progetto i contratti di tipo subordinato.
In realtà, tralasciando l’aspetto morale del condono sui cui non penso ci sia molto da aggiungere, non è possibile tecnicamente parlare di alcuno scambio.
Infatti, se d’incanto la norma 178 sparisse, la conversione dei contratti si avrebbe lo stesso per mezzo degli accordi di Aprile.

Tutta questa manfrina del 178 viene portata dal Giudice del Tar cui si chiede tempo.

Immaginiamo l’oratoria questuante dei difensori di Tripi:
Avvocati Atesia: "Signor Giudice, lei deve accogliere la richiesta di sospendere l’esecutività della pronuncia dell’Ispettorato perché è in corso una modifica della normativa.
Qui rischiamo di avere due norme in conflitto, quella dell’Ispettorato e quella dello Stato. Così è il caos!".

Va da sé l’inevitabilità della sentenza di sospensione.

Sembra fatta, ma i lavoratori non mollano.
Il Collettivo irrompe mentre è convocata la Direzione della Cgil ed Epifani casca dalle nuvole.
A Mirafiori Bonanni, Epifani ed Angeletti vengono sbugiardati dai lavoratori.
A Palermo i lavoratori COS effettuano uno "sciopero all’incontrario": pagati a cottimo, decidono volontariamente di parlare troppo al telefono: il danno arrecato all’azienda è enorme.
Il Governo Prodi è in Crisi, piovono fischi ed insulti anche per Bersani.
Occorre una notizia eclatante.
Il 13 Dicembre improvvisamente nasce la Gallina dalle Uova d’Oro.

Ad Aprile eravamo tutti apprendisti stregoni ora siamo tutti agganciati al CCNL: part-time per la vita, ovviamente non quello classico ma quello moderno, infarcito di flessibilità (CCNL talmente pessimo che Bombassei ne vorrebbe l’estensione anche ai Metalmeccanici).
Improvvisamente Camisa non alloca più all’estero, diventa uno di noi.

La realtà purtroppo è più triste di come ce la descrivono questi quattro scimuniti che si sono incontrati.
A Tripi serve il condono, al Governo ed ai Sindacati serve salvare la faccia.
Il gioco è stato facile: niente condono senza part-time a tempo indeterminato, niente part-time a tempo indeterminato senza condono.

Ovviamente nessun aggancio a impedimenti di cessione di ramo d’azienda: il condono si farà e tempo un anno comincerà il giochino degli allontanamenti da esubero, con la formazione di tante piccole scatole vuote.

Piccola nota a margine: da più parti leggo che "è stata addirittura superata la Circolare 17 di Damiano".
Benissimo se è vero, essendo discriminatoria.
Tuttavia, scopriamo che la Circolare (in vigore) può essere superata da accordi di settore: non si finisce mai di imparare.

Nulla di nuovo sotto il sole, tranne un condono integrale e, da oggi, le stesse problematiche che hanno migliaia e migliaia di altri operatori telefonici cui viene applicato il CCNL delle Telecomunicazioni, mai riconosciuto dai lavoratori, da più di un anno Legge dello Stato, ma non per Atesia.
Fino a ieri, chissà perché.

francesco fumarola

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