Capitale e lavoro :: Diritti sindacali

Sardegna: l’accanimento antiproletario di Franco Manca, Presidente dell’Igea

(21 Dicembre 2006)

Franco Manca accusa i lavoratori dell’Igea di turbativa d’asta e di aggiotaggio, reati in cui incorrono solo i capitalisti e i loro lacchè. Il presidente dell’Igea in nome delle leggi del codice civile borghese vuole criminalizzare chi difende il diritto all’esistenza, violato proprio da lui che gioca sulla pelle di chi produce garantendo, di conseguenza, il diritto di esistenza al meglio per lui e per tutti i capitalisti.

La lotta dei minatori dell’Igea dimostra che solo sotto la direzione dei lavoratori si può procedere alla bonifica ambientale. Per i capitalisti l’opera di bonifica ambientale è un affare in cui è categorico ridurre per loro i costi. Questa logica ha portato alla situazione catastrofica del pianeta. La lotta dei minatori mostra come l’affidamento dell’opera di bonifica ambientale del Sulcis affidata alle regole del codice civile borghese, il bando d’asta internazionale, non ha alcuna fondamento razionale: invece di procedere con efficacia nell’azione si perde tempo ad organizzare un’asta internazionale, la cui natura è quella del gioco d’azzardo.

Solo il governo dei lavoratori e delle lavoratrici sarde può intraprendere l’opera di risanamento ambientale dopo due secoli di devastazione capitalista.
Le forze anticapitaliste non devono fare l’errore fatto in questi ultimi 17 anni nel non aver considerato centrali le lotte del Sulcis.
Le lotte del proletariato del Sulcis-Iglesiente sono il centro della lotta di classe in Sardegna, e intorno ad esse si può unificare tutto il fronte delle lotte con la parola d’ordine del governo dei lavoratori.
I lavoratori del Sulcis che, in passato, non si sono mai arresi di fronte a “quel pescecane lieto del sangue proletario versato” , Fausto Sorcinelli, non si faranno intimidire dal presidente dell’Igea.

19/12/2006

PCL sez. Ozieri