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Scuola: chi sanzionerà i sanzionatori?

(20 Dicembre 2006)

Dopo una vivace campagna mediatica che ha preso spunto da alcune vicende effettivamente deplorevoli avvenute in alcune scuole, vicende che riguardano, comunque, un numero assolutamente esiguo di lavoratori della scuola a fronte della stragrande maggioranza che svolge con impegno e serietà il proprio lavoro, il ministro ha ritenuto di mostrare un'inusuale vigoria con la Circolare 72 del 19 dicembre 2006 che rende più celeri, puntuali e pesanti le sanzioni disciplinari nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto scuola.

Fatto salvo che, ovviamente, vi sono comportamenti inaccettabili e indifendibili da parte di alcune colleghe e colleghi, alcune domande ci paiono lecite:

- come si concilia il rigore contro il personale con l'aumento del numero di alunni per classe ed il taglio dell'organico? Non ritiene il ministro che in una situazione del genere le occasioni di conflitto non possano che crescere?

- È sin troppo noto che un numero crescente di insegnanti soffre di tensioni derivanti da difficoltà crescenti nello svolgimento dei propri compiti. Si risolve tutto colpendo alcuni insegnanti?

- chi sanzionerà i governi che non chiudono i contratti nei termini della scadenza e non assumono il personale che ne ha maturato da anni il diritto?

- chi sanzionerà i responsabili del degrado degli edifici scolastici la cui messa a norma viene rinviata anno dopo anno?

- chi sanzionerà i molti, troppi, dirigenti scolastici che ritengono di avere i ruolo di piccoli imprenditori selvaggi?

Certo è più facile additare al pubblico disprezzo il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario che colpire i responsabili reali delle difficoltà della scuola pubblica.

Noi, però, crediamo che, se le sanzioni servono, non possono essere a senso unico.

Poniamo allora la domanda: chi sanzionerà i sanzionatori? In altri termini, come si tuteleranno i diritti degli studenti e dei lavoratori della scuola di fronte alle inadempienze, o peggio,dell'amministrazione?

Vorremmo avere una risposta chiara e nei prossimi mesi ci mobiliteremo con più forza per garantire i diritti che il governo continua a considerare irrilevanti.

Per la CUB Scuola
Cosimo Scarinzi

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